Scherma
Cesare Di Cintio, avvocato Arianna Errigo: “Non ci sono motivi giuridici per impedire la partecipazione alle gare di sciabola, la Federazione è in errore”. Le prossime tappe della vicenda
ESCLUSIVA OA SPORT – Il braccio di ferro tra Arianna Errigo e la Federazione Italiana Scherma sta tenendo banco in questi giorni. La due volte Campionessa del Mondo di fioretto vorrebbe qualificarsi alle Olimpiadi di Tokyo 2020 sia con la sua arma prediletta (quella che le ha permesso di ottenere i migliori risultati della carriera) sia con la sciabola: si tratterebbe di una vera impresa visto che pochissimi atleti nella storia sono riusciti a ottenere risultati di rilievo in più specialità. La monzese si è allenata duramente negli ultimi tre anni, ha conquistato piazzamenti di prestigio in entrambe le armi e nel weekend sarebbe dovuta volare in Corea del Sud per partecipare alla prima tappa di Coppa del Mondo nella sciabola (evento qualificante ai Giochi).
L’azzurra, però, non sarà in pedana a Seul: la Federazione ha tolto il suo nome dall’evento e non ha confermato la convocazione, Arianna tornerà in scena settimana prossima a Tauber per la Coppa del Mondo di fioretto. Questa decisione non ha chiaramente trovato il favore della nostra schermitrice che si è rivolta all’avvocato Cesare Di Cintio per avere il migliore supporto in questo momento importante della sua carriera. Abbiamo intervistato il legale bergamasco per avere delle delucidazioni riguardo alla vicenda.
Avvocato, come si evolverà la vicenda nei prossimi giorni?
“La Federazione ora deve dire sulla base di quale norma giuridica ritiene di poter impedire ad Arianna di disputare le qualificazioni olimpiche, anche perché nei tre anni precedenti le ha permesso di disputare gare in entrambe le armi. Se nell’atletica e nel nuoto è consentito disputare più gare, non capisco perché questo non si possa fare nella scherma anche perché non c’è nessuna norma che lo vieti. L’atleta ha tutto il diritto di esercitare la propria attività sportiva anche perché parliamo di un’atleta che non sta facendo i capricci: è quarta al mondo nel fioretto e seconda in Italia nella sciabola, entrambi i CT la vogliono in squadra. Non ci sono quindi ragioni di ordine giuridico e tecnico per escluderla, attendiamo proprio una risposta valida sulle motivazioni“.
Da chi è arrivata la decisione di impedire ad Arianna di partecipare alla gara di Seul?
“Anche su questo aspettiamo una risposta. Chi è stato? Il Presidente, il Consiglio Federale? La nostra volontà è quella di arrivare in fondo per capire dove stanno le ragioni giuridiche per impedire la partecipazione dell’atleta. Specifico ulteriormente: lei era stata iscritta alla gara e poi è stata disiscritta, il biglietto per Seul era anche già stato fatto a sue spese ed è andato perso. La Federazione deve fare un’analisi approfondita della questione, avere un’atleta che può scrivere la storia della scherma dovrebbe essere un vanto“.
Potrebbero dire che Arianna deve concentrarsi su un’arma (il fioretto, nel caso) perché tirare in entrambe le specialità non le permetterebbe di essere performante ai massimi livelli?
“Non lo vedo però con un motivo giuridico valido, neanche tecnico perché entrambi i Commissari Tecnici la vogliono in squadra. Non è in grado di ottenere risultati? Sarà la pedana a decidere ma i risultati degli ultimi anni sono dalla parte di Arianna. Lei non vuole competere nel bob o nel salto in alto, sta semplicemente praticando un’altra specialità all’interno della sua Federazione. Se non avesse ottenuto i risultati non saremmo qui a parlarne, la scherma si basa su dei punteggi chiari e non c’è neanche molta interpretazione: c’è un ranking italiano ed è seconda, non sta togliendo il posto a nessuna. Viene anche detto che non ci sono precedenti recenti di atlete che hanno gareggiato con due armi, ma questo non dovrebbe essere un fattore“.
Quale organo è competente sulla vicenda?
“La Giunta Nazionale del Coni a cui sono state inviate tutte le nostre comunicazioni, stiamo parlando di preparazione olimpica e quella è materia del Coni. Se la vicenda dovesse andare avanti allora subentrerebbero altri aspetti ma su questo non mi pronuncio“.
Quando si chiuderà la vicenda?
“Arianna vuole assolutamente partecipare alla tappa di Coppa del Mondo di sciabola a Tunisi quindi tutto deve risolversi positivamente nel giro di un mese. Tengo a precisare che l’atleta non è in guerra con la Federazione per cui ha disputato due Olimpiadi vincendo due medaglie: tiene alla Federazione, all’Italia e a difendere i colori azzurri. Il braccio di ferro non fa bene“.
Tra l’altro questa vicenda sta generando anche dei gravi danni economici alla sua cliente?
“Sì, indubbiamente. Tengo molto a questo punto: Arianna potrebbe guadagnare molto di più dalle sponsorizzazioni se gareggiasse in entrambe le armi“.
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Foto: Augusto Bizzi