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Formula 1
F1, GP Azerbaijan 2019: dominio Mercedes senza precedenti. Quattro doppiette ed egemonia inscalfibile: così la Formula1 perde interesse…
Dopo i test di Barcellona e le valutazioni dei protagonisti tutti o quasi si aspettavano una grande stagione in F1: il confronto Mercedes-Ferrari e una Red Bull che, confortata dal nuovo motore Honda, sarebbe stata più vicina alle grandi rivali. Ebbene, dopo quattro weekend andati in archivio, si può dire che a Brackley sono degli straordinari tecnici nonché dei notevoli “giocatori di poker” e gli altri devono racimolare le briciole. A Baku è arrivato il record e la scuderia anglo-tedesca vola su tutti i fronti. Sì perchè quattro doppiette consecutive nei primi quattro round nessuno le aveva realizzate nella storia della Formula Uno. In Azerbaijan l’impresa è diventata realtà e sono stati Valtteri Bottas e Lewis Hamilton ad occupare le prime due piazze, leggendo in modo perfetto il darsi in pista.
La W10, lungo i muretti del circuito cittadino più veloce di sempre, non ha mostrato incertezze ed ha permesso ai due alfieri delle Frecce d’Argento di monopolizzare la prima fila e di centrare il primo e secondo gradino del podio. Tutto come previsto. Non sbaglia mai questo team, pensando anche allo sviluppo imprevedibile delle qualifiche, con gli incidenti del polacco Robert Kubica (Williams) e del monegasco Charles Leclerc (Ferrari). Bravi a capire che il lavoro con le soft avrebbe pagato, senza prendersi il rischio di montare le medie e, sfruttando in modo quasi scientifico l’effetto scia nel time-attack, si sono presi quei tre decimi di differenza nell’ultimo settore della pista che fanno tutta la differenza del mondo.
Se la Rossa appare come una principessa capricciosa, la Mercedes è un’amica fedele che non tradisce mai, assecondata alla perfezione da una scuderia che sa come gestire il fine settimana. Mostrare la propria forza quando conta non è qualità da poco e non è un caso che le Frecce d’Argento siano state le vetture che più di tutte sono migliorate dalle libere alle qualifiche, lavorando poi con grande concretezza sugli pneumatici a banda rossa a Baku e comprendendo come trovare il giusto range di temperatura.
Tutti aspetti che sono critici in Ferrari, al di là dell’errore di Leclerc nell’ora dell’attacco al tempo che ha dato una grande mano agli avversari. Ma anche in quel caso la lettura strategica del team di Maranello non è stata all’altezza, con il rischio corso montando le mescole C3. Particolari che sommati creano quel divario sensibile, esistente tra un’armata invincibile e un Cavallino poco Rampante…
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Foto: LaPresse