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Ginnastica artistica, il dominio della Brixia Brescia specchio dell’Italia della Polvere di Magnesio: sei scudetti di fila e il timbro delle Fate

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Uno dei domini più schiaccianti della storia, un’apoteosi totale al termine di una stagione senza storia in cui non ci sono state avversarie degne di queste nome. Sesto scudetto consecutivo, 17esimo tricolore della storia, 18 successi di tappa consecutivi: questi sono i numeri spaventosi della Brixia Brescia che oggi si è laureata Campionessa d’Italia di ginnastica artistica femminile, confermando di essere l’assoluta padrona incontrastata della Polvere di Magnesio del nostro Paese. Non è un caso se la nostra Nazionale era rappresentata interamente da atlete di questo club durante i recenti Europei e non è un caso se le Fate della classe 2003 sono tutte tesserate per la Leonessa: la corazzata di Enrico Casella e di Folco Donati è l’espressione del nostro movimento (con alcune eccezioni). Siamo al cospetto di uno squadrone imbattibile destinato a vincere ancora per tanti anni e che ha nel mirino la striscia di otto scudetti consecutivi realizzata tra il 2003 e il 2010: era la Brixia 2.0 che ha segnato due interi cicli olimpici, quella del post triplete di fine millennio che aprì la bacheca del club.

Giorgia Villa, Asia D’Amato, Alice D’Amato, Elisa Iorio, Angela Andreoli, Martina Maggio: questa è la formazione delle Campionesse d’Italia, limitatamente alle ginnaste scese effettivamente in pedana nel corso delle tre tappe. Oggi la capitana bergamasca è stata semplicemente strepitosa con un 57.750 nel generale (1.3 punti di bonus) e due stoccate sublimi tra volteggio e parallele dove ha sfondato il muro dei 15 punti (sempre con l’ausilio dei bonus ma i due esercizi erano di ampio respiro internazionale): se Giò fosse stata così in forma tre settimane fa a Stettino ne avremmo viste davvero di belle, purtroppo i problemi fisici l’hanno colpita proprio nel momento clou del semestre. Alice ha festeggiato al meglio il bronzo alle parallele vinto agli Europei con un eccellente esercizio sugli staggi ma è stata tonica per tutto il pomeriggio, proprio come la gemella Asia anche se la genovese ha commesso qualche sbavatura qua e là. Stoccata importante di Elisa Iorio alle parallele per riscattare le difficoltà patite in Polonia, bravissima la classe 2006 Andreoli che ha un futuro radioso davanti a sé.

L’Italia della ginnastica è la Brixia Brescia, per sommi capi. In fondo, come ha dichiarato Enrico Casella a volare.tv, questo non è un gran bene perché manca la concorrenza interna e a livello tecnico non è mai la situazione ideale. Onore alle Campionesse che lavorano alacremente al PalAlgeco di Brescia e che siamo certi ci regaleranno grandi soddisfazioni nell’imminente futuro, a ottobre bisognerà andare ai Mondiali per staccare la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020 dove l’obiettivo sarà quello di lottare per qualcosa di importante. Dal Mandela Forum di Firenze, dove oggi si è disputata la terza tappa della Serie A, ci portiamo via altre suggestioni: Carlotta Ferlito si sta confermando su buoni livelli e potrebbe tornare in campo internazionale alle Universiadi di Napoli insieme a Lara Mori (oggi è caduta dalla trave ma ha ribadito la sua caratura al corpo libero), Federica Macrì è sempre più infinita col body dell’Artistica 81 Trieste e affianca bene la giovane Alessia Federici che è in grande cresciuta, le giovani Giulia Cotroneo e Giulia Bencini sono state capaci di trascinare Civitavecchia verso uno storico podio generale. Appuntamento a fine giugno con European Games e Mondiali juniores, il copione di metà primavera è il solito: Brixia con lo scudetto in mano.

 

 

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Foto: Alessia Lunghi

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