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F1, le 5 risposte che dovrà darci il Gran Premio di Spagna

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Si avvicina il quinto appuntamento del Mondiale 2019 di Formula Uno e si annuncia come uno snodo di capitale importanza in vista del prosieguo della stagione. Le prime quattro gare del campionato hanno messo in mostra una Mercedes dominante e una Ferrari in difficoltà. Sarà così anche al Montmelò anche in occasione del Gran Premio di Spagna? Gli spunti della corsa catalana saranno numerosi. Andiamo, quindi, ad analizzare i più importanti e rilevanti.

1 Arriverà la quinta doppietta Mercedes?

La maggiore curiosità ruota attorno a questa domanda. Dopo aver scritto la storia a Baku con la quarta doppietta iniziale consecutiva, le Frecce d’argento partono per il Montmelò con la chiara intenzione di mantenere il piede sull’acceleratore e fare cinque su cinque. Oltre al fatto che si tratterebbe di un record clamoroso, l’aspetto più rilevante è che il team anglo-tedesco sbarca su uno dei circuiti nei quali domina in maniera più importante da cinque anni (tranne per l’incidente al via Nico Rosberg- Lewis Hamilton del 2016) con la concreta chance di piazzare un altro uno-due. L’ottimo inizio di stagione di Valtteri Bottas rende tutto più semplice per cui non è affatto da scartare l’idea del nuovo derby in casa Mercedes per definire il successo nel Gran Premio di Spagna. In caso si manifesti davvero questa quinta doppietta, i sogni di titolo per la Ferrari sarebbero ormai ridotti al lumicino.

2 La Ferrari risponderà in trasferta?

Vista l’eventualità che abbiamo valutato nel punto 1, il morale a Maranello non può che essere basso. Non ancora “sotto i tacchi”, ma non certo tendente al sereno. A Barcellona servirà una vittoria, una risposta netta ai rivali di Brackley, altrimenti sarà già notte fonda. I problemi per il team emiliano sono due: la forza della Mercedes ed il fatto che si corra su una pista “amica” di Hamilton e Bottas. Per vincere (anche se sarebbe meglio piazzare una doppietta) sarà necessario un fine settimana impeccabile per le Rosse, sin dalla FP1. Un crescendo continuo fino a qualifiche e gara per dimostrare che la corsa al Mondiale non è già conclusa a inizio maggio.

3 Quali saranno le gerarchie in casa Ferrari?

La domanda numero 3 potrebbe essere tradotta in “Quanto durerà ancora la pazienza di Charles Leclerc”? Il monegasco sapeva di sbarcare in Ferrari con il ruolo di seconda guida, ma Mattia Binotto e compagni glielo stanno ricordando ad ogni gara. Obbligo di non sorpassare Sebastian Vettel in Australia, obbligo di cedere la posizione al tedesco in Cina e tentativo di “tappo” in Azerbaijan con conseguente gara rovinata per colpa di uno stint portato all’estremo. Il giovane classe 1997 si ritrova, al quinto appuntamento stagionale, alle spalle del compagno di squadra in classifica, ma con la netta sensazione che, senza ordini di strategia, sarebbe lui davanti. Quando, quindi, ci sarà il via libera per lottare ad armi pari? La scuderia con il Cavallino Rampante non vuole perdere la sua prima guida a livello mentale, anche se non sta certo veleggiando in un momento scintillante, ma non può nemmeno tarpare le ali al monegasco. Cosa farà il muretto in questo caso?

4 La Renault continuerà nella sua crisi?

Dopo quattro gare lo score della Renault recita; Nico Hulkenberg punti conquistati 6, Daniel Ricciardo punti conquistati 6. Totale di 12. Tanti quanto Lando Norris con la McLaren. Per la scuderia che voleva puntare ad avvicinarsi al terzo posto della Red Bull si potrebbe dire che, al momento, il percorso sia iniziato nettamente in salita. Un avvio da incubo per il team francese che, dopo test invernali decisamente incoraggianti, ha decisamente fallito il primo scorcio di campionato. Rotture a profusione, scarsa competitività e la sensazione che Daniel Ricciardo sia in una fase quanto mai delicata a livello mentale. A Barcellona sarà necessario dimostrare di essersi rimessi in carreggiata, perché i soli 4 punti di vantaggio sulla Haas, sportivamente, gridano vendetta, contando gli investimenti messi sul piatto dalla Renault.

5 Vivremo un ennesimo GP all’insegno della noia?

Bisogna essere sinceri e liberarci da questioni di tifo. Tranne selezionati momenti del Gran Premio del Bahrein questa prima parte del Mondiale di Formula Uno 2019 è stata dominata dagli sbadigli. Liberty Media contava di avere indirizzato i tecnici nel progettare vetture che rendessero più semplici i sorpassi, invece l’obiettivo è stato ampiamente mancato. Senza il DRS avremmo assistito a lunghe processioni di vetture in fila indiana, con i primi della classe che filavano a doppia velocità rispetto agli altri. In poche parole da Formula 1 si è passati spesso a Formula noia. Il Gran Premio di Spagna, solitamente, non è mai uno dei più vivi e frizzanti del calendario. Incrociamo le dita e speriamo che domenica, invece, lo spettacolo regni da padrone al Montmelò.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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