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Giro d’Italia 2019, è arrivata la fuga bidone: chi può puntare alla classifica generale? Amador e Masnada da non sottovalutare. E Conti…

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La fuga bidone è arrivata al Giro d’Italia 2019, succede molto raramente che l’attacco di giornata riesca a giungere al traguardo in una grande corsa a tappe ma oggi è riuscita la magia a due coraggiosi: Fausto Masnada e Valerio Conti hanno allungato sull’unico GPM previsto lungo la Cassino-San Giovanni Rotondo dopo essere fuoriusciti dal gruppo insieme ad altri undici uomini e hanno concluso la propria fatica con addirittura 7’19” di vantaggio su tutti i big. Valerio Conti ha indossato la maglia rosa (un italiano non riusciva a vestire il simbolo del primato da addirittura tre anni, cioè da quando Vincenzo Nibali alzò al cielo il Trofeo Senza Fine) e cercherà di conservare le leadership della classifica generale il più a lungo possibile, il suo sogno è quello di arrivare fino alle Alpi e l’impresa non è impossibile visto che le frazioni prima della Cuneo-Pinerolo sono tutt’altro che impossibili (esclusa la cronometro di San Marino).

L’alfiere della UAE Emirates ora vanta 1’41” di vantaggio su Giovanni Carboni, 2’09” sul francese Nans Peters, 2’12” sullo spagnolo Josè Rojas, 2’19” sul transalpino Valentin Madouas, 2’45” sul portoghese Amaro Antunes, 3’14” su Fausto Masnada, 3’25” sul belga Pieter Serry, 3’27” sul costaricano Andrey Amador, 4’57” sull’olandese Sam Oomen. Tutti gli uomini appena elencati facevano parte della fuga bidone, il primo big in classifica è lo sloveno Primoz Roglic che ha ceduto la maglia rosa e che conserva 35” su Simon Yates, 39” su Vincenzo Nibali, 43” su Miguel Angel Lopez. Qualche outsider che si è avvantaggiato oggi può cercare di puntare alla classifica generale?

Bisogna tenere in forte considerazione Fausto Masnada, il vincitore della tappa odierna sta dimostrando di essere un ottimo corridore: l’uomo della Androni Sidermec ha vinto due tappe al Tour of the Alps, oggi ha fatto centro e ha delle buonissime doti da scalatore che gli potrebbero permettere di sognare un risultato di lusso. Il bergamasco si sta confermando su ottimi livelli, questo Giro d’Italia è il vero crocevia della sua carriera che potrebbe portarlo anche a un contratto con una squadra World Tour. Il costaricano Andrey Amador va sempre preso con le pinze, ha indossato la maglia rosa nel 2016 ed è molto solido anche su terreni impegnativi: dovrà lavorare per Mikel Landa e Richard Carapaz ma l’uomo della Movistar potrebbe essere una mina vagante. Sam Oomen si era presentato per fare da gregario a Tom Dumoulin ma il ritiro della Farfalla di Maastricht potrebbe permettere all’olandese di fare classifica: oggi ha recuperato tutto lo svantaggio perso due giorni fa quando affiancò il connazionale nel momento più critico, il nuovo capitano del Team Sunweb se la giocherà fino in fondo.

E poi arriviamo a Valerio Conti che cercherà di tenere la maglia rosa il più a lungo possibile: può superare indenne l’arrivo in leggera salita a L’Aquila, la tappa mossa nelle Marche e la cronometro di San Marino. A quel punto si arriverà al giorno di riposo a cui seguiranno due facilissime tappe totalmente pianeggianti, gli arrivi di Modena e Novi Ligure sono adatti ai velocisti: non è utopistico arrivare alla Cuneo-Pinerolo di giovedì 23 maggio con ancora addosso il simbolo del primato. Quella tappa, o massimo la successiva con l’arrivo a Courmayeur, dovrebbero rappresentare il capolinea del sogno del laziale.

 

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Foto: Lapresse

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