Ciclismo
Giro d’Italia 2019, la Corsa Rosa da piazzato di Elia Viviani. Un pizzico di sfortuna ed una condizione non sfavillante
Questa vittoria non s’ha da fare. Non è ancora arrivata la tappa perfetta per la maglia tricolore di Elia Viviani. Il veronese ci aveva abituati troppo bene al Giro dello scorso anno, dove è riuscito a conquistare ben quattro tappe e la classifica a punti. Questa edizione però, sembra alquanto avversa nei confronti del velocista della Deceuninck-Quick Step, quando oramai le occasioni per gli sprinter stanno scemando.
Dopo le diciotto vittorie conquistate nel 2018, Viviani si era presentato al via del Giro d’Italia 2019 con tutti gli occhi puntati addosso, con la grande responsabilità di tutto quello che è riuscito ad ottenere in precedenza; ma soprattutto con quella maglia bianca rossa verde che tutti speravano di veder brillare e spiccare in testa ad una tappa. Elia ce l’aveva fatta in quel di Orbetello; una volata perfetta fino al momento in cui è entrato in contatto con Moschetti e il VAR lo ha messo fuori gioco portandogli via la vittoria. Da lì in poi il declino, la rabbia del campione, e al contempo la pioggia e il freddo che si sono abbattuti sul gruppo fino a domenica. Adesso il sole è tornato a splendere sulla Corsa Rosa, Modena poteva essere la giornata giusta per uno come Elia che non ama la pioggia; ma niente, ecco l’ennesimo secondo posto.
Al suo fianco c’è sempre e comunque un Fabio Sabatini che lo segue come un’ombra, mentre la sua Deceuninck-Quick Step deve dividersi nel pilotare la maglia tricolore e proteggere il capitano Bob Jungels; anche se alla fine è sempre lì davanti, a tirare in testa al gruppo, per poi perdere sul più bello. Eppure la stagione di Elia era iniziata molto bene, ma forse c’è qualcos’altro che gli frulla nella testa, come il Tour de France, l’altro grande appuntamento stagionale. Probabilmente Elia sta pagando la pressione, le condizioni metereologiche che hanno rovinato la prima parte del Giro, e la beffa di Orbetello che un po’ spento le motivazioni del veronese, che adesso ha bisogno di un veloce riscatto.
Quindi, o domani, o mai più. Novi Ligure è l’ultima chance per alzare le braccia al cielo, per sbloccarsi e cercare questa tanto agognata vittoria, chiudere un capitolo e concentrarsi sulla seconda parte di stagione puntando a conquistare l’Île-de-France.
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Foto: Valerio Origo