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Ciclismo
‘La Fagianata di Magrini’: “L’Italia non ha più velocisti? Domani tappa simpatica: i big possono darsi battaglia”
Riccardo Magrini, noto commentatore tecnico di Eurosport, ci racconta il “suo” Giro d’Italia 2019 con “La Fagianata”, rubrica giornaliera che potrete leggere ogni sera su OA Sport.
UNDICESIMA TAPPA GIRO D’ITALIA 2019
LA TAPPA DI OGGI, LE DIFFICOLTÀ DI VIVIANI E LA BATTAGLIA PER LA MAGLIA CICLAMINO
Speravo nella vittoria di Viviani, forse è un po’ in confusione: ha perso la ruota dei suoi, sono andati un po’ in difficoltà, c’era anche un po’ di vento di traverso. Ewan oggi ha fatto una bellissima volata e ha meritato la seconda vittoria. Mi ha impressionato Ackermann che dopo il volo di ieri era lì ancora a lottare e ora viene fuori una bella battaglia per la maglia ciclamino con Demare, saranno decisivi anche i traguardi volanti visto che da domani il Giro prenderà una conformazione per gli uomini di classifica. Chi vincerà la maglia ciclamino? La può anche vincere Roglic: ha dalla sua la cronometro di Verona e poi si piazzerà nelle tante tappe in salite.
PERCHÉ L’ITALIA NON HA PIÙ VELOCISTI (OLTRE A VIVIANI)
Secondo me sono cicli che si presentano, ci sono dei velocisti come Nizzolo e Cimolai che hanno fatto vedere qualcosa. Certamente a livello internazionale l’unico che regge è Viviani, ma anche quando c’era Cipollini non ce n’erano molti altri. Forse manca il carisma del velocista come lo aveva Mario. In Italia non ci sono più velocisti? Non è che c’è sempre un Cipollini, lui è una cosa a sé: non si può paragonare lui agli altri. Non c’è più un velocista che vince 5-6 tappe di fila, ad esempio qui al Giro quattro sprinter si sono spartiti le vittorie. Sono strutturate anche diversamente le squadre, i treni di una volta sono lontani: quelli di Cipollini e di Petacchi hanno fatto la storia.
DOMANI LA CUNEO-PINEROLO: UN TUFFO NELLA STORIA
Non c’è nessuno dei cinque colli della tappa di 70 anni fa ma potremmo assistere a una tappa simpatica col Montoso e con lo strappo finale: potrebbe venire fuori qualcosa di interessante. Certo chiamare Cuneo-Pinerolo una tappa così sembra quasi una presa in giro ma mettere una delle cinque salite percorse da Fausto Coppi avrebbe reso la frazione decisamente troppo dura prima di un weekend molto impegnativo.
LA TAPPA DI DOMANI: COSA SUCCEDERÀ?
Credo che andrà via una fuga dopo una partenza molto forte. Penso che vedremo all’opera gli uomini di classifica solo se avranno la possibilità di lottare per la vittoria di tappa: in quel caso si daranno battaglia sul Montoso, altrimenti risparmieranno le energie in vista di venerdì e sabato. Dipenderà anche da chi ci sarà in fuga. Conti vorrà conservare la maglia rosa, io vedo l’arrivo molto adatto a Ulissi: la UAE Emirates può lottare per un duplice obiettivo, molto dipenderà da questa squadra.
COSA FARÀ VINCENZO NIBALI NELLA CUNEO-PINEROLO?
Domani guarderà quello che faranno gli altri e poi venerdì proverà qualcosa, la tappa di Ceresole e quella di sabato daranno una scossa alla classifica. Ma non è detto che Roglic perda terreno, anzi può guadagnare: ma se non lo attacchi non lo saprai mai. Confido che la Bahrain-Merida di Nibali e la Mitchleton-Scott di Yates provino qualcosa.
VALERIO CONTI TIENE LA MAGLIA ROSA DOPO LA TAPPA DI DOMANI?
Secondo me sì perché ha una buona condizione, tiene in salita e non è fermo: per me potrà conservarla. Poi venerdì credo che la cederà.
NOME SECCO: LA RIVELAZIONE DELLE TAPPE IN MONTAGNE
Rafal Majka può fare la differenza, lo ho visto bene.
LA VISITA PARENTI DI GUARNIERI
Oggi mi sono commosso. Ricordo ancora quando successe a me al Giro d’Italia 1983: vinsi a Montefiascone e un paio di giorni dopo si passava da Montecatini Terme. C’erano tutti, per quello mi sono commosso guardando Guarnieri oggi.
Rubrica a cura di Riccardo Magrini, commentatore tecnico Eurosport
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LE PUNTATE PRECEDENTI
I favoriti di Riccardo Magrini per il Giro d’Italia 2019