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Ciclismo
Pagelle Giro d’Italia 2019, voti dodicesima tappa: Benedetti, la gioia dell’eterno gregario. Astana e Movistar all’arrembaggio. Super difesa di Nibali
La dodicesima tappa del Giro d’Italia 2019 ha incoronato il gregario di una vita, Cesare Benedetti, uno dei venticinque componenti della fuga che ha caratterizzato la frazione odierna; esulta anche Jan Polanc, che strappa la maglia rosa al compagno di squadra Valerio Conti. Il Montoso ha iniziato a far capire le condizioni e le intenzioni dei big deputati alla conquista della classifica generale. Tra attacchi, difese e giochi di squadra, andiamo a scoprire i voti dei protagonisti con le pagelle della Cuneo-Pinerolo.
Cesare Benedetti, 10: non si può fare altro che esultare davanti alla vittoria di un uomo che ha passato più di dieci anni da professionista al servizio degli altri, e che all’alba dei 32 anni ha sfruttato l’occasione e il momento giusto per cercare la fuga buona, per non esaurire tutte le forze sul Montoso in vista del traguardo, dove aveva una marcia in più. Ma fosse stato per lui, si sarebbe risparmiato anche per Formolo e Majka; l’umiltà dei gregari.
Damiano Caruso, 8: tra i fuggitivi poteva risultare come l’uomo da battere assieme a Brambilla, ed è andato vicinissimo all’obiettivo. Dopo una prima settimana passata tra alti e bassi a livello fisico, il ragusano ha trovato la condizione giusta in vista dei prossimi appuntamenti, soprattutto quando risulterà essenziale per il capitano Nibali.
Gianluca Brambilla, 7,5: come detto in precedenza, era tra i nomi più papabili per la vittoria di Pinerolo. Il più attivo in fuga, il veneto della Trek-Segafredo ha sbagliato tutto nei metri finali, dopo un meraviglioso scatto sulla rampa finale. Erano solamente in tre, lui e Dunbar non hanno collaborato con Capecchi, facendosi riprendere sul più bello. Una beffa. Ma la condizione c’è.
Eros Capecchi, 8: era quasi fatta per il toscano della Deceuninck-Quick Step. Dopo anni passati a fare il gregario, voleva replicare la vittoria di San Pellegrino Terme del 2011. Ha tenuto benissimo sul Montoso stando costantemente incollato alla ruota di Brambilla. Discesa perfetta, l’ultimo strappo al comando con il veneto, e poi? Poi è stato l’unico a tirare nel terzetto con Dunbar e Brambilla, e così sono stati beffati dagli inseguitori. Grande rabbia per il 32enne; una reazione più che giustificata.
Jan Polanc, 9: mettiamoci dentro anche la sua UAE-Team Emirates. Erano partiti con la consapevolezza che avrebbero perso la maglia rosa di Conti; così hanno sfruttato l’occasione di mandare il loro secondo uomo all’attacco e hanno raggiunto l’obiettivo: il cambio di casacca dal romano allo sloveno. Con grande maestria Polanc ha concluso la tappa nella maniera migliore aggiudicandosi una leadership quasi inaspettata. Il team di Saronni sta sorprendendo tutti.
Team Movistar e Team Astana, 9: pari merito per gli spagnoli e i kazaki, che hanno fatto il medesimo gioco. I primi hanno mandato in fuga Sutterlin, gli altri Cataldo e Boaro. Sul Montoso hanno regalato spettacolo con Landa e Carapaz gli uni, e Lopez ed Hirt gli altri. Landa e Lopez avevano bisogno di recuperare, sono partiti all’attacco sfruttando al meglio il lavoro delle loro formazioni e beffando gli altri big. Grande lavoro di squadra sia per il team di Unzue che per quello di Martinelli, le due formazioni più convincenti.
Vincenzo Nibali, 8: grande difesa da parte dello Squalo. Non ha al suo fianco la squadra migliore, visto che Pozzovivo si è staccato sul più bello. Ma il siciliano è lucido, freddo, non ha voluto sprecare delle energie inutili, per tenere ancora un bel po’ di benzina da parte per domani, dove non potrà nascondersi.
Simon Yates, 7,5: ottimo anche il britannico che è stato supportato in maniera egregia da parte di Lucas Hamilton ed Esteban Chaves. Non ha recuperato niente sugli avversari, ma l’inganno di San Marino sembra essere ormai alle spalle.
Davide Formolo e Bob Jungels, 4: completamente assenti. Ci si aspettava tanto da entrambi, e alla fine hanno deluso le aspettative della vigilia. Forse sono incappati in una giornata storta, ma questo non promette bene per il proseguo del Giro.
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Foto: Valerio Origo