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Ciclismo

Giro d’Italia 2019, Vincenzo Nibali rabbioso: lo Squalo ha la gamba e Roglic lo fa innervosire, ora deve mordere!

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Vincenzo Nibali ha tagliato il traguardo della tredicesima tappa del Giro d’Italia 2019 in compagnia di Primoz Roglic, inizialmente il nostro portacolori ha accettato la stretta di mano lanciata dallo sloveno ma pochi minuti dopo lo ha attaccato attraverso delle dichiarazioni che non lasciano spazio a molte interpretazioni: “Non si vince così il Giro, se vuoi una foto ti invito a casa mia e ti faccio vedere la bacheca dei trofei: io non ho nulla da dimostrare“. Oggi pomeriggio è ufficialmente nata una nuova rivalità nel mondo del ciclismo: lo Squalo ha morso verbalmente l’ex saltatore con gli sci e ora lo vuole azzannare anche sulla strada, nel weekend dovrà assolutamente muoversi in salita per mettere alle corde un avversario che attualmente sembra essere molto solido. Il siciliano si è infuriato perché il balcanico ha corso di rimessa, lavorando poco quando è rimasto da solo con lui: la tattica di Roglic è stata corretta perché ha un gran vantaggio sugli avversari che oggi hanno attaccato, ha battezzato Enzo come l’uomo più pericoloso in ottica classifica generale e dunque ha deciso di non schiodarsi dalla sua ruota.

La sensazione è che Nibali abbia un’eccellente gamba e che sia in ottima forma fisica, ha a disposizione una squadra fantastica (oggi il lavoro di Pozzovivo e Caruso è stato encomiabile) ma per scalfire la roccia di Trbvolje servirà attaccare. Oggi i due contendenti si sono scambiati un paio di timidi allunghi palesando un livello tecnico sostanzialmente molto simile ma domani la musica può cambiare: lo Squalo ha a disposizione cinque salite da Saint Vincent a Courmayer per mettere pressione a Roglic, deve assolutamente provarci per minare le certezze del capitano della Jumbo-Visma. La frazione che ci aspetta tra meno di 24 ore si preannuncia infatti complicatissima anche a causa dell’annunciato maltempo, il capitano della Barein Merida può allungare sull’ultima ascesa e poi scatenarsi in discesa, suo terreno di caccia prediletto. La rincorsa alla maglia rosa passa dalla Valle d’Aosta, bisogna far vacillare Roglic e fare sognare un Paese intero: la forma c’è, la gamba risponde presente, la testa è quella giusta, ora bisogna soltanto affondare il colpo senza sottovalutare i vari Mollema, Zakarin, Majka che oggi hanno compiuto un gran balzo in avanti e senza dimenticarsi di uno scatenato Landa che è parso il migliore in salita ed è in grado di ribaltare la generale.

 

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Foto: Lapresse

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