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Ciclismo

Giro d’Italia 2019, l’analisi della seconda settimana di Vincenzo Nibali. Dalle prime schermaglie sulle Alpi, all’attacco sul Civiglio

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Sei tappe da tachicardia, sei tappe di lotta serrata. Tutti contro tutti per un solo obiettivo: la maglia rosa. Sono passate le prime due settimane del Giro d’Italia 2019, una quindici giorni veramente intensa dall’inizio alla fine; con frazioni mai scontate, e una prima parte segnata dal maltempo. Ma poi ecco la luce sui primi tapponi di montagna, e un uomo in maglia rossa sempre pronto, lucido, freddo e mai arrendevole, costantemente in testa al gruppo dei migliori; lui che è il faro del ciclismo tricolore. Ovviamente stiamo parlando di Vincenzo Nibali. L’Italia è col fiato sospeso, non ha ancora assaporato l’attacco decisivo da parte dello Squalo dello Stretto nei confronti della leadership; ma il capitano della Bahrain-Merida lo sa che il meglio deve ancora arrivare, e pian piano sta iniziando a recuperare terreno.

La seconda settimana della 102^ edizione della Corsa Rosa ha iniziato a far vedere le prime schermaglie tra i favoriti per la vittoria finale tra vincitori e vinti, i primi distacchi, i primi secondi guadagnati, e una sfida viso a viso tra i principali contendenti al Trofeo senza fine. Partiamo innanzitutto dai numeri, ossia: attualmente il leader Richard Carapaz ha 1’47” di vantaggio su Nibali, mentre Primoz Roglic ne ha 47 di secondi sul messinese; questi ultimi rintuzzati mano a mano nella tappa di ieri dove Vincenzo ne ha guadagnati 40 sul primissimo rivale (che è anche stato vittima di una scivolata durante la discesa del Civiglio). E adesso andiamo nel dettaglio delle varie tappe che sono andate in scena da martedì 21 maggio a ieri.

Il tutto si è aperto nel segno delle volate dei velocisti, che come ben si sa, rischiano sempre e comunque di essere molto pericolose anche per i leader, data la forte andatura nel finale e il grande rischio di cadute. E qui va più che applaudita la Bahrain-Merida che ha sempre protetto e cullato il caro Vincenzo facendogli tagliare il traguardo in grande serenità. Ma poi ecco le montagne, il pane per i denti affilati dello Squalo che non manca all’appello, e nella Cuneo-Pinerolo scatta sul Montoso, la prima vera ascesa di questa edizione del Giro. Una giornata dove viene un po’ isolato dal suo team, o meglio, dove Damiano Caruso si ritrova in fuga per giocarsi la vittoria e Domenico Pozzovivo non appare molto brillante. Vincenzo però, dall’alto della sua esperienza, marca le ruote degli altri big, risponde ad ogni scatto, agisce nella maniera migliore per essere nella prima vera tappa a suo favore, ossia senza bruciare troppa benzina. A Ceresole Reale invece, ecco che entra in scena il primo grande duello con Roglic, che però lo marca stretto, non cede di un metro, e al traguardo piovono accuse da parte del siciliano nei confronti dello sloveno, il suo modo di correre e la sua mancanza di presa d’iniziativa. Vincenzo ci riprova a Courmayeur, dove però vola uno straordinario Richard Carapaz. Lo squalo attacca, sfrutta al meglio la sua Bahrain-Merida, ma non scalfisce Roglic e gli altri big; così si vede costretto a vincere la volata valdostana agguantando il terzo posto di tappa e i 4″ di abbuono.

Ma il leader della Bahrain-Merida non ci sta, e ieri, nella tappa “di casa” e sulle strade del suo tanto amato Lombardia, infiamma la corsa; mentre davanti Cataldo e Cattaneo si giocano la vittoria. Scatta sul Civiglio dopo continue schermaglie tra i favoriti e un Domenico Pozzovivo che fa il gioco di squadra. Parte Vincenzo e risponde all’appello solamente Carapaz, che attualmente sembra il più lucido; poi allunga in discesa e tutti sono costretti ad inseguirlo. Gli resiste soltanto l’ecuadoriano, mentre da dietro cercano in tutti i modi di agguantarli, ma al traguardo soltanto lui e Richard riescono a guadagnare. Il siciliano c’è e l’Italia lo ha capito in maniera netta. Lopez, Majka, Landa, Formolo, Mollema e Roglic arrivano dopo 40″. Vincenzo e Carapaz sono i vincitori morali della Ivrea-Como.

La strada verso Verona è ancora lunga. Roglic vorrà assolutissimamente recuperare terreno e Carapaz non ha fatto vedere segni di cedimento; mentre Vincenzo ha ancora qualcosa da recuperare. Il distacco è “evidente”, ma ha dalla sua l’esperienza nei grandi giri, la mentalità giusta, una squadra che ha trovato la sua dimensione migliore, e un percorso dell’ultima settimana che sembra tutto a suo favore.

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@lisa_guadagnini

Foto: Pier Colombo

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