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Golf, European Tour 2019: sette italiani al Belgian Knockout di Anversa, torneo dalla formula mista e particolare

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Un tempo noto semplicemente come l’Open del Belgio, il Belgian Knockout che si tiene ad Anversa ha vissuto una storia recente piuttosto tormentata. Negli ultimi trent’anni, infatti, è passato da vincitori di grande calibro (Josè Maria Olazabal, Nick Faldo, Darren Clarke, Lee Westwood) a ripetute edizioni saltate, fino al punto in cui in Belgio non si è più giocato sul tour europeo dal 2001 al 2017. L’anno scorso, invece, il torneo è rinato con una nuova e del tutto particolare formula, che mischia stroke play e match play e che ha visto vincitore lo spagnolo Adrian Otaegui.

In breve sintesi, il format del torneo è questo: si parte con 36 buche come in un normale torneo stroke play, ma in questo caso il taglio sarà particolare, perché saranno esattamente 64 giocatori a proseguire nel weekend, e verranno divisi in due tabelloni da 32. Se ci saranno parità per il 64° posto, saranno utilizzati dei playoff di spareggio per sistemare la situazione. Il doppio tabellone verrà stilato con teste di serie indipendenti dal lato in cui ci si trova, e in più i primi 16 avranno la chance di poter avanzare anche pareggiando i loro match (diversamente, ci saranno buche di spareggio). A tal proposito, c’è un’ulteriore particolarità: le sfide saranno su nove buche, invece che sulle tradizionali diciotto.

Sulla scena ci sono diversi protagonisti delle scorse settimane: su tutti spicca Bernd Wiesberger, l’austriaco che ha vinto pochi giorni fa il Made in Denmark, ma anche lo svedese Marcus Kinhult ha tutte le intenzioni di giocarsi le proprie carte. Il Belgio schiera tutti e tre i propri calibri maggiori: Thomas Detry, Thomas Pieters e Nicolas Colsaerts, oltre ad altri sette giocatori, di cui quattro amateurs. Oltre al detentore Otaegui, in gara c’è anche Alexander Levy, uno dei più attivi di Francia in tempi recenti. Tutto questo senza dimenticare, chiaramente, tutta la serie di inglesi, a partire da Tom Lewis e Richard McEvoy.

Sono sette i golfisti italiani di scena: Edoardo Molinari, Guido Migliozzi e Andrea Pavan vogliono confermare quanto di buono fatto vedere in Danimarca, mentre intendono riscattarsi Nino Bertasio, Renato Paratore, Lorenzo Gagli e Filippo Bergamaschi.

Al Rinkven International Golf Club il percorso scelto è il South Course, un par 71 venuto alla luce negli Anni ’80 che nasconde al suo interno parecchie trappole e difficoltà, ragion per cui non va sottovalutato. Alcune buche sono state pesantemente modificate nel più ampio dei restyling, datato 2005.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: masuti / Shutterstock

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