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Ciclismo
Giro d’Italia 2019: il giorno di gloria di Damiano Cima. La piccola Nippo Fantini che beffa i giganti
Si attendeva una giornata interlocutoria con uno scontato arrivo in volata nella diciottesima tappa del Giro d’Italia 2019, ma la strada ha ribaltato ancora una volta il pronostico regalando uno dei finali più appassionanti vissuti nell’arco di queste tre settimane. La stanchezza e le poche energie rimaste nelle gambe dei corridori, insieme all’ennesimo errore di valutazione del gruppo principale, hanno premiato il coraggio degli attaccanti di giornata e Damiano Cima (Nippo Vini Fantini Faizanè) è riuscito a conquistare un prestigioso successo resistendo al comando letteralmente per pochi metri sul traguardo di Santa Maria di Sala, collocato a 222 km dalla partenza di Valdaora.
La frazione odierna è stata caratterizzata da una prima parte ad andatura decisamente sostenuta, con un susseguirsi continuo di attacchi fino al km 55 quando un terzetto formato da Mirco Maestri (Bardiani-CSF), dal tedesco Nico Denz (AG2R La Mondiale) e dallo stesso Cima è riuscito a prendere il largo con il benestare del gruppo. L’eccessiva sicurezza riguardo alla possibilità di rientrare sulla fuga ha portato le squadre dei velocisti ad entrare in azione soltanto negli ultimi 40 km dando vita ad un appassionante braccio di ferro, con il margine dei battistrada che ha cominciato a diminuire in maniera lenta ma inesorabile. L’impressione che la vittoria di tappa potesse giocarsi nell’ultimo chilometro è stata subito piuttosto evidente, ma la volata finale ha regalato davvero uno spettacolo unico: negli ultimi 200 metri il gruppo ha rimontato a velocità doppia, mentre prima Denz e poi Maestri hanno provato invano ad anticipare venendo entrambi ripresi; Cima ha invece letto perfettamente la situazione sfruttando il lavoro dei compagni di fuga e conservando un minimo vantaggio, beffando così di un soffio il tedesco Pascal Ackermann (BORA-hansgrohe) e tutti gli altri velocisti.
Il 25enne bresciano ha coronato con un risultato eccezionale il proprio esordio al Giro d’Italia centrando la seconda vittoria della carriera da professionista dopo un successo di tappa lo scorso anno al Tour of China. Il corridore lombardo è sicuramente tra le rivelazioni della corsa, si era già reso protagonista centrando più volte la fuga e grazie all’impresa realizzata nella tappa di oggi è salito anche al comando della speciale classifica riservata a coloro che hanno percorso più strada all’attacco con 932 km. L’atteggiamento combattivo di Cima rispecchia alla perfezione lo spirito della Nippo Vini Fantini Faizanè, formazione italiana che ha interpretato l’appuntamento come una grandissima occasione per lasciare il segno ed è riuscita nel proprio intento andando ben oltre le più rosee aspettative.
Lo straordinario risultato odierno, come già la splendida vittoria della Androni Giocattoli-Sidermec con Fausto Masnada a San Giovanni Rotondo, dimostra l’importanza delle squadre Professional e testimonia la capacità del movimento ciclistico italiano di mettersi sempre in evidenza nonostante il momento di grande difficoltà, anche e soprattutto economica. Se la famigerata riforma dell’UCI dovesse andare in porto e il numero delle squadre World Tour dovesse davvero aumentare, l’organizzazione del Giro d’Italia vedrebbe dimezzarsi da quattro a due il numero degli inviti a propria disposizione e formazioni come la Nippo Vini Fantini Faizanè rischierebbero di perdere la possibilità di partecipare: un’eventualità che potrebbe provocare danni incalcolabili per tutto il ciclismo italiano, specialmente in prospettiva futura.
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roberto.pozzi@oasport.it
Foto: LaPresse