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Golf, Renato Paratore si qualifica per lo US Open superando l’apposito torneo di sezione a Walton Heath

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Non ci sarà solo Francesco Molinari allo US Open che comincerà il 13 giugno sul percorso di Pebble Beach, in California. Il terzo Major dell’anno lo giocherà anche Renato Paratore, che si è qualificato al termine di una lunga ed estenuante giornata al Walton Heath Golf Club nel Surrey, Inghilterra, dove si è disputata la cosiddetta qualificazione di sezione. Questi tornei portano 75 golfisti sui 156 del field alla manifestazione principale: ne esistono 12, due dei quali si sono giocati a Dallas e in Giappone il 20 e 27 maggio; dei restanti 10, uno è quello citato inglese, 8 si svolgono negli Stati Uniti e uno in Canada, tutti nello stesso giorno, quello odierno.

La formula del torneo prevede che si disputino due giri completi in un giorno, e quindi 36 buche, per un certo numero di posti disponibili. Nel caso del Walton Heath Golf Club, la qualificazione spetta ai primi 14 della classifica al termine della lunghissima giornata sui due percorsi messi a disposizione.

Per l’Italia ci sono ottime notizie: sui quattro nostri portacolori che si sono presentati, Renato Paratore, come detto, è riuscito a centrare la qualificazione. Per lui si son rese necessarie due ulteriori buche di spareggio, perché dopo una spettacolare rimonta nelle seconde 18 buche si è trovato appaiato al 14° posto (-7) con altri quattro colleghi: l’altro azzurro Andrea Pavan, lo spagnolo Nacho Elvira, il francese Romain Wattel e l’austriaco Bernd Wiesberger. Dopo la prima buca scelta (la 1 del New Course) Paratore e Wiesberger trovano il birdie, gli altri tre il par: il gruppo si divide, perché i primi due competono per un posto a Pebble Beach, gli altri tre per uno da seconda riserva. Sulla buca 17 dell’Old Course il romano trova un secondo birdie, che gli vale la qualificazione perché l’austriaco non riesce a imitarlo e diventa dunque prima riserva. L’altro posto, in questo senso, va a Elvira, che beffa Pavan e Wattel.

Per quel che riguarda gli altri 13 qualificati, il migliore è il sudafricano Dean Burmester con -16, seguito a -12 dall’inglese Sam Horsfield e a -11 dal francese Clément Sordet e dall’australiano Marcus Fraser. Con -9 vanno in California anche l’altro francese Matthieu Pavon, l’inglese Lee Slattery e lo svedese Marcus Kinhult, mentre a -8 si collocano il gallese Rhys Enoch, lo spagnolo Adri Arnaus, il belga Thomas Pieters, l’amateur neozelandese Daniel Hillier, i sudafricani Justin Walters e Merrick Bremner.

Diverso il destino dei due italiani rimasti fuori dalla lotta: Edoardo Molinari sogna di raggiungere il fratello per le prime 18 buche, poi cala e chiude 42° a -3, mentre il caso di Guido Migliozzi è ancora più singolare. Arrivato direttamente dal vittorioso Belgian Knockout, disputa le prime 18 buche, completandole in par, quindi rinuncia a effettuare la seconda parte del percorso. Del resto, ha giocato 72 buche in 3 giorni, che sarebbero diventate 90 se avesse disputato le altre 18 odierne.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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