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Ciclismo, Damiano Cima: “Il trionfo a Santa Maria di Sala è stato un successo di molti, della squadra e di coloro che hanno creduto in me”

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La vittoria di Damiano Cima nella diciottesima tappa del Giro d’Italia è stata senza ombra di dubbio una delle giornate più belle della 102^ edizione della Corsa Rosa. Un trionfo che ha lasciato tutti sbigottiti, conquistato per una questione di centimetri, in cui il venticinquenne bresciano ha letteralmente beffato la rimonta del gruppo al termine di una fuga a tre. Santa Maria di Sala è stata la ciliegina sulla torta per l’alfiere della Nippo-Vini Fantini, premiato anche con il “Trofeo Fuga Pinarello” dopo aver percorso in tutte e tre le settimane del Giro la bellezza di 932 km in avanscoperta. Un debutto perfetto per Damiano, un ragazzo dedito al sacrificio per la sua squadra, sempre attento nel rispettare i propri doveri; ma che alla fine, dopo tanto impegno e fatica, è riuscito a regalarsi quella che è stata, finora, la vittoria più bella della sua giovane carriera.

Qual è stato il tuo primo pensiero dopo la vittoria a Santa Maria di Sala?

“Il mio pensiero è andato a tutte quelle persone che mi sono sempre state accanto e hanno creduto in me, e ci tenevo a ringraziarle. È un successo di molti, non soltanto una vittoria personale”.

Ci avresti mai creduto?

“Non ci avrei mai pensato fino agli ultimi tre chilometri; perchè in quel momento ho capito che poteva esserci questa possibilità, ovvero che arrivassimo noi tre fuggitivi al traguardo. Ho cercato di dare tutto quello che avevo per fare in modo di meritarmi il successo”.

Nonostante il notevole distacco da Pascal Ackermann e Arnaud Démare, sei comunque arrivato terzo nella classifica a punti. Potrebbe essere un tuo obiettivo futuro?

“Sinceramente non so dirtelo, perché alla fine il mio obiettivo era quello di far bene il Giro e ci sono riuscito. Adesso assieme alla squadra vedremo quali saranno i prossimi e possibili traguardi sui quali puntare, a cosa vorranno loro e a cosa potrò ambire io”.

Qual è stata la lezione più grande che ti ha dato il tuo debutto al Giro? E magari un bilancio generale. Hai qualche rammarico?

“Che quando meno te lo aspetti può arrivare qualcosa di buono. Sulla carta la tappa di Santa Maria di Sala sembrava una frazione da volata scontata, con una possibile fuga di quattro o cinque minuti che poi veniva ripresa nel finale. E invece, sotto questo punto di vista, mi ha insegnato tantissimo. La squadra mi ha portato al Giro soprattutto per la visibilità. 930 km in fuga diciamo che potevano già essere un ottimo traguardo sia per me che per la Nippo. Poi è arrivata la vittoria ed è stato qualcosa di fantastico. È stata importantissima, soprattutto perchè siamo una squadra Professional e facciamo sempre fatica ad ottenere certi risultati. Quello che è successo al Giro vale oro”.

C’è qualcosa su cui vorresti migliorarti in futuro?

“Sicuramente cercherò di migliorare in salita, dato che è un po’ il mio punto debole e dove faccio tanta fatica, quindi lavoreremo molto sotto questo aspetto”.

Quali sono le tue prospettive e obiettivi futuri? I prossimi appuntamenti?

“Abbiamo già stilato un calendario fino a fine giugno. Sono un ragazzo a cui piace concretizzare quello che gli viene detto da parte della squadra. Parteciperò al GP di Lugano, al GP Gippingen, al Giro di Slovenia e infine al Campionato Italiano; poi faremo un punto della situazione. Cercherò di realizzare i loro obiettivi come mi è stato chiesto al Giro d’Italia”.

Infine, qual è la gara dei tuoi sogni?

“Mi piace tanto la Milano-Sanremo. Però ha un percorso che non mi si addice in maniera particolare, proprio perchè fatico in salita. Gli ultimi 60/70 chilometri sono comunque impegnativi perchè nel finale ci sono la Cipressa e il Poggio che sulla carta non sembrano difficili, ma fatti a velocità elevate si fanno sentire eccome”.

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@lisa_guadagnini

Foto: Lapresse

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