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Basket, Serie A2 2019: Treviso è promossa in A, Capo d’Orlando battuta 3-0 nella serie finale nonostante il grande cuore

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Dopo un’attesa lunga sette anni, anche Treviso ritrova la Serie A. La De’ Longhi allenata da Max Menetti (già protagonista di diverse grandissime annate, e due sfide scudetto, con Reggio Emilia nella categoria superiore), con la vittoria di gara-3 della finale dei playoff promozione sulla Benfapp Capo d’Orlando per 65-76, completa una grande annata in cui ha conquistato anche la Coppa Italia della serie cadetta. Protagonista della notte del PalaSikeliArchivi (nome commerciale del PalaFantozzi) è David Logan, con 36 punti a testimoniare il dominio di un giocatore che, semplicemente, con l’A2 non c’entra niente. Treviso si aggiunge a Virtus Roma e Fortitudo Bologna, prime rispettivamente nei gironi Ovest ed Est del campionato cadetto.

Va tributato, però, il giusto onore delle armi a un’Orlandina che non ha mai mollato in una serie sfortunatissima, che l’ha vista passare da un’imbattibilità che durava dalla fine di gennaio (con annessa rimonta quasi riuscita nel girone Ovest) a una sequenza di infortuni non preventivabile: in gara-1 si è fatto male Brandon Triche, il principale realizzatore e faro dell’attacco di Capo d’Orlando, in gara-2 lo stesso destino è toccato a Joe Trapani e in gara-3 prima Matteo Laganà e poi Jordan Parks hanno subito infortuni capaci di impedire loro di tornare in campo. Nonostante questo, ancora negli ultimi 5 minuti la squadra di Marco Sodini si è trovata sul 61-65, prima dell’ultima sfuriata di Logan.

Questo il roster dell’Universo Treviso Basket promossa: Amedeo Tessitori, David Logan, Dominez Burnett, Alvise Sarto, Manuel Saladini, Giovanni Tomassini, Enrico Vanin, Simone Barbante, Matteo Imbrò, Matteo Chillo, Lorenzo Uglietti, Luca Severini, Eric Lombardi. A inizio stagione era presente un altro americano, Maalik Wayns, che però è stato tagliato, il che ha portato all’ingaggio successivo di Logan. Tomassini, inoltre, si è dovuto operare una seconda volta al ginocchio destro per stabilizzarlo, dopo che si era già rotto il legamento crociato anteriore. Pur essendo apparso cinque volte a referto, non è mai stato in grado di scendere in campo. Lombardi, infine, si è fratturato il tendine d’Achille della gamba destra nel terzo quarto di gara-5 degli ottavi contro la 2B Control Trapani.

Lungo quasi tutta la stagione, Treviso ha assunto il ruolo di seconda forza del girone Est, anche se per un breve periodo è stata sopravanzata dalla Poderosa Montegranaro, capace di trovare una striscia di 12 vittorie consecutive, espugnare il PalaDozza e arrivare vicina alla leadership, prima di accusare lo sforzo e chiudere ai quarti la propria avventura. La De’ Longhi, invece, è sempre stata in grado di mantenere un ritmo elevato, chiudendo con 24 vittorie e 6 sconfitte il proprio raggruppamento. Chiusa una complicata serie con Trapani per 3-2 (e con Logan alle prese con alcuni problemi che lo hanno tenuto lontano dal parquet per qualche gara), la squadra di coach Menetti ha poi eliminato per 3-0 la Zeus Energy Group Rieti, tra le grandi sorprese a Ovest, e per 3-1 un’altra squadra capace di un cammino incredibile, la Remer Treviglio allenata dal bravo Adriano Vertemati e con in campo italiani di ottima prospettiva quali Andrea Pecchia e Mattia Palumbo.

Sebbene formalmente diversa come società, da tutti l’Universo Treviso Basket è considerata la legittima erede della Benetton. Formata da un mix di ex giocatori trevigiani (tra cui Riccardo Pittis e Claudio Coldebella) e azionariato popolare dei tifosi partito dalla pagina Facebook “Treviso io ci sono”, la società tentò di acquisire il titolo sportivo dalla Benetton: un tentativo, però, fallito, come anche l’iscrizione alla Serie A 2012-2013. Ripartita dalla Promozione e dal Natatorio, la nuova società è subito salita in Serie D ed è poi stata ripescata in Divisione Nazionale B. Con la riforma dei campionati, ha acquisito il titolo sportivo del Basket Nord Barese assumendo il nome attuale (quello precedente era Treviso Basket 2012 srl). Nonostante numerosi ottimi piazzamenti (tre primi posti e un terzo) in regular season, non è mai arrivata a giocarsi la promozione, prima di quest’annata, in cui tutto è girato, all’incirca, per il verso giusto. Il colore non è più il verde, ma il bianco e azzurro, ma la sostanza non cambia: la Serie A ritrova una delle sue piazze storiche, grazie alla felice intuizione di tante persone tenuta insieme dall’attuale presidente Paolo Vazzoler.

Se la nuova Serie A è ora definitivamente composta da 18 squadre, l’A2 che verrà ha ancora una fisionomia da comprendere, posta la presenza di 28 formazioni in due gironi da 14. Cambia anche la formula della stagione regolare, con 32 giornate e una strana forma di fase a orologio prima dei playoff in cui le squadre di un girone affrontano alcune dell’altro. Le promozioni in A diventano due, che verranno da tabelloni playoff distinti tra Est e Ovest. Tra le protagoniste del campionato cadetto venturo ci sarà Torino, non con l’Auxilium, ma con l’ex Dinamo Academy di Stefano Sardara, che fino ad ora faceva base a Cagliari e serviva da “laboratorio” per Sassari: proprio in questi giorni si sta decidendo il nome della nuova entità, anche con l’aiuto della gente del capoluogo piemontese. Dalla Serie B arrivano l’Urania Milano, Orzinuovi e Pescara, mentre retrocedono Cento, Jesi, Cassino e una delle due società di Piacenza, la Pallacanestro Piacentina. Discorso a parte lo merita Siena, esclusa a stagione in corso per un enorme numero di irregolarità su tutti i fronti. Non è però detta l’ultima parola, visto che le ultime vicende legate a Torino e non solo stanno aprendo la corsa ai ripescaggi, che potrebbe cambiare tante cose.

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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