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Ginnastica, e se le gare fossero a ELIMINAZIONE DIRETTA?

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Oggi voglio provocare con un sorriso il Mondo della ginnastica artistica con un’idea parzialmente avveniristica e che porterebbe una dose di grande spettacolarità alla Polvere di Magnesio: COMPETIZIONI AD ELIMINAZIONE DIRETTA.

 

Mi spiego meglio. Attualmente la ginnastica artistica si basa su competizioni in cui le atlete si affrontano tra loro con la formula “tutte contro tutte”. Al termine della gara si vedono tutti i punteggi e vince chi ha il più elevato. Fondamentalmente, però, escluse le finali di specialità, è quasi sempre una lotta a distanza, non c’è un vero e proprio testa a testa tra due ginnaste.

L’artistica è altamente spettacolare, il pubblico internazionale ama le evoluzioni delle ragazze e affolla i palazzetti in tutte le occasioni, ma spesso è difficile seguire le gare per un motivo: la difficoltà della comprensione per chi non segue assiduamente la disciplina. L’ingenua domanda “ma chi ha vinto?” è un colpo al cuore.

 

Soluzione? Mettere una ginnasta contro l’altra. Eliminazione diretta: chi prende il punteggio più alto passa il turno, l’altra viene eliminata. Stessa giuria per entrambe. A una atleta viene affidato il colore rosso, a un’altra il blu (come nella boxe). I singoli giurati, dopo aver visto le due esibizioni, schiacceranno un pulsante del colore della ginnasta che a loro parere ha eseguito l’esercizio migliore.

Molto semplice e altamente spettacolare.

Vi immaginate vedere una finale olimpica USA contro Russia. L’eterna sfida, faccia a faccia, spalla a spalla, voto su voto. Mustafina che sfida la Reisman al corpo libero: scontro tra titani. Paseka contro Maroney al volteggio. E chi più ne ha più ne metta: ci sarebbe da divertirsi.

O una Iordache che viene sfidata sulla sua trave chiunque provi a bloccare la sua Romania? O la nostra Vanessa Ferrari che prova a difendere la nostra Italia contro gli assalti dei colossi della ginnastica?

 

Ripeto è una provocazione. Che potrebbe sembrare una pazzia, ma che potrebbe essere più attuabile di quanto sembri.

Mi sono soffermato solo sulle competizioni a squadre. In quel caso c’è tutta una Nazione in corsa, ci sono ginnaste più o meno portate per un determinato attrezzo, assisteremmo a super sfide incerte e imprevedibili.

Rilancio affermando che si potrebbe fare anche nelle gare di specialità. Quarti di finale, semifinale e finale. Bellissimo, stupendo, spettacolare. Attenzione però: una ginnasta si troverebbe a fare tre esercizi in un solo pomeriggio e questo potrebbe altamente mettere a rischio la sua integrità fisica. Assolutamente da scartare. A meno che non si allunghi la durata delle competizioni (bisognerebbe valutare i pro e i contro, soprattutto a livello economico).

Per l’all-around individuale il discorso sarebbe improponibile vista la grande mole di partecipanti.

 

L’esperimento è stato adottato in questa stagione nella Bundesliga tedesca (il corrispettivo della nostra Serie A) e ha avuto un grandissimo successo. In Francia hanno provato col Trofeo di Schiltigheim (a cui hanno partecipato anche Vanessa Ferrari e Andrea Cingolani) e sono arrivati solo elogi.

E se si facesse un esperimento in Italia? In una occasione non ufficiale, magari al Grand Prix? Si porterebbe freschezza, spettacolo, competizione, adrenalina, chiarezza. Tutto in una volta. E potrebbe fare solo bene.

Aggiungendo un piccolo dettaglio: le televisioni sarebbero interessatissime a una formula così semplice e automatica. E sappiamo bene quanto la tv sia fondamentale per lo sviluppo di una disciplina.

 

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