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Editoriali

Enrico Letta e l’incontro con il CONI, tra sogni e realtà

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Ieri il Primo Ministro Enrico Letta si è recato al Foro Italico per incontrare i vertici del CONI. A capo di un governo che si regge a mala pena con lo scotch, Letta si è lanciato in proclami a lungo scadere confermando, tutto sommato, i luoghi comuni riguardanti sport e politica in Italia.

In Italia, lo si sa, il termine “sport” è per molti sinonimo di “calcio”, e non a caso proprio dal calcio si è partiti. Immancabili e scontati i commenti sui fatti di Nocerina-Salernitana: “Tolleranza zero” ha gridato il premier, raccogliendo i consensi degli astanti. Una tolleranza zero che, se vogliamo, è stata proprio la causa dell’increscioso avvenimento, visto che il tutto è nato dal divieto per i tifosi rossoneri di assistere la partita. Non sarebbe meglio impegnarsi a garantire una maggiore sicurezza, permettendo il regolare svolgimento delle partite con tanto di tifosi sugli spalti, come avviene nella maggior parte d’Europa?

Tra le cose più realistiche di cui si è parlato, c’è la necessità di rinnovare completamente le infrastrutture sportive, così come quelle scolastiche, rendendo gli “impianti sempre più moderni e senza barriere architettoniche”, con una legge che, a detta del Primo Ministro, dovrebbe esserci dal primo gennaio. Poco, invece, si è detto sulla necessità di divulgare la cultura sportiva a partire dalle scuole e dalle piccole società che operano sul territorio, troppo spesso abbandonate a sé stesse. Secondo Letta, infatti, la soluzione sta nell’inserire le società dilettantistiche nel finanziamento del cinque per mille. Non sarebbe meglio destinare qualche soldo in più allo sport, magari un bell’otto per mille?

Immancabili, poi, le chiacchiere (come definirle altrimenti?) sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024, visto che la competizione per l’organizzazione dei Giochi inizierà nel 2015 e che il governo Letta non sembra destinato a durare così a lungo. Discorso simile per le dichiarazioni riguardanti l’organizzazione dei Mondiali di rugby del 2023, più realistico invece l’obiettivo dei Mondiali di sci del 2019 a Cortina, più grazie alla tradizione di questa località che per l’effettivo apporto che riceverà dal governo.

Insomma, l’incontro si è risolto con alcuni – pochi – propositi realistici sull’impiantistica sportiva e molti proclami che sono valsi altrettanti applausi ad Enrico Letta, ma che poco apporteranno effettivamente al mondo sportivo italiano.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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