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Formula 1

F1, GP Austria 2019: analisi della gara. Il Red Bull Ring e il caldo riportano lo spettacolo, Mercedes mai così male

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Il Red Bull Ring è la kriptonite della Mercedes? Per il secondo anno consecutivo le Frecce d’Argento toccano il fondo proprio in concomitanza del Gran Premio d’Austria. L’anno scorso arrivò un doppio ritiro epocale, in questa occasione le due monoposto di Brackley sono entrambe giunte al traguardo, ma che fatica! Terzo posto per un anonimo Valtteri Bottas, a ben 18.9 secondi da Max Verstappen che ha vinto la gara, mentre Lewis Hamilton è addirittura giunto quinto ad oltre 22 secondi. Un vero e proprio ko tecnico.

Come si può spiegare un passo falso simile? Dopo otto Gran Premi dominati in lungo ed in largo (specialmente l’ultimo in ordine di tempo a Le Castellet) e conditi da ben sei doppiette, le Mercedes oggi, come un anno fa, hanno sofferto e non sono mai apparse pronte a combattere ad armi pari con gli avversari. Le altissime temperature presenti sulla pista della Stiria hanno fatto la differenza. I 33 gradi dell’atmosfera, ed i 51 dell’asfalto, hanno messo in difficoltà le W10 che sia a livello di motore, sia di gomme, non sono state brillanti. Anzi, hanno corso letteralmente in difesa.

Le Frecce d’Argento edizione 2019 hanno brillato soprattutto per il comportamento degli pneumatici, ma questa volta sono tornate sulla terra, risultando esattamente come gli altri. Quando, poi, tutto il pacchetto supera una certa temperatura e va in surriscaldamento il sistema sembra andare sulla difensiva, per non correre ulteriori rischi. Sia la monoposto, sia il layout del tracciato hanno reso meno efficaci le formidabili macchine anglo-tedesche e Red Bull e Ferrari se ne sono giovate.

Era da tanto tempo che non si vedeva una corsa simile. Intensa, vibrante, con sorpassi mozzafiato e battaglie in pista. Quando si corre su circuiti simili lo spettacolo non può mancare e l’auspicio di tutti è proprio questo: vedere altre gare di questo tenore. In queste occasioni, infatti, si possono ammirare in maniera migliore le qualità di piloti come Max Verstappen e Charles Leclerc. Come se non bastasse, poi, Red Bull e Ferrari si sono dimostrate particolarmente performanti in gara.

La SF90 è stata impeccabile ed è tornata pronta a vincere. La differenza l’hanno fatta solamente gli pneumatici più freschi dell’olandese nel finale grazie ad una strategia impeccabile. La scuderia di Maranello ha scelto le soft al via, contro le medie dei rivali. Alla lunga l’ago della bilancia è stato questo e il monegasco non può che mangiarsi le mani.

Nonostante le differenze entrambe i team devono ripartire da qui, con due macchine in crescita, ma ancora troppo distanti dalla Mercedes, che rimarrà comunque dominante e pronta a giocarsi in casa il titolo piloti. Ferrari e Red Bull, passo dopo passo, stanno limando i rispettivi difetti per una crescita costante che dovrà proseguire fino al termine della stagione. I piloti lo meritano, come i tifosi che vogliono spettacolo. Dopotutto non si corre tutte le domeniche al Red Bull Ring…

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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