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Volley, Nations League 2019: l’Italia ha vinto la scommessa, scopre nomi nuovi e si rilancia. Ora la qualificazione alle Olimpiadi 2020!

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Un mese fa non c’erano certezze, l’Italia incominciava la propria avventura nella Nations League di volley maschile con tante incognite e con molti punti di domanda: praticamente tutti i big erano assenti (Ivan Zaytsev, Osmany Juantorena, Filippo Lanza, Massimo Colaci giusto per citarne alcuni) e il CT Chicco Blengini decideva di osare convocando tanti giovani e giocatori che avevano visto poco il campo durante la stagione. Una scommessa con l’intento di lanciare dei nomi nuovi sul palcoscenico internazionale, elementi freschi che potessero iniziare a fare esperienza per poi essere importanti in futuro.

Dopo cinque weekend in giro per il mondo si può tranquillamente affermare che l’esperimento è riuscito, l’analisi del Commissario Tecnico si sofferma proprio su questo aspetto: “Siamo partiti il 5 maggio con l’obiettivo di cercare sempre il risultato, perché questo è nella natura di chi fa sport a livello agonistico, ma anche con quello di arrivare alla fine della competizione migliori di quelli che eravamo all’inizio del primo collegiale. Credo che per molti di questi ragazzi questo sia successo. A questi ragazzi va dato il merito non solo di non aver mai mollato anche contro squadre di grande qualità, ma anche quello di aver provato sempre a resistere e a insistere. Va dato loro anche il merito del percorso che hanno fatto in tutta questa Volleyball Nations League per la dedizione che ci hanno messo e il tentativo di migliorare quotidianamente”. 

L’Italia conclude il suo cammino con otto vittorie all’attivo e l’ottavo posto in classifica generale, la nostra Nazionale è rimasta a lungo in corsa per la qualificazione alla Final Six ma poi sulla lunga distanza ha pagato un po’ di inesperienza e anche un po’ di stanchezza: l’inattesa sconfitta contro l’Argentina a Milano e il ko al tie-break all’ex PalaLido del capoluogo meneghino hanno tagliato le gambe agli azzurri che poi nell’ultima tappa in Brasile sono incappati in tre ko complici anche delle assenze. L’obiettivo non era la qualificazione agli atti conclusivi del prestigioso torneo internazionale ma come sempre l’appetito vien mangiando ed è un peccato non avere staccato il pass per Chicago.

Si cercavano disperamente degli schiacciatori alle spalle dei soliti nomi e le indicazioni sono arrivate: Daniele Lavia è un giovane talento che ha offerto degli ottimi colpi e che ha tutte le carte in regola per emergere, deve soltanto trovare spazio con continuità; Oreste Cavuto ha delle basi eccellenti, va ancora sgrezzato ma sicuramente può offrire delle garanzie in ottica futura. Si desideravano delle risposte da parte degli opposti alle spalle dello Zar e non si sono fatte attendere: Gabriele Nelli ha giganteggiato prima dell’infortunio, Giulio Pinali lo ha sostituito egregiamente e può davvero puntare in alto. Simone Giannelli era l’unico big in rosa, ha ribadito di essere un fenomeno naturale e ha trascinato la squadra con una regia impeccabile prima di saltare l’ultima tappa. Positivo anche il torneo del libero Fabio Balaso, gradito il grande ritorno di Matteo Piano, ampia girandola tra i centrali visto che c’è abbondanza nel reparto.

Ora l’Italia deve concentrarsi soltanto su una data: domenica 11 agosto, il giorno della battaglia campale contro la Serbia, al PalaFlorio di Bari verrà messo in palio un pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020. Entrambe le squadre dovrebbero sconfiggere Australia e Camerun nei giorni precedenti e dunque la partita conclusiva del torneo di qualificazione diventerà un autentico spareggio, in quell’occasione rientreranno tutti i nostri big ma anche gli slavi potranno contare sui vari Atanasijevic, Podrascanin, Kovacevic che hanno riposato durante la Nations League. Sarà la madre di tutte le partite e conterà un solo risultato: la vittoria a tutti i costi.

 

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Foto: FIVB

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