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Volley femminile, Nations League 2019: Italia contro le giovani cinesi per cancellare la figuraccia con la Turchia

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Cancellare la figuraccia inattesa soprattutto nelle dimensioni, e per conquistare la semifinale che alla vigilia sembrava scontata ma, vista la squadra azzurra ieri, ora è già un traguardo più che apprezzabile. Questi gli obiettivi dell’Italia di Mazzanti nella sfida che le vede opposte oggi alle 13.30 alle padrone di casa della Cina che ha scelto di non sovraccaricare di impegni le titolari, puntando sulle qualificaioni olimpiche in programma fra un mese e schierando la formazione Under23 già incontrata e battuta dall’Italia in amichevole prima dell’inizio della Nations League.

L’Italia vista ieri contro la Turchia ha ricordato, per qualità (scarsa) di gioco, la squadra azzurra che un anno fa si affacciava alla grande manifestazione internazionale con giocatrici spaesate, alcune delle quali alla prima vera trasferta azzurra in giro per il mondo che impiegò diverse partitte per salire di tono ma inizialmente prestava il fianco alle avversarie. L’Italia di ieri è stata in balia di una Turchia, bisogna dirlo, al limite della perfezione, per un’ora e mezzo, senza mai riuscire a risollevare veramente la testa, messa sotto dal 6-10 del primo set. Un’Italia così si pensava di non vederla più neppure nelle notti tempestose, quelle in cui i peggiori incubi si annidano nei meandri della mente. Invece è arrivato Giovanni Guidetti assieme alle sue ragazze terribili a ricordare alle azzurre che i peggiori incubi si possono presentare in qualsiasi momento e sotto forma anche di una ventenne turca dai capelli corti e dallo sguardo truce che picchia come un fabbro ferraio e non ti fa respirare né a muro, né in difesa.

Ci sta tutto: la serata storta, la stanchezza per una lunga marcia di avvicinamento a questa final six, subito dopo una stagione durissima, per i carichi di lavoro volti ad arrivare al massimo della condizione fra un mese, la serata di grazia delle avversarie che, quando non fanno cadere un pallone che uno, anche quelli impossibili da difendere, sul proprio campo. Ci può stare tutto ma oggi serve una vittoria che spazzi via le nubi dal cielo azzurro. Dall’altra parte della rete c’è un manipolo di cinesi ai più sconosciute che però la pallavolo la sa giocare bene, che ha saputo mettere in difficoltà a più riprese le giustiziere dell’Italia, la Turchia nella gara di esordio e che non ha nulla da perdere davanti al pubblico di casa che le sosterrà a gran voce.

Tutta la pressione del match sarà sulle spalle di Egonu e compagne che dovranno cercare di rimettere a posto un tassello per volta dopo che ieri la macchina, spesso performante, è stata smontata pezzo per pezzo e lasciata penzolante sul tavolo dalla Turchia. Ad aiutare le italiane potrebbe esserci il gioco spesso scolastico delle cinesi, un livello di battuta non sempre straordinario e che, la dimostrazione è arrivata ieri, è uno dei fattori che può mandare in tilt l’apparato italiano. Partite del genere servono per crescere, come gli schiaffoni simili a quello inferto ieri da Karakurt e compagne alle azzurre. Serve una prova convincente della squadra di Mazzanti che adesso deve riporre nel cassetto tutte le ambizioni della vigilia perché, se è quella vista ieri, tutte le rivali presenti a Nanjing (compresa la Polonia che ha già imboccato la via di casa) e gran parte di quelle della fase preliminare, sono più più forti e dunque i gradini da risalire sono tanti per tornare a sognare in grande.

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Foto Fivb

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