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Wimbledon 2019: Matteo Berrettini e Fabio Fognini, un ideale passaggio di consegne al vertice del tennis italiano
Per la classifica mondiale mancherà ancora un po’ di tempo, dato che i due sono separati da quasi 1000 punti nel live ranking ATP, ma il torneo di Wimbledon 2019 sta rappresentando un vero e proprio passaggio di consegne al vertice del tennis maschile italiano tra Matteo Berrettini e Fabio Fognini.
Tennisticamente i due sono molto simili: gran servizio (anche se quello di Berrettini è superiore), grandi colpi dal fondo (di dritto meglio Berrettini, di rovescio Fognini), gran tocco e ottima gestione delle discese a rete da parte di entrambi. Quello in cui Matteo può fare differenza è la capacità di concentrazione di gran lunga superiore a quella di Fabio: non è un caso che, col talento che si ritrova, il ligure sia finalmente arrivato nei primi dieci del mondo e abbia finalmente un torneo Masters 1000 solamente quest’anno (a Montecarlo, a poche decine di chilometri da casa sua) a 31/32 primavere, mentre il romano è già ora, a 23 anni, proiettato verso i top 10.
E la giornata di oggi ha dimostrato in maniera anche impietosa quanto siano diversi soprattutto a livello comportamentale i nostri due tennisti. Da una parte, Berrettini non si è mai arreso neanche nei momenti più difficili e ha mantenuto un comportamento impeccabile per tutte le quasi 4 ore e 20 di match contro l’argentino Diego Schwartzman, che per giunta è un tipo tosto che non regala mai un punto a nessuno, secondo in questo forse solo a Rafael Nadal. Dall’altra parte Fognini ha ceduto in maniera fin troppo arrendevole al pur bravo statunitense Tennys Sandgren e a livello comportamentale, beh, basta sentire quello che è riuscito a dire oggi in questo video senza aggiungere altro.
Certo, la virtuale decima posizione mondiale e un grande torneo mancano ancora nel palmares di Matteo, ma siamo sicuri che questo suo non arrendersi mai, la sua capacità di concentrazione e di giocare bene i punti importanti e la sua ottima predisposizione per tutte le superfici, unite a una gran voglia di lavorare duro, faranno sì che queste lacune possano essere colmate in breve tempo. Intanto lunedì, nel classicissimo Super Monday di Wimbledon, non avrà nulla da perdere contro il Re dei prati londinesi, Roger Federer, in quello che per il romano sarà il primo match di ottavi di finale in una prova del Grande Slam.
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Foto: LaPresse