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Basket
Basket, Universiadi 2019, le parole di coach Andrea Paccariè: “Contro la Germania abbiamo dato tutto, esperienza preziosa per il futuro”
La sconfitta contro la Germania rimediata nella terza giornata della fase a gironi è costata l’eliminazione alla squadra italiana dal tabellone principale del torneo di basket maschile delle Universiadi di Napoli 2019. La spedizione azzurra ha perso all’esordio contro il Canada, ma ha potuto giocarsi senza fortuna l’accesso ai quarti di finale contro la temibile formazione tedesca grazie al successo ai danni dell’Ungheria. Nelle dichiarazioni successive alla partita, il coach Andrea Paccariè ha tratteggiato un bilancio dell’avventura analizzando il risultato parziale (dato che gli azzurri giocheranno per la nona posizione) e sottolineando l’importanza dell’esperienza per il futuro del movimento italiano.
“Dal punto di vista delle energie e della voglia non possiamo rimproverarci nulla, abbiamo dato tutto quello che questo livello di pallacanestro e questo pubblico meritavano ma non è stato sufficiente. La Germania è arrivata quinta alle ultime Universiadi e per 35′ siamo stati competitivi, poi la forza fisica a rimbalzo tedesca e la migliore qualità al tiro dei nostri avversari hanno fatto la differenza. Dal punto di vista tattico le abbiamo provate tutte e dal punto di vista delle energie e della determinazione abbiamo fatto cose discrete. Nei momenti di difficoltà abbiamo dimostrato di non essere ancora capaci di ragionare da squadra, ma sicuramente non ci siamo tirati indietro quando serviva qualcosa in più. La maglia azzurra è già una motivazione sufficiente per le prossime partite, dobbiamo renderci contro che stiamo facendo tutto il possibile considerato anche che il sorteggio non è stato troppo fortunato e anche in un’eventuale quarto di finale avremmo incontrato Stati Uniti oppure Finlandia“.
“Abbiamo comunque dimostrato di poter essere competitivi e lavorando con un po’ più di attenzione nella preparazione della squadra per questo genere di appuntamenti si potrebbe davvero costituire una squadra sperimentale a ridosso della Nazionale maggiore. Sarà fondamentale fare tesoro di questa esperienza: l’impegno di questi ragazzi in queste ultime settimane non deve cadere nel vuoto. Le Universiadi possono essere un’ottima occasione per testare il potenziale di quei giocatori (dai 20 ai 25 anni) che concludono il percorso nel settore giovanile e non sono ancora pronti per il grande salto. Si potrebbe cominciare un biennio di ricerca e di reclutamento con l’obiettivo di presentarsi in maniera ancora più competitiva nella prossima edizione. La rosa che ha preso parte a questa competizione è formata esclusivamente da ragazzi che non hanno rinunciato ad altri impegni per essere presenti, non abbiamo in alcun modo impoverito le altre Nazionali e anzi abbiamo riempito un vuoto del movimento. Il confronto a livello internazionale è basilare per continuare a produrre giocatori di talento che possano rappresentare il futuro della pallacanestro italiana“.
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roberto.pozzi@oasport.it
Credit: Ciamillo