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Wimbledon, Rafael Nadal: “L’erba è la stessa del 2003. Quando si perde, ci si lamenta sempre del campo”

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Rafael Nadal (n.2 del mondo) è prossimo a scendere in campo contro il portoghese Joao Sousa per giocarsi l’accesso ai quarti di finale di Wimbledon. Al momento, il percorso del maiorchino ha impressionato, per continuità di gioco e grandi qualità nel leggere i vari momenti dei match. Del resto, parlando di un giocatore in grado di vincere 12 volte il Roland Garros, non c’è certo da stupirsi.

Sorprende, però, come il suo tennis si sia subito adattato alle caratteristiche particolari dell’erba dei Championships. Un aspetto evidenziato dal fatto che in buona parte delle partite gli scambi siano prettamente da fondo. Qualcuno, infatti, ha sostenuto che la lentezza dei campi sia un fattore e che questo possa favorire Rafa. L’iberico però, dopo la vittoria contro il francese Jo-Wilfried Tsonga, ha subito voluto chiarire la sua posizione: “Sinceramente faccio Wimbledon da 15 anni e sono 15 anni che sento dire le stesse cose. Alla fine, gli unici aspetti che cambiano sono le sensazioni dei giocatori che non sono mai le stesse e dipendono dai momenti. Se giochi bene e vinci allora va tutto bene, quando giochi male e perdi allora dai la colpa al campo. Per quello che mi riguarda non trovo cambiamenti sulla superficie, per me è esattamente la stessa del 2003. La palline sono più pesanti e finiscono per condizionare il gioco, rendendolo un po’ più lento ma questo è un altro discorso…“, la risposta di Rafa, che quindi non accetta che si vadano a cercare scuse circa quello che si sta vedendo nel Major a Londra.

 

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Foto: Ververidis Vasilis / Shutterstock.com

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