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Nuoto, Mondiali Gwangju 2019: la 4×100 sl dell’Italia, una mina vagante con il valore aggiunto di Santo Condorelli

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Un bell’enigma la 4×100 stile libero azzurra in vista di Gwangju. L’Italia ha il campione d’Europa in carica, è una squadra in cui i giovani starebbero soppiantando la generazione che ha tenuto alto il tricolore fino a Budapest 2017, giocandosela sempre ad alto livello e riuscendo solo a sprazzi ad offrire il massimo delle sue potenzialità, eppure in valigia per la Corea gli azzurri della velocità hanno dovuto infilare una buona dose di incertezza, per diversi motivi.

L’Italia può essere considerata sulla carta la quinta forza in campo dopo Usa, Australia, Brasile e Russia ma gli equilibri, in staffetta, sono molto sottili e dunque ci sta a tutti gli effetti un coinvolgimento degli azzurri nella battaglia per un posto sul podio anche se si tratta di un percorso duro e pieno di ostacoli. Della migliore Italia, però, che in questa stagione, a dire il vero, non si è mai vista per diversi motivi.

L’uomo di punta del movimento azzurro, il torinese Alessandro Miressi, arriva da un periodo difficile dal punto di vista fisico: fuoco di Sant’Antonio e problemi muscolari ne hanno condizionato la prima parte della stagione e la preparazione per Gwangju del campione d’Europa dei 100 stile, un mix perfetto di classe, fisico e capacità mentali, è stata tutta una rincorsa. Dovesse arrivare al meglio all’appuntamento iridato sarebbe tra gli uomini da battere e magari anche un trascinatore per la staffetta.

L’uomo nuovo è Santo Condorelli che potrebbe dare alla staffetta quel quid in più dal punto di vista dell’esperienza e dell’ardore agonistico che non sempre hanno avuto gli azzurri in passato. E’ uomo da grandi manifestazioni, tre anni fa fu quarto alle Olimpiadi nei 100 e sembra essersi ambientato bene in Italia. Può essere l’atleta che fa la differenza. L’uomo dell’ultimo minuto è Alessandro Bori, già in gara in questi giorni alle Universiadi, dopo un paio di stagioni di oblio seguita alle ottime prestazioni a livello giovanile. Potrebbe essere la sorpresa di questi Mondiali: è sceso sotto i 49″ per la prima volta in carriera al Sette Colli e non vuole fermarsi. Luca Dotto metterà a disposizione della staffetta tutta la sua esperienza e Manuel frigo, al primo grande evento internazionale, cercherà di confermare quanto di buono mostrato ad aprile a Riccione. Mancano all’appello Zazzeri e Vendrame ma non vanno assolutamente persi di vista.

 
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