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Tuffi, Mondiali 2019: le stelle della manifestazione. La Cina dei teenagers trova pane per i suoi denti. Canada, Gran Bretagna, Messico e Australia pronti a ribaltare i pronostici

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Sarà una parata di stelle anche il Mondiale dei tuffi che scatta ufficialmente subito, proprio il primo giorno di gara a Gwangju, quindi durante la notte italiana di venerdì 12 luglio: si parte con i preliminari da 1 metro sia uomini che donne. Inutile dire che ci attendiamo una sfida colossale, del tipo Cina contro resto del mondo, perché così è dagli anni ’90 (se vi pare). Questo è stato una anno particolare all’interno del mondo tuffistico e spieghiamo subito il perché. Nelle gare di preparazione al Mondiale, e in modo particolare alle World Series, manifestazione che mette di fronte gli otto tuffatori più bravi in assoluto (idem per le gare synchro), lo squadrone asiatico ha preferito far ruotare i propri atleti (subito i migliori, poi tutti gli altri), dando spazio talora anche alle terze e quarte linee, tutte rivelatisi in realtà competitive, alcune anche parecchio. Immaginiamo che l’idea fosse di voler preservare al meglio i tuffatori più bravi o esperti in vista dell’appuntamento decisivo della stagione, quello coreano appunto. Ma le scelte fatte sulla “formazione” restano sorprendenti, e lo vedremo. Al contempo, Gran Bretagna (soprattutto), ma anche Australia, Canada e Messico si sono mostrate prontissime a raccogliere la sfida, sfruttare l’occasione, trionfare in molte classifiche finali della suddetta manifestazione (Laugher e Abel dai tre metri per Gran Bretagna e Canada; Daley e Kim dai 10 metri per Gran Bretagna e Corea del Nord), lasciando ai cinesi tutte le graduatorie nei tuffi sincronizzati. Questo piccolo “sconvolgimento” stagionale fa sì che regni un po’ di incertezza in tutte le prove più importanti dell’imminente Mondiale, aumentando al contempo attesa e spettacolo. Sia chiaro che il piatto forte del programma in Corea rimane costituito dai 3 metri femminili e dai 10 metri maschili, almeno a livello individuale. Ciò detto, passiamo in analisi le possibile stelle della manifestazione quanto meno delle gare in piscina.

DONNE

A livello cinese, i nomi “grossi” restano quelli di Shi Tingmao, oro olimpico e bi-iridato in carica dai tre metri, che però troverà una concorrenza tremenda nella connazionale Wang Han (argento a Budapest 2017) e soprattutto nelle canadesi Abel (bronzo 2011 e 2017), Ware (bronzo 2015) e nell’australiana Maddison Keeney, la ragazza che ha impresso una svolta epocale ai coefficienti tra le donne e di fatto “costretto” le colleghe migliori a seguirla su questa strada, volenti o nolenti. Abel ha vinto a Kazan, Keeney a Londra, impressionando tutti (mancavano però le migliori cinesi) mentre Shi e Wang (2 successi) si sono spartite le prime tre tappe delle WS, tra Montreal, Pechino e Sagamihara. Sarà dunque una sfida aperta e onestamente entusiasmante. Shi rimane favorita, ma occhio a Keeney, già oro uscente da 1 metro a Budapest 2017, dove la Cina non centrò clamorosamente nemmeno un gradino del podio (ma non è specialità olimpica) con Bazhina seconda e la nostra Bertocchi terza. Ecco, parlando proprio della prova da un metro, difficile che il “ribaltone” accada ancora, ma l’australiana resta l’atleta da battere in questa prova. Salendo fino ai 10 metri donne, qui troviamo un’autentica rivoluzione: niente più Ren Qian, mentre Si Yajie (argento olimpico 2016 e oro mondiale 2013, l’ultimo per la Cina dalla piattaforma individuale femminile) verrà schierata solo nel synchro misto (uomini e donne). Spazio alle nuove leve, ovvero alle 13enni d’assalto Chen Yuxi (2 vittorie alle World Series) e Yu Wei (un podio), con Zhang Jiaqi, mattatrice della prima parte di stagione, destinata solo al synchro! Un ribaltamento di ruoli e nomi rischioso, coraggioso, ma che potrebbe favorire ulteriori sorprese, ricordando quanto accaduto di recente: nel 2015 a Kazan vinse la coreana del nord Kim Kuk-Hyang, a Budapest 2017 la malese Cheong Jun Hoong, nessuna delle due presente però a Gwangju. Le veterane Benfeito (Canada, bronzo a Rio 2016, classe 1989) e Pamg (Malesia, bronzo a Londra 2012 e iridato a Kazan 2015, classe ’93) sono pronte a sfruttare eventuali passi falsi delle favorite, senza dimenticare le giovani messicane. Anche in questo caso pronostico aperto, pur dando fiducia comunque alla voglia di rivincita cinese in primis, dato che l’ultima a vincere l’oro iridato dai 10 metri fu nel 2013 Si Yajie. Nel sincro, misto o “normale”, le cinesi possono fare invece man bassa di trionfi.

UOMINI

Situazione un pochino più fluida tra gli uomini, anche se Daley e Laugher, i britannici vincitori quest’anno della classifica finale nelle World Series rispettivamente da 10 e 3 metri, guidano l’assalto del Vecchio Continente alle stelle cinesi, americane, messicane. I campioni olimpici Cao Yuan (3 metri) e Chen Aisen (10 metri) sono presenti in Corea, restano gli atleti da battere anche se si sono fatti vedere solo nella prima parte della stagione, leggi 2 o 3 tappe delle World Series. Chen, in realtà, farà solo il synchro da 10 metri, perché anche in questo caso lo squadrone orientale ha deciso di dare spazio alle leve del 1994 e 1998, comunque già testate e non così giovani, rispettivamente, Jang Jian e Yang Hao, che assieme hanno vinto 4 delle 5 tappe stagionali nelle World Series, dalla piattaforma 10 metri uomini. La sfida principale al combo di cui sopra arriva ovviamente d’Oltre Manica, ha un nome e un cognome e si chiama Thomas Daley (già oro iridato 2009 e 2017, bronzo olimpico 2012), l’unico in grado di battere i cinesi quest’anno da 10 metri, a Montreal. Dal trampolino tre metri toccherà al suddetto Can e al suo compagno di tante battaglie acquatiche, Xie Siyi, oro iridato uscente e vincitore quest’anno a Sagamihara e Montreal, dare spettacolo. Jack Laugher, argento olimpico (e oro nel synchro tre metri) rimane l’alternativa più concreta al duo orientale, a maggior ragione dopo i successi nelle tappe World Series di Kazan e Londra. Della partita saranno anche Kuznetsov (Russia), ancora a caccia del primo acuto iridato “isolato” senza il gemello Zakharov (assente); Bondar (russo, ex ucraino, outsider di lusso dalla piattaforma), Minibaev (Russia, 10 metri), mente Ucraina, Svezia e Germania (presente l’immarcescibile Hausding) vivono una fase di cambio generazionale. Una curiosità: l’americano David Boudia, alla guida di una compagine giovane e promettente, oro olimpico dalla piattaforma a Londra 2012 e bronzo a Rio 2016, gareggerà solo dai 3 metri. Sarà la “sorpresa” clamorosa del Mondiale?

CALENDARIO 

Venerdì 12 luglio

04.00 Preliminari trampolino 1m uomini

08.30 Preliminari trampolino 1m donne

Sabato 13 luglio

03.00 Preliminari sincro trampolino 3m uomini

06.00 Finale sincro mixed piattaforma

08.30 Finale trampolino 1m donne

13.45 Finale sincro trampolino 3m uomini

Domenica 14 luglio

03.00 Preliminari sincro piattaforma donne

08.30 Finale trampolino 1m uomini

13.45 Finale sincro piattaforma donne

Lunedì 15 luglio

03.00 Preliminari sincro trampolino 3m donne

06.00 Preliminari sincro piattaforma uomini

08.30 Finale sincro trampolino 3m donne

13.45 Finale sincro piattaforma uomini

Martedì 16 luglio

03.00 Preliminari piattaforma donne

08.30 Semifinali piattaforma donne

13.45 Finale team event

Mercoledì 17 luglio

03.00 Preliminari trampolino 3m uomini

08.30 Semifinali trampolino 3m uomini

13.45 Finale piattaforma donne

Giovedì 18 luglio

03.00 Preliminari trampolino 3m donne

08.30 Semifinali trampolino 3m donne

13.45 Finale trampolino 3m uomini

Venerdì 19 luglio

03.00 Preliminari piattaforma uomini

08.30 Semifinali piattaforma uomini

13.45 Finale trampolino 3m donne alle 20:45

Sabato 20 luglio

08.30 Finale sincro mixed trampolino 3m

13.45 Finale piattaforma uomini

 

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Foto: Bonzi 

1 Commento

1 Commento

  1. Notredame

    10 Luglio 2019 at 17:25

    A me non risulta che la keeney gareggi da 1 m quest’anno

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