Judo
Judo, Grand Prix Budapest 2019: primo vero passo falso stagionale di un’Italia priva di alcune stelle
Il Grand Prix di Budapest 2019 è andato in archivio ieri ed il bilancio complessivo non può che essere negativo per l’Italia, incapace di ottenere piazzamenti sul podio nonostante una nutrita spedizione formata da 14 atleti priva però di alcune pedine fondamentali del calibro di Fabio Basile, Manuel Lombardo, Odette Giuffrida e Maria Centracchio a causa di vari problemi fisici. Sono 27 le Nazioni entrate nel medagliere della manifestazione magiara, penultimo appuntamento del circuito maggiore prima dei Mondiali di Tokyo, mentre la selezione tricolore è rimasta a secco raccogliendo solo un settimo posto con Alice Bellandi nei -70 kg come miglior risultato della tre giorni.
Oltre a diverse prestazioni deludenti (una su tutte la sconfitta all’esordio del vice-campione europeo Matteo Medves nei -66 kg) ci sono però diversi aspetti positivi ed incoraggianti da analizzare specialmente in ottica rassegna iridata e qualificazione olimpica. Lo staff tecnico italiano ha infatti deciso di far cambiare categoria a Elios Manzi (dai -66 ai -60) e Matteo Marconcini (dai -81 ai -90) per rilanciare le loro chance di qualificazione a Cinque Cerchi a causa di una concorrenza interna difficile da superare nelle categorie precedenti. Manzi ha ben figurato aggiudicandosi due incontri alla sua portata e poi perdendo agli ottavi di finale contro il forte coreano Lee Harim anche a causa di un arbitraggio discutibile, mentre Marconcini (ultimo italiano su un podio iridato con l’argento del 2017) si è fermato al secondo turno dopo un buon incontro perso allo scadere contro un avversario di altissimo livello globale come il georgiano Beka Gviniashvili.
Discreta prestazione in campo maschile anche per i due judoka italiani in lotta per la carta olimpica nei -81 kg Christian Parlati e Antonio Esposito, con il primo apparso in crescita di condizione dopo alcuni problemi fisici ed il secondo che si è confermato su buoni livelli dopo il quinto posto di Minsk sprecando però una buona chance di accedere al Final Block. Gara senza infamia e senza lodi in campo femminile per Francesca Giorda (48 kg) e Carola Paissoni (70 kg), sconfitte al secondo turno da avversarie di un altro livello, mentre Alice Bellandi ha chiuso al settimo posto dimostrando ancora una volta un grande talento e allo stesso tempo un pizzico di inesperienza a livello seniores che non le consente di arrivare in fondo ai tornei di primo livello con continuità.
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Foto: IJF