Fondo
“Chiuso per Mondiali”. Greg: bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Adesso c’è chi può “rubargli” l’impresa
BICCHIERE MEZZO PIENO E MEZZO VUOTO?
Sono caratterialmente portata a vedere il lato positivo delle situazioni, per me è facile vivendo tra un unicorno e un fenicottero rosa, eppure il sapore agrodolce di questa 10 km non l’ho particolarmente digerito. La delusione era palpabile negli occhi di Gregorio in zona mista, la sua lettura della gara lucida e puntuale. Snaturare le proprie caratteristiche è un compromesso, per lui è difficile pensare di dover rallentare per far passare qualcun altro in testa e infatti è rimasto in testa finchè ha potuto, spendendo molto. Fortunatamente non troppo. Wellbrock ha più esperienza di lui nella gestione della gara e una nuotata atipica per il nuoto di fondo, con un costante apporto delle gambe. E queste sono state le sue armi vincenti: l’esperienza per la strategia e la tecnica per lo sprint finale. Strategia non così dissimile a quella di Paltrinieri, è sempre stato nelle primissime posizioni, niente lotta in mezzo al gruppo, a volte in prima posizione, ma ha saputo sfruttare a lungo la scia. Greg forse si sarebbe aspettato un minimo di “collaborazione” dal collega della vasca, così come fanno i ciclisti quando tentano la fuga, ma probabilmente non è una cultura che appartiene al nostro sport.
BRAVO SANZULLO
Ci consoliamo con il pass olimpico, e soprattutto con la conquista del doppio pass olimpico, conquista importante per Sanzullo che realizza il sogno a cinque cerchi di ogni atleta. La domanda sorge spontanea: a Tokyo fare gara d’attesa o essere così forti da andare realmente in fuga solitaria? Per ora pensiamo al team event e alle gare in vasca, a quanto pare Gregorio non è l’unico a voler riscrivere la storia del nuoto.
WELLBROCK: PROVE DI IMPRESA
Quando Mellouli decise, prima di Londra, di tentare la strada del fondo, era l’unico ad intraprendere questo percorso, accidentato ma con rischi tutto sommato ponderati: “Se riesco – disse fra sè e sè il tunisino – faccio una prodezza, se non riesco me ne torno in piscina buono buono, senza che nessuno si scandalizzi”. Gregorio Paltrinieri ha accettato un rischio più grande perchè della piscina era protagonista incontrastato ma soprattutto si è trovato sulla strada un altro campione, ora possiamo chiamarlo con il suo nome, che potrebbe rubargli la scena. Se Wellbrock vincerà i 1500 stile in piscina sarà lui il primo uomo ad aver vinto nel mezzofondo in vasca e in acque libere e il tentativo di Greg perderebbe un po’ di quell’alone leggendario che lo ammantava. Per Paltrinieri c’è solo un modo per evitare che ciò accada: battere Wellbrock nei 1500.
IL TEST-STAFFETTA
Proviamo a dare un po’ di numeri. Wellbrock, e di conseguenza Greg, hanno tenuto un passo nella 10 km da 1’07” ogni 100 metri: è un ottimo ruolino di marcia. Per vincere i 1500 sarà necessario nuotare con una velocità “di crociera” da 58″9, dunque un cambio repentino come è giusto che sia. Il vero test sulle condizioni di Gregorio si avrà nella staffetta di fondo. Lo aspetta una distanza simile ai 1500 e vedremo se riuscirà a restare attorno al minuto ogni 100 metri, già questo sarebbe un segnale molto incoraggiante. Il tedesco, comunque, è un osso duro da battere. Va messo in difficoltà sul ritmo ma nella 10 km Greg non ci è riuscito: ha fatto da riferimento al rivale, che ha pure risparmiato energie mettendosi in scia, facendo la differenza nell’ultimo giro. Un po’ quello che potrebbe succedere e che speriamo non accada, fatte le debite proporzioni, nei 1500.
GREG E IL PROGETTO TOKYO
Ribadisco il mio pensiero. Gregorio può vincere questa gara facendo la differenza con le accelerazioni progressive ma deve assolutamente mettere luce, tanta luce, fra sè e gli inseguitori che poi dovrebbero faticare per andarlo a prendere e magari pagare in un eventuale sprint con pochi protagonisti. Lo ha detto lui che non sa fare altre gare rispetto a quella di testa, che non gli piace stare ad aspettare nel gruppo, che lo infastidiscono i colpi vietati e la bagarre. Benissimo, allora deve provare a staccare tutti come sa fare molto bene in piscina, senza offrire su un piatto d’argento la scia ai rivali perchè nel nuoto di fondo stare davanti significa faticare molto di più di chi insegue da vicino. Non è semplice ma si sapeva.
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