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“Chiuso per Mondiali”, 19 luglio. Bravo Occhipinti, azzurri: tutti a lezione di scia. I pronostici sul delfino: regina Sjostrom e se Codia….

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Ex capitano della nazionale ha partecipato quattro volte ai Giochi Olimpici  e cinque volte ai Mondiali. Detiene 55 titoli assoluti e 29 record italiani in gare individuali. Ha conquistato tre argenti ai campionati europei, due ori, tre argenti e due bronzi in tre diverse edizioni dei Giochi del Mediterraneo e 5 argenti e un bronzo in quattro edizioni delle Universiadi. Esperta di marketing e comunicazione,  è stata uno dei volti di Sky Sport ai Giochi olimpici di Londra 2012, ora è commentatrice tecnica per Eurosport. “Chiuso per Mondiali” è la rubrica di Cristina Chiuso per OA Sport durante i Mondiali di Gwangju

CHE BELLA LA MARATONA DEL NUOTO!

La 25 km è chiamata la maratona del nuoto, se poi consideriamo che dura mediamente 5 ore, si capisce che è ben più di una semplice competizione. Il fisico finisce le energie ben presto e se pensiamo che per allenare i 1500 si nuotano mediamente tra i 18 e i 20 km al giorno nei periodi di carico, è evidente come sia difficile preparare il corpo a uno sforzo di questo genere. Gli atleti in grado di cimentarsi con questa distanza non sono molti, pochissimi quelli che riescono a spaziare dai 5 ai 25 km visto il crescere continuo del movimento, ancora meno quelli che si prendono la responsabilità di tenere la testa della gara, impavidi della fatica fisica e mentale.

RAGAZZI BRAVI E ATTENTI MA TUTTI A SCUOLA DI SCIA! RAGAZZE: PERCHE’ NESSUNA IN FUGA?

Così nella gara al femminile colpisce la Grangeon che reduce dalla 5 e dalla 10 km, entrambe condotte per la maggior parte della gara e poi terminate fuori dal podio, ha ancora la caparbietà per tirare il piccolo gruppo in fuga riuscendo questa volta a conquistare il bronzo. Le nostra ragazze non hanno avuto la lucidità per leggere la gara e cambiare subito la strategia. Più attenti i ragazzi, sanno che un solo uomo in fuga, contrariamente al gruppo, non ha molte chance per portare a termine l’impresa, lasciano sfogare l’ungherese e poi Occhipinti, nel momento che conta, non si fa impensierire e va in testa fino a 400 metri dall’arrivo. Quello che succede dopo è frutto ancora una volta della maggiore esperienza degli avversari: sapere quando portare l’attacco, cambiare direzione, non prestare la scia. Chiudiamo questo mondiale con un altro bellissimo bronzo e un quarto posto di Ruffini. Impareremo a sfruttare la scia, a sprintare, ad affinare la strategia, i nostri ragazzi però hanno saputo metterci il cuore.

I PRONOSTICI: IL DELFINO DI REGINA SJOSTROM

Continuiamo con la nostra guida in previsione dei Mondiali e oggi parliamo della farfalla o delfino che dir si voglia. Nel delfino al femminile non c’è in realtà bisogno delle foglie del te per prevedere chi sarà la protagonista indiscussa dei 50 e dei 100. Sara Sjoestroem da ormai qualche anno scende in acqua praticamente priva di avversarie, in lotta soltanto con il cronometro per abbattere i suoi limiti. Alle sue spalle invece sono diverse le nuotatrici che possono puntare a un podio nei 100 a partire dall’australiana Mckeon e l’americana Dahlia, le uniche due ad aver nuotato in passato sotto la barriera dei 57 secondi e dalla giovane canadese MacNeil, rivelatasi nel campionato universitario. Per l’Italia Elena Di Liddo e Ilaria Bianchi sono entrambe attese alla conquista della finale, hanno entrambe maturato esperienza e consistenza sufficiente per essere considerate avversarie temibili in campo mondiale. Elena ha nuotato quest’anno ripetutamente al limite dei suoi personali, mentre a Ilaria è servito il Settecolli per scrollarsi di dosso un campionato italiano sottotono e qualificarsi per la Korea. Nella gara più veloce il gap tra la svedese e le altre si fa ancora più importante, lasciando la lotta per le altre posizioni del podio poco interessante, con molti nomi più o meno nuovi racchiusi in pochi centesimi. Tra tutti vi segnalo Farida Osman, egiziana che si allena negli States e che sicuramente ha dimostrato di avere qualche chance in più rispetto alle altre per conquistare il secondo gradino del podio.

200 DELFINO DONNE SENZA PADRONA

Totalmente diverso il discorso invece nei 200 farfalla. In attesa di capire lo stato di forma di Mireia Belmonte, assente dal palcoscenico internazionale dal mondiale di Budapest e di vedere quale programma deciderà di portare iron lady Katinka Hosszu, poche sono le atlete che si sono particolarmente distinte sulla distanza durante questo periodo. La sfida dovrebbe riguardare le due americane Flikinger e Drabot, e la tedesca Hentke, con il possibile inserimento della britannica Thomson, quest’anno però apparsa un po’ più appannata rispetto alla passata stagione.

50 DELFINO: FUOCO E FIAMME

Fuoco e fiamme sono previste invece nel settore maschile. Nei 50 farfalla la Fina si è permessa di cambiare le decisioni del team brasiliano, che non prevedeva inizialmente l’inserimento di Santos, facendo arrivare all’atleta un invito personale. La federazione internazionale ha ritenuto ingiustificata l’assenza del velocista giallo verde, migliore prestazione stagionale dell’anno e ha optato per regalare uno spettacolo maggiore agli appassionatiby passando la federazione brasiliana. A sfidare Santos ci saranno Govorov, Proud, Dressel, Kostin, Andrew e Sabo per quella che potrebbe essere una delle gare più combattute del mondiale. La stagione del quarantenne brasiliano, è stata fino ad ora impeccabile ed è difficile non considerarlo il favorito ma Dressel e Govorov hanno un conto aperto con questa gara. Se l’americano potrebbe averla in qualche misura abbandonata in previsone olimpica, dubito che lo abbia fatto Govorov.

100 DELFINO: DRESSEL SUPER FAVORITO MA SE CODIA…

I 100 ci interessano un po’ più da vicino. Piero Codia ha stupito tutti lo scorso anno non solo per la medaglia d’oro, ma per il riscontro cronometrico. Nel 2019 non lo abbiamo ancora mai visto ad altissimo livello, ma tant’è che neppure prima dell’europeo lo avevamo mai visto a quel livello. Chi invece ha già nuotato molto veloce è Caeleb Dressel, il suo 50.3 svetta sopra tutti ed è il tempo più veloce mai nuotato dal ragazzo dei Gators in fase di carico. Il record del mondo è li che lo aspetta dietro l’angolo. L’ungherese Milak non ha la stessa velocità di base dell’americano, Chad Le Clos e Laszlo Cseh potrebbero avere ancora qualche freccia al loro arco, ma non per avvicinare un record del mondo, mentre Metella per ora non ha mai dimostrato di essere un grande agonista. Quindi, se le foglie del te hanno dato il loro parere riguardo l’oro, per le restanti posizioni la situazione appare aperta e favorevole.

MILAK: CHE 200 MA BURDISSO STUDIA DA BIG

Nella distanza doppia schiereremo un altro dei nostri giovani talenti, un “cavallo pazzo” in grado di farvi stare con il fiato sospeso dal primo all’ultimo metro: Federico Burdisso. Federico conosce una sola strategia di gara, passare veloce davanti a tutti e poi resistere, e più riesce il passaggio veloce e più lui si esalta. L’ungherese Milak è il grande favorito, assente Laszlo Cseh, che si dedicherà solo alle gare veloci del delfino, sarà presente invece l’altro ungherese Kenderesi pe runa sfida che potrebbe essere tutta in casa. Chad Le Clos rimane un avversario da non sottovalutare assieme al giapponese Daiya Seto. Le Clos conosce questa gara alla perfezione, è quella che gli ha regalato l’oro olimpico a Londra, l’ungherese però è più giovane e più fresco, qualità che possono fare la differenza su un 200 delfino. Seto, dopo i problemi di Hagino, suo avversario già tra le mura domestiche, ha preso più confidenza nei propri mezzi e, anche se la gara a cui tiene di più sono i 400 misti, può dire la sua anche su questa distanza. La domanda è: quanto dovrà passare Burdisso per scompigliare le carte in tavola e giocarsi un gradino del podio? Le foglie del te si astengono dalla risposta ma penso di non averne bisogno per dirvi che il passaggio televisivo sarà assicurato.

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