Nuoto
“Chiuso per Mondiali”, 24 luglio. Dammi tre parole: oro, cuore e amore. Oppure ne uso una sola: perfetti
Ex capitano della nazionale ha partecipato quattro volte ai Giochi Olimpici e cinque volte ai Mondiali. Detiene 55 titoli assoluti e 29 record italiani in gare individuali. Ha conquistato tre argenti ai campionati europei, due ori, tre argenti e due bronzi in tre diverse edizioni dei Giochi del Mediterraneo e 5 argenti e un bronzo in quattro edizioni delle Universiadi. Esperta di marketing e comunicazione, è stata uno dei volti di Sky Sport ai Giochi Olimpici di Londra 2012, ora è commentatrice tecnica per Eurosport. “Chiuso per Mondiali” è la rubrica di Cristina Chiuso per OA Sport durante i Mondiali di Gwangju
PERFETTI
Su Gregorio e Federica si scrivono sempre fiumi di parole, fiumi di parole quando perdono e fiumi di parole quando vincono. Spesso pronti a criticarli nelle scelte se il risultato positivo non arriva al primo tentativo, o a esaltarli e a salire sul carro del vincitore nel caso di imprese come quelle compiute stasera da entrambi. Oggi le parole sono quasi inutili, i loro risultati e le loro esultanze dicono già tutto quello che c’è bisogno di sapere. Due gare semplicemente perfette, potrei commentare i passaggi a ogni singolo cinquanta, ma tecnica e strategia perdono ogni significato davanti a quello che hanno messo in vasca.
DAMMI TRE PAROLE: ORO, CUORE E AMORE
Solo loro sanno cosa è scattato nella loro testa, cosa è scattato a Gregorio dopo le gare in acque libere, cosa è scattato a Federica che ha nuotato di nuovo i 200: Fede l’ha chiamato amore, io lo chiamo cuore. E ancora una volta la conferma che gli atleti non sono altro che esseri umani quasi perfetti e che nella serenità trovano la loro maggiore forza. Gregorio era certo che, indipendentemente dal risultato, questo fosse il suo percorso; Federica era probabilmente consapevole di fare la cosa che più ama al mondo. Domani vi parlerò della linea di galleggiamento di Fede, o del maggior controllo del corpo di Greg, ma oggi mi voglio fermare qui.
LE FRENATE DI DRESSEL. MIRESSI: PECCATO
Le altre gare sono scivolate via veloci, con le semifinali dei 100 stile in cui Dressel trasforma il nuoto in uno sport dove si riesce a controllare ogni minima bracciata, accelerando e decelerando la frequenza, aumentando e diminuendo la presa come se fosse ai comandi di un computer e non del suo corpo. Miressi non riesce a fare la differenza nella vasca del ritorno e manca la prima finale nella quale era veramente atteso. Da ragazzi così giovani ci si aspetta generalmente una crescita costante, ma i problemi di salute hanno probabilmente influenzato più del previsto la sua preparazione.
RYLOV, BURDISSO E CUSINATO: LA MENTE CHE FA LA DIFFERENZA E VA ALLENATA
Che dire di Burdisso? Certo sono stata accontentata in termini di convinzione, è chiaro che la condizione fisica non possa essere cambiata da ieri e oggi ma, dato che a volte le prestazioni maiuscole sono richieste già dalle semifinali, dovrebbe capire quali sono i meccanismi mentali che portano a questi cambiamenti abissali. Convinzione che ritroviamo con piacere anche in Ilaria Cusinato, altra conferma che è la testa a fare la differenza. Come la stessa conferma la porta in campo internazionale Rylov che oggi nuota 51.97 in prima frazione di staffetta, tempo che sarebbe valso ieri non solo il record europeo, ma soprattutto il titolo mondiale. Siamo molto attenti ad allenare la nuotata, la tecnica e la preparazione a secco. E se prestassimo altrettanta attenzione ad allenare la mente? Mental coach e psicologi sono ormai figure sdoganate in ambito sportivo eppure sono convinta che ci sia ancora un mondo da scoprire da questo punto di vista.
LOCHTE TORNA, QUESTA CASA ASPETTA TE!
Torniamo alle gare, i 200 misti mi ricordano che in questi giorni termina la squalifica di Lochte e che presto potrò di nuovo forse appassionarmi alla distanza. Andiamo alla staffetta mista mista che ha regalato secondo me un altro bellissimo spettacolo. Probabilmente l’inserimento di questo evento nel programma olimpico lo ha fatto amare anche a quegli atleti che inizialmente storcevano un po’ il naso a proposito di questa gara. L’Australia porta a casa l’oro malgrado una prestazione non positiva di Larkin in prima frazione, agli americani è sicuramente mancata la migliore Manuel, o anche solo la Manuel della staffetta veloce femminile, ma era difficile controbattere una Cate Campbell da 51.10. Domani ci sarannno i 100 stile donne, avevo preannunciato un grande spettacolo, ma sarà un assolo firmato dall’australiana.
CRISI USA? CI RIVEDIAMO TRA UN ANNO
Per chi stesse già festeggiando il declino degli States vi posso assicurare che siamo ben lontani da quel momento. La politica americana nei termini del mondiale pre olimpico è ben chiara: è solo una gara di passsaggio, a Tokyo troveranno come ogni anno nomi nuovi e campioni affermati per un mix che gli garantisca di essere la più grande potenza al mondo. A proposito di Tokyo, oggi hanno svelato le medaglie ed è iniziato il countdown. Meno 365 giorni. Godetevi il viaggio.
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