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F1, GP Ungheria 2019: i precedenti e tutte le vittorie della Ferrari all’Hungaroging

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Dopo la strepitosa gara tedesca di Hockenheim, il Circus della Formula Uno si prepara per l’ultimo appuntamento in calendario prima della lunga pausa estiva che si concluderà nel weekend del primo settembre con il Gran Premio del Belgio di Spa. Nel frattempo i piloti si concentrano per affrontare il tortuoso Hungaroring, sede del Gran Premio di Ungheria, che è nato solamente nel 1986 ma che, da quell’anno, non ha mai saltato un’edizione del campionato di Formula Uno.

Sul tracciato posizionato a pochi chilometri dalla capitale Budapest la Ferrari ha vinto in 7 occasioni su 33, due delle quali con Sebastian Vettel nelle ultime quattro edizioni (alternato con Lewis Hamilton che ha dominato nel 2018). Andiamo, quindi, a ripercorrere i precedenti della scuderia di Maranello nel Gran Premio di Ungheria.

Le prime tre edizioni (e cinque delle prime sette) si potrebbero riassumere con una Coppa del Brasile, viste le due vittorie iniziali di Nelson Piquet con la Williams nel 1986 e 1987 e le tre di Ayrton Senna tutte con la McLaren nel 1988, 1991 e 1992. In mezzo a questo filotto troviamo il primo successo della Ferrari datato 1989. La firma è di Nigel Mansell al termine di una gara veramente emozionante. Il britannico, nonostante partisse solamente 12esimo in griglia, in un tracciato nel quale era pressochè impossibile superare, andò a vincere davanti ad Ayrton Senna e Thierry Boutsen, con il celebre sorpasso al brasiliano mentre stava effettuando un doppiaggio prima di curva 4. Una manovra entrata nella leggenda della Formula Uno e che regalò la prima vittoria in terra magiara per la Rossa.

Dopo quella prima volta, la Ferrari deve attendere fino al 1998 per vedere un proprio pilota sul gradino più alto del podio all’Hungaroring. Il nome non può che essere quello di Michael Schumacher che, scattato alle spalle delle due McLaren di Mika Hakkinen e David Coulthard, va a centrare il primo posto grazie ad una strategia aggressiva con ben tre soste ai box, andando a chiudere davanti allo scozzese ed a Jacques Villeneuve.

Dopo due successi consecutivi di Mika Hakkinen nel 1999 e 2000, la scuderia con il Cavallino Rampante centra tre trionfi in quattro anni. Due con il solito Michael Schumacher, nel 2001 e 2004, e una con Rubens Barrichello nel 2002. Nella prima occasione il tedesco, dopo aver centrato una pole con addirittura 8 decimi di vantaggio su David Coulthard, dà il via alla doppietta rossa, precedendo Rubens Barrichello di 3.3 secondi mentre il pilota della McLaren completa il podio a 3.9. Passa un anno, e stavolta è il brasiliano a salire sul gradino più alto del podio, dopo essere partito dalla pole position. Anche in questo caso doppietta per la scuderia di Maranello, con Michael Schumacher che taglia il traguardo con appena 434 millesimi di distacco dal compagno, mentre al terzo posto si classifica il fratello Ralf su Williams, a 13.3. Il terzo successo in quattro anni (inframmezzato dalla prima vittoria in carriera di Fernando Alonso su Renault) arriva nel 2004 ed è il terzo di Michael Schumacher, che completa l’ennesima doppietta, precedendo Rubens Barrichello di 4.6 secondi mentre lo stesso Fernando Alonso chiude al terzo posto a ben 44.5.

Dopo questa vera e propria era d’oro ungherese, arriva un lungo digiuno per la Ferrari. Nessuna vittoria dal 2005 (toccò a Kimi Raikkonen su McLaren) fino al 2015. 10 edizioni a bocca asciutta (indimenticabile la gara del 2008 quando Felipe Massa vide spezzarsi i suoi sogni di gloria per la rottura del motore ad appena 4 giri dalla conclusione dopo una corsa letteralmente dominata), interrotti da Sebastian Vettel che, tra le altre cose, conquistò il suo primo successo in assoluto su questa pista. L’edizione 2015 rimarrà a lungo nella memoria dei ferraristi. Grazie ad un perfetto scatto in partenza sia il tedesco che Kimi Raikkonen saltarono le due Mercedes che, come sempre, avevano monopolizzato la prima fila. Sebastian Vettel andò a vincere una gara nella quale successe letteralmente di tutto con incidenti, contatti a ripetizione e, nella quale, furono Daniil Kvyat e Daniel Ricciardo a fargli compagnia sul podio con Lewis Hamilton sesto e Nico Rosberg (che forò a due giri dal termine) addirittura ottavo.

Dopo la riscossa di Lewis Hamilton nel 2016, due anni or sono è stato ancora Sebastian Vettel ad aggiudicarsi la gara. La SF70H, grazie al suo passo corto, domina la scena, con il quattro volte campione del mondo che, tuttavia, lotta con un notevole problema sulla sua vettura, con il volante che, anche in rettilineo, rimaneva decisamente piegato da una parte. Nel 2018, invece, Lewis Hamilton centrò pole e successo, per indirizzare ulteriormente la sua rincorsa al quinto titolo.

Nel complesso la Ferrari ha vinto 7 volte il Gran Premio d’Ungheria, come la Williams, mentre la McLaren a quota 11 detiene il record. Per quanto riguarda i piloti è Lewis Hamilton a dominare la classifica con 6 vittorie, contro le 4 di Michael Schumacher, le 3 di Ayrton Senna e le 2 di Nelson Piquet, Damon Hill, Jacques Villeneuve, Mika Hakkinen, Jenson Button e Sebastian Vettel. Tra questi non prende parte nemmeno un italiano.

Passando alle pole position, il record è di Michael Schumacher con ben 7 partenze al palo, con le 6 di Lewis Hamilton (dopo la splendida sotto la pioggia del 2018) e le 3 di Sebastian Vettel e Ayrton Senna. A quota 2, tra gli altri, c’è anche il nostro Riccardo Patrese. Anche se ha vinto una sola volta all’Hungaroring, Kimi Raikkonen è salito sul podio in ben 9 occasioni, ed è un record, contro i 7 di Ayrton Senna, Lewis Hamilton e Michael Schumacher.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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