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“Chiuso per Mondiali”, 25 luglio. Greg è da record nei 1500! Ledecky se fa gli 800 è per vincere. Milak leggendario ieri, oggi tanta Australia

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Ex capitano della Nazionale ha partecipato quattro volte ai Giochi Olimpici e cinque volte ai Mondiali. Detiene 55 titoli assoluti e 29 record italiani in gare individuali. Ha conquistato tre argenti ai campionati europei, due ori, tre argenti e due bronzi in tre diverse edizioni dei Giochi del Mediterraneo e 5 argenti e un bronzo in quattro edizioni delle Universiadi. Esperta di marketing e comunicazione,  è stata uno dei volti di Sky Sport ai Giochi olimpici di Londra 2012, ora è commentatrice tecnica per Eurosport. “Chiuso per Mondiali” è la rubrica di Cristina Chiuso per OA Sport durante i Mondiali di Gwangju

MILAK E IL VASO DI PANDORA DEI RECORD MONDIALI 

È stato Milak ieri ad aprire l’era dei record del mondo in questi campionati. Presa dalle vittorie azzurre non mi sono neppure soffermata sulla prestazione stratosferica dell’ungherese. Non serve essere tecnici per capire che se batti un record del 2009 firmato Phelps sei un vero fenomeno, ma probabilmente ci sono dettagli che vale la pena sottolineare. Quello dall’americano era un record gommato e uno dei vantaggi dei famigerati costumoni era proprio quello di aiutare la linea di galleggiamento soprattutto quando la stanchezza si faceva sentire, quindi oltre la metà della gara. Il fatto che il diciannovenne magiaro abbia fato proprio dei secondi cento l’arma per battere questo record, la dice lunga sul peso della prestazione. Leggevo come il suo allenatore sia in realtà quasi dispiaciuto di questo tempo, preoccupato che ora in previsione di Tokyo la pressione mediatica sul suo pupillo aumenti troppo. “Ora tutto si farà più difficile” ha dichiarato. Frase che fa per lo meno riflettere a proposito dei nostri risultati.

WILSON: IL RECORD PIU’ BREVE?

Oggi sono arrivati altri due record e ne è stato sfiorato un terzo. Sorprende trovare l’australiano Wilson a questo livello, ma è un record che è destinato a durare 24 ore. Se domani non sarà in grado di migliorarlo ci penserà Chupkov a farlo.

DRESSEL, CHE SOFFERENZA…

Non sorprende invece Dressel, vittoria sofferta ma ampiamente annunciata e record mancato di 5 centesimi. Il suo programma è arrivato solo a metà e dovrà affrontare 100 delfino e 50 stile nella stessa giornata. Ho la netta impressione che l’americano tornerà a casa con un record del mondo e, se avrà ancora energie, proverà comunque a nuotare sotto al 46.91 in avvio della staffetta mista stile. Il tempo non sarà considerato ma rimarrà negli annali.

L’AUSTRALIA SI PRENDE IL RECORD DELLA 4X200 E FEDERICA VINCE UN’ALTRA VOLTA 

L’ultimo record di giornata lo ha riservato la 4×200 stile libero donne dove l’Australia riesce in un’impresa prevista se non altro per quanto riguarda la vittoria. Gli Stati Uniti resistono fino agli ultimi metri e, considerando che l’unica vera duecentista del quartetto era Ledecky, convalescente dal virus intestinale, potrebbe essere anche questo uno di quei record dalla vita breve. Tempo a parte la staffetta mi dà modo di commentare come promesso i 200 stile di ieri iniziando dalle avversarie di Pellegrini. Titmus mostra in prima frazione la sua forza e la sua debolezza evidenziando che è sempre Federica quella che riesce a mettere tensione alle avversarie e mai il contrario. Non almeno quando è in questo stato di grazia. Se poi con un passaggio leggermente più lento dell’australiana la gara individuale sarebbe finita in modo diverso non è dato da sapere. Ieri Fede ha fatto la gara perfetta, minime le sbavature, le virate potrebbero essere un dettaglio su cui guadagnare ancora qualche centesimo ma quello che ha impressionato è stata la sua linea di galleggiamento. Ancora più alta del solito. E’ salita letteralmente sopra l’acqua nuotando con una lunghezza di bracciata che non è mai diminuita dal primo all’ultimo metro, ampiezza che le ha permesso di essere veloce nel primo cento senza dover aumentare la frequenza. Nella ricerca della velocità è sempre stato problematico per lei trovare il giusto connubio tra frequenza e ampiezza, non riuscendo a gestire la presa e le energie su frequenze troppe elevate. Ieri ha trovato la quadratura del cerchio.

800 DONNE: SE LEDECKY C’E’, E’ PER VINCERE

L’1.54 lanciato di Ledecky, tenuta a riposo più per servire la patria che per la gara individuale, conferma che lo spettacolo sarebbe stato esaltante nell’avere tutte le atlete al via. Il prossimo anno sarà uno degli eventi più attesi. Resta da confermare la presenza dell’americana sugli 800, ma nel caso in cui il virus fosse stato totalmente debellato, sarebbe sempre lei la favorita della distanza con un panorama a questo punto confermato rispetto alla vigilia per Simona Quadarella che, oltre a Katie, troverà Titmus e Smith entrambe in forma.

GREG: TUTTI I VANTAGGI DEL FONDO. PUO’ PUNTARE AL RECORD DEI 1500

In termini di 800 ero in debito di un commento tecnico su Gregorio. Fa un po’ sorridere che allenando la 10 km lui riesca a trovare l’oro nelle sedici vasche, distanza sempre un po’ sofferta dall’atleta di Carpi. Forse le acque libere gli hanno insegnato una diversa distribuzione delle energie e il dover nuotare in un campo gara movimentato ha aumentato il suo controllo del busto. Queste sono state a mio avviso le sue armi vincenti ieri, armi che potrà tranquillamente sfoderare anche nei 1500. Sarebbe sportivamente bello trovare la sfida finale con Wellbrock, ma tedesco o non tedesco, la caccia sarà al record del mondo.

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