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Formula 1

F1, GP Ungheria 2019: Red Bull a caccia di Mercedes nelle qualifiche. Le Ferrari alla prova del nove

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Il venerdì di prove libere del Gran Premio di Ungheria 2019 è stato pesantemente influenzato dalle condizioni atmosferiche, con tutti i piloti che non hanno avuto la possibilità di effettuare molti giri puliti e raccogliere dati utili ai fini di mettere a punto la vettura sia per la qualifica che per la gara. Il sabato che ci attende sarà quindi ricchissimo di incognite e di carte tutte da svelare. Le FP3 che scatteranno a mezzogiorno saranno un vero e proprio palcoscenico di fuoco dove tutti i team sfrutteranno ogni minuto a disposizione per provare le varie regolazioni sulle monoposto, sempre che il meteo regga visto che le previsioni per la giornata odierna restano per nulla rassicuranti; leggeri scrosci sono annunciati al mattino potrebbero infatti lasciare la pista, se non del tutto bagnata, per lo meno umida, con il maltempo che non viene escluso neanche per quanto riguarda l’orario di qualifica (15:00).

Con le temperature basse la Ferrari si è trovata ieri a soffrire parecchio, specialmente nei pochi giri a disposizione del pomeriggio, quindi le prospettive di attaccare la prima fila appaiono abbastanza utopistiche al momento; sia Charles Leclerc che Sebastian Vettel hanno accusato l’ormai super nota mancanza di grip in percorrenza delle molte curve lente che formano il layout dell’Hungaroring e il divario dai primissimi è stato abbastanza elevato. Tuttavia i dati raccolti ieri devono essere presi con le pinze e, come ha dimostrato il fine settimana tedesco, quando il meteo è instabile in uno sport come questo di certezze ne rimangono davvero poche.

Nel frattempo i favoriti della vigilia sono tutti comodamente davanti, con Mercedes che proverà a riconquistare tutta la prima fila (non accade ormai dal Paul Ricard) e rialzare la testa dopo la debacle di sei giorni fa; durante la prima sessione di prove libere, però, la vettura di Valtteri Bottas è stata costretta a restare ferma per un grave problema sulla power unit che è stata poi interamente sostituita, un ulteriore imprevisto in un momento già di suo psicologicamente complicato per il finlandese. Lewis Hamilton, al contrario, ha superato del tutto l’influenza che lo aveva colpito prima di Hockenheim ed è pronto a riprendersi oggi il trono, centrando la pole position; la Red Bull appare però davvero vicina e qualora dovesse piovere Max Verstappen ha dimostrato ieri sul finire di FP2 con le intermedie di avere un passo potenzialmente devastante per tutti. Per questa ragione sarà bene tener d’occhio attentamente la prestazione della vettura dell’olandese che qualora dovesse riuscire a recuperare punti pesanti su Hamilton anche in questo fine settimana potrebbe clamorosamente riaprire un Mondiale altrimenti già scritto.

La battaglia a centro gruppo resta ancora più indecifrabile del solito ma McLaren e Renault sembrano avere anche qui un pacchetto che le rende favorite per l’ingresso in Q3, la Haas resta alle porte mentre più difficile appare il cammino di Toro Rosso e Racing Point; Alfa Romeo ha lavorato nella giornata di ieri già su soluzioni propedeutiche ai prossimi GP di settembre, con ali posteriori a basso carico ottimali in circuiti come Monza e Spa ma che poco hanno a che spartire con la conformazione del tracciato ungherese, confermando così che questo non dovrebbe essere il weekend più adatto alla vettura.

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Twitter: MickBrug

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Foto: LaPresse

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