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Formula 1
F1, Test Ungheria 2019: la Ferrari in cerca di risposte su una pista poco amica prima della pausa estiva
Tutti in vacanza nel Circus della F1? Un attimo, parliamone. Il “Rompete le righe” ufficiale ci sarà l’8 agosto. Prima, i team e i piloti della massima espressione dell’automobilismo mondiale sono attesi dai test sulla pista teatro dell’ultimo round iridato: l’Hungaroring di Budapest. Il 6 e il 7 agosto sono i giorni designati: 16 ore fondamentali per andare a definire gli assetti e provare migliorie che potranno tornare utili per la ripresa dopo la pausa estiva. Ci sarà, infatti, la doppietta Belgio-Italia (1°-8 settembre) ad attendere gli eroi delle quattro ruote e dunque ogni ritaglio di tempo sarà utile per capire in quale direzione andare.
Una due giorni, quindi, importante per la Ferrari. Il GP magiaro è stato disastroso. I distacchi oltre il minuto da Lewis Hamilton sono stati imbarazzanti e le croniche criticità sull’assenza di carico aerodinamico sono andate a sommarsi al difficile sfruttamento degli pneumatici e a problematiche nei consumi sulla monoposto di Charles Leclerc. Una corsa da cancellare per gli alfieri di Maranello, giunti talmente lontani dai rivali da sembrare di essere in un arrivo di una competizione ciclistica.
Si torna, quindi, sul luogo del delitto e il Cavallino Rampante deve ritrovare un po’ la quadra. Le curve lente dell’Ungheria, associate a rapidi sinistra-destra, hanno posto l’accento su una SF90 più performante, forse, per una 500 Miglia di Indianapolis che per il tortuoso circuito della Parigi dell’Est. I tecnici ferraristi, preso atto della forza della Mercedes e di un Max Verstappen su Red Bull on fire, non possono far altro che lavorare e trovare una “cura” a una monoposto che forse solo a Spa e a Monza qualcosa di buono potrà regalarlo. Di conseguenza, la truppa di Mattia Binotto, prima di staccare la spina, dovrà raccogliere dati e prepararsi nel migliore dei modi per quando si tornerà a fare sul serio.
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