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Oltre Cinquecerchi

Golf, alla scoperta del nuovo Tiger Woods

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Pelle scura e talento innato per il golf. Non stiamo parlando di Tiger Woods, ma di colui che per tutti è il suo erede naturale: Domenico Geminiani, classe ’96. Nato in Martinica da madre caraibica e padre romagnolo, questo colosso di 16 anni (1.85m e 48 di piede)  è considerato da tutti gli appartenenti al mondo golfistico il più forte dilettante alla sua età, sia in America che, ovviamente, in Italia. Nel nostro paese Domenico non ha rivali; ha vinto i Campionati italiani di tutte le categorie, dagli Under 12 agli Under 18. Nel 2008 è diventato campione in due categorie, Under12 e Under14, unico a compiere questa particolare impresa. Anche negli Stati Uniti hanno imparato a conoscerlo; fin dai primi anni di attività ha dominato i major di categoria e vari tornei under18, piazzandosi al primo posto nelle classifiche americane per età. La sua prima vittoria tra i ‘pro’ è di un anno fa, sul green del West Florida Golf Tour; non una gara vera e propria visto che si trattava di un minicircuito di un solo giorno, ma comunque un segnale di quello che potrà fare in futuro. A inizio giugno, invece, ha ottenuto la sua prima top ten in un vero torneo per professionisti; il 6° posto al Fred Olsen Challenge Espana. Un predestinato, pronto a esplodere definitivamente negli anni a venire.

E fuori dal green? Qualcuno potrebbe pensare a un baby-miliardario un po’ viziato, un novello Balotelli insomma. Nulla di più sbagliato. Domenico è un ragazzo tranquillo, senza eccessi, che oltre ad essere un fenomeno sul campo lo è anche sui banchi di scuola. Riflessivo, usa sempre le parole giuste; in questo campo, i suoi 16 anni sembrano valere almeno il doppio. Il paragone con Tiger non lo scompone, è consapevole di dover andare avanti per la sua strada. La sua forza principale è la concentrazione, sulla quale il suo allenatore – il padre Roberto – lavora molto, così come sulla pazienza, dote che Domenico ha già in abbondanza. La tecnica, naturalmente, è sopraffina: la specialità della casa è il flop shot, il colpo dalla corta distanza utilizzato per gli approcci al green.

E’ iscritto al Royal Park di Torino, dove si gioca l’Open d’Italia, che  Domenico ovviamente sogna di vincere, perchè lui ama il Bel Paese, nonostante in America si giochi ad un livello più alto. Vorrebbe essere il simbolo dell’Italia golfistica ai Giochi Olimpici, magari superando quelle barriere razziali che qualcuno nel nostro paese tiene ancora ben erette. Nella sua sacca da golf porta palline marcate con puntini verdi e rossi, a testimoniare il suo profondo attaccamento al tricolore.

Un gioiello dentro e fuori dal green, da lasciar maturare con calma; la voglia di cimentarsi con i professionisti è grande e l’impressione è quella di un personaggio di cui sentiremo parlare molto nei prossimi anni. Gli appassionati di golf lo seguano con attenzione, il nuovo Tiger è pronto a prendersi le luci della ribalta, sempre senza eccessi, come sa fare lui.

Foto:press.rizomedia.com

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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