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Canottaggio
Canottaggio, Mondiali junior Tokyo 2019: salgono a cinque gli equipaggi azzurri in finale, gli altri sei in semifinale
Terza giornata di gare nella notte italiana per i Mondiali junior di canottaggio, che si disputano a Tokyo, in Giappone, sullo stesso bacino che il prossimo anno ospiterà le Olimpiadi: spazio agli ultimi ripescaggi ed all’unica exibition race, che portano a cinque il numero di equipaggi azzurri già qualificati alle Finali A, mentre gli altri sei domani disputeranno tutti le semifinali.
Nei ripescaggi del due senza femminile Matilde Barison (C Gavirate) e Greta Schwartz (C Gavirate) centrano il secondo ed ultimo posto utile per la Finale A nella prima serie, terminando in 7’35″24, abbondantemente alle spalle della Cina, prima in 7’23″41, ma con margine rispetto alla Gran Bretagna, terza e prima delle formazioni a finire nella lotta dalla settima alla dodicesima posizione.
Nell’exibition race dell’otto femminile l’Italia di Bianca Saffirio (SC Esperia), Beatrice Giuliani (SC Milano), Lucrezia Baudino (CUS Torino), Clara Massaria (SC Arno), Lucia Rebuffo (Rowing Club Genovese), Serena Mossi (SC Lario), Nadine Agyemang-Heard (SC Moltrasio) ed Arianna Passini (SC Moltrasio), con Giulia Magdalena Clerici (SC Moltrasio) come timoniere, chiude prima in 6’21″99 davanti agli USA, secondi in 6’22″63, alla Germania, terza in 6’23″26, alla Cina, quarta in 6’23″40, ed alla Russia, quinta in 6’34″29.
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roberto.santangelo@oasport.it
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Foto: www.canottaggio.org / Canottaggio.org
ghost
9 Agosto 2019 at 10:37
incuriosito dalla scoperta del bacino olimpico, ho dato un’occhiata ai video sul sito di worldrowing/youtube.
sarebbe meglio se non l’avessi fatto!
che orrore!
il più brutto scenario per una competizione di canottaggio/canoa che abbia mai visto!
e per me lo scenario in cui si disputano le gare di queste discipline è importante, è parte esso stesso dello spettacolo.
partenza sotto un ponte dell’autostrada che porta allo scalo portuale.
primi 900 metri con lo sfondo tir che fanno avanti e indietro e containers, containers, ancora containers di detti “docks” (con ai 650/700 metri un passaggio sotto un altro ponte autostradale sopraelevato).
dai 900 metri in poi, lo sfondo è un muro grigio alto almeno 10 metri, al di là del quale si vedono i soliti tir che viaggiano alacremente e una specie di collinetta che ricorda tanto il passaggio autostradale sulla tangenziale Bolognese quando si viaggia da Milano alla costa Romagnola.
e anche gli ultimi metri non offrono nessuna possibilità di sistemare tribune temporanee come sfondo (a meno di metterle su piattaforme galleggianti, riducendo la corsia di allenamento/decelerazione), gli spettatori, secondo logica, dovrebbero essere sistemati tutti solo dal lato nascosto, lo stesso dove si posizionano torretta d’arrivo e telecamere.
che nostalgia delle regate di Bled, Lucerna…persino dell’Idroscalo milanese (che non è poi così brutto, sebbene non regga il confronto con i bacini naturali alpini).
quindi, visto che visivamente sarà un obbrobrio, speriamo che tra un annetto almeno le gare siano avvincenti e l’Italia possa conquistare tante medaglie!