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Ciclismo

Vuelta a España 2019, le 22 squadra ai raggi X: rose, capitani e gregari

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Mancano appena tre giorni all’inizio della Vuelta a España 2019. Ormai tutte le squadre hanno rivelato le rose con cui si presenteranno al via della corsa spagnola. Andiamo a scoprirle una ad una.

Ag2r la Mondiale: François Bidard, Geoffrey Bouchard, Clément Chevrier, Silvan Dillier, Dorian Godon, Quentin Jauregui, Pierre Latour, Clement Venturini

Ag2r con due punte: da un lato Venturini per le volate e dall’altro Latour per la classifica. La maglia bianca del penultimo Tour de France è di recente uscito da un periodo difficile conquistando un buon 6° posto al Tour de Pologne. Alla Vuelta proverà a centrare la prima top-10 in carriera in un grande giro dopo che, proprio tra le strade spagnole, conquistò il suo primo successo nel World Tour all’Alto de Aitana nel 2016. A supportarlo ci saranno buoni scalatori come Bidard e Bouchard, quest’ultimo l’anno scorso vinse il Tour Alsace, impegnativa corsa a tappe francese che si svolge a inizio agosto.

Astana Pro Team: Manuele Boaro, Dario Cataldo, Omar Fraile, Jakob Fuglsang, Gorka Izagirre, Ion Izagirre, Miguel Angel Lopez, Luis León Sánchez

L’Astana si presenta al via della Vuelta con un’autentica corazzata. Miguel Angel Lopez, l’anno scorso 3°, e Ion Izagirre, invece 8°, rappresentano 2/3 del tridente che curerà la classifica generale. Con loro, infatti, c’è anche Jakob Fuglsang, ritiratosi al Tour dopo un inizio non entusiasmante. Omar Fraile, Gorka Izagirre e Luis Leon Sanchez, inoltre, sono tra gli uomini più indicati per andare a caccia delle molte tappe mosse presenti nel percorso di quest’edizione del grande giro spagnolo.

Bahrain-Merida: Yukiya Arashiro, Phil Bauhaus, Heinrich Haussler, Domen Novak, Mark Padun, Hermann Pernsteiner, Luka Pibernik, Dylan Teuns

Formazione composta da outsider per la Bahrain-Merida, orfana del capitano designato Domenico Pozzovivo, vittima di un brutto incidente in allenamento. Bauhaus curerà gli sprint, mentre Mark Padun, fresco vincitore dell’Adriatica-Ionica, cercherà di conquistare un posto tra i primi 10 della classifica generale. Dylan Teuns andrà a caccia di una vittoria di tappa per bissare il successo ottenuto al Tour de France, invece, Pernsteiner potrebbe essere un nome interessante per la classifica degli scalatori.

Bora-Hansgrohe: Shane Archbold, Sam Bennett, Jempy Drucker, Davide Formolo, Felix Grossschrtner, Rafal Majka, Gregor Mulhlberger, Pawel Poljanski

La Bora è una delle squadre più complete al via di questa Vuelta. Bennett, già vincitore di 11 gare quest’anno, è uno dei velocisti più forti al via, se non proprio il migliore del lotto. Majka, fresco di un bel 6° posto al Giro d’Italia, proverà ad agguantare il suo secondo podio nella corsa spagnola dopo il 3° posto del 2015. Ma non c’è solo lui per la classifica generale: anche Davide Formolo, già in top-10 nel 2016, e il vincitore dell’ultimo Giro di Turchia Felix Grossschrtner potrebbero fare bene, infatti. Infine, vi è Muhlberger che andrà a caccia di una tappa dopo averla solo sfiorata sia al Delfinato che al Tour.

Burgos BH: Nuno Bico, Jetse Bol, Oscar Cabedo, Jorge Cubero, Jesus Ezquera, Angel Madrazo, Diego Rubio, Ricardo Vilela

Probabilmente la squadra più debole al via di questa Vuelta. Madrazo e Bol sono i più indicati per provare a vincere una tappa, Vilela, che resta il miglior scalatore della Burgos al netto di una stagione da incubo, potrebbe buttarsi nella mischia per la maglia a pois, mentre per gli sprint ci sono Rubio ed Ezquera.

Caja Rural-Seguros RGA: Jon Aberasturi, Alex Aranburu, Sergey Chernetski, Domingos Goncalves, Jonathan Lastra, Pardilla Sergio, Cristian Rodriguez, Gonzalo Serrano

Aranburu e Aberasturi, freschi di una vittoria a testa alla recente Vuelta a Burgos, sono le due punte del team. Chernetski andrà a caccia di una tappa mentre Lastra, negli ultimi mesi 17esimo alla Vuelta a Burgos, 7° alla Vuelta a Asturias e 5° alla Vuelta a Castilla y Leon, sembra il nome che ha più chance di conquistare un posto nei primi 20 della classifica generale. Pardilla, infatti, quest’anno ha corso poco e non ha ottenuto alcun risultato degno di nota.

CCC Team: William Barta, Pawel Bernas, Patrick Bevin, Victor De la Parte, Jonas Koch, Szymon Sajnok, Nathan Van Hooydonck, Francisco Ventoso.

CCC focalizzata soprattutto sugli sprint con Bevin, che quest’anno ha battuto Ewan e Sagan in una volata che tirava leggermente all’insù al Tour Down Under, e il campione del mondo 2018 dell’Omnium Sajnok. Per le fughe nelle tappe più dure ci sono solo William Barta e Victor de la Parte.

Cofidis: Darwin Atapuma, Nicolas Edet, Jesper Hansen, Jesus Herrada, José Herrada, Luis Angel Mate, Stéphane Rosseto, Damien Touzé.

La Cofidis presenta una formazione con diversi corridori che potrebbero fare bene in montagna. Jesus Herrada, quest’anno già vincitore del Tour du Luxemburg (con due tappe annesse) e della Mont Ventoux Dénivéle Challenge sarà il leader, con l’obiettivo di migliorare il 20esimo posto del Tour de France e, perché no, vincere una tappa. Dietro di lui ci sono Darwin Atapuma, che nel 2016 sfiorò il successo sull’Alto de Aitana, Jesper Hansen, quest’anno 7° al Tour of California, e Nicolas Edet, buon 15esimo al recente Tour de Pologne. Il giovane Touzé, fresco di podio alla Polynormande, è l’uomo per gli sprint a ranghi ristretti.

Deceuninck-Quick Step: Eros Capecchi, Remi Cavagna, Tim DeClerq, Philippe Gilbert, Fabio Jakobsen, James Knox, Maximiliano Richeze, Zdenek Stybar

Deceuninck col giusto mix di giovani e veterani. Fabio Jakobsen, vincitore di 12 gare in questo primo anno e mezzo da professionista, è uno dei velocisti più attesi. James Knox, 3° alla recente Adriatica-Ionica e 10° al Tour de Pologne, è l’uomo di classifica generale. Stybar e Gilbert, invece, andranno alla caccia di una vittoria di tappa nelle frazioni più adatte alle fughe da lontano.

EF Education First: Hugh Carthy, Lawson Craddock, Mitchel Docker, Dani Martinez, Sergio Higuita, Logan Owen, Rigoberto Uran, Tj Van Garderen

La EF presenta una delle migliori batterie di scalatori di tutta la Vuelta. Uran, nei 10 all’ultimo Tour de France, è la prima punta. A spalleggiarlo ci sono Hugh Carthy, protagonista in molte tappe di montagna al Giro e vincitore di una frazione al Tour de Suisse, Sergio Higuita, 2° al Tour of California e 4° al Tour de Pologne, e Dani Martinez, che a marzo vinse sul Col de Turini alla Parigi-Nizza. Dovrebbe avere un ruolo più marginale, invece, TJ Van Garderen, il quale, dopo il bel 2° posto al Giro del Delfinato, ha ripreso a far fatica al Tour de France.

Euskadi Basque-Murias: Aritz Bargues, Fernando Barcelo, Cyril Barhe, Mikel Bizkarra, Mikel Iturria, Oscar Rodriguez, Hector Saez, Sergio Samitier

La squadra più giovane della Vuelta (26 anni di media) è anche una delle più interessanti. Oscar Rodriguez, l’anno scorso vincente sulla Camperona e di recente 2° alla Vuelta a Burgos, è il leader maximo e una possibile sorpresa nelle posizioni nobili della classifica generale. Mikel Bizkarra, nella passata stagione 17° proprio alla Vuelta, è un altro che dirà la sua quando la strada sale, così come i giovanissimi Sergio Samitier, 12° alla Vuelta a Burgos, e Fernando Barcelo, l’anno scorso vincitore di una tappa al Tour de l’Avenir e due anni fa 3° sull’Alto del Acebo alla Vuelta a Asturias, battuto solo da Nairo Quintana e Raul Alarcon, Per gli sprint, invece, ci sono Saez e Barthe pronti a buttarsi nella mischia.

Groupama-FDJ: Bruno Armirail, Mickael Delage, Killian Frankiny, Tobias Ludvigsson, Steve Morabito, Marc Sarreau, Romain Seigle, Benjamin Thomas

Squadra costruita attorno allo sprinter Marc Sarreau che proverà a fare suo qualche arrivo in volata. Per le tappe più dure ci sono gli svizzeri Steve Morabito e Killian Frankiny, vincitore, nel 2016, del Giro della Valle d’Aosta, che proveranno, verosimilmente, a inserirsi in qualche fuga.

Lotto-Soudal: Sander Armee, Thomas De Gendt, Carl Fredrik Hagen, Tomasz Marczynski, Tosh Van der Sande, Brian Van Goethem, Harm Vanhoucke, Jelle Wallays

Squadra composta solo da cacciatori di tappe. De Gendt, Wallays e Marczynski hanno già vinto alla Vuelta e proveranno a ripetersi anche nel 2019. Van der Sande ha di recente conquistato una tappa al Tour de Wallonie e può dire la sua negli arrivi a ranghi ristretti. Hagen, invece, è forte in salita e potrebbe rincorrere la maglia a pois.

Mitchelton-Scott: Sam Bewley, Esteban Chaves, Tsgabu Grmay, Damien Howson, Luka Mezgec, Mikel Nieve, Nicholas Schultz, Dion Smith

Squadra che può vantare sia un buon sprinter come Mezgec, di recente in grande spolvero al Tour de Pologne ove ha vinto due tappe, sia una più che discreta batteria di scalatori. Chaves, in seguito alla vittoria a San Martino di Castrozza all’ultimo Giro, vuole tornare il corridore capace di agguantare il podio alla Vuelta. Nieve si sa essere uno scalatore che ha pochi eguali quando va in fuga, mentre anche Schultz, 3° quest’anno alla Coppi e Bartali e 2° al Tour of Herald Sun, potrebbe dire la sua nelle tappe di montagna inserendosi in qualche tentativo da lontano.

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Movistar Team: Jorge Arcas, Richard Carapaz, Imanol Erviti, Nelson Oliveira, Antonio Pedrero, Nairo Quintana, Marc Soler, Alejandro Valverde

Movistar capitanata dal vincitore del Giro Richard Carapaz, di recente 3° alla Vuelta a Burgos, ma con l’incognita Quintana che, dopo un Tour deludente, al netto della vittoria nella tappa del Galibier, partecipa alla Vuelta con obiettivi ancora da chiarire. Oltre a loro c’è anche Alejandro Valverde che difficilmente rinuncerà a fare la sua classifica e, come se non bastasse, ci sono pure due giovani spagnoli che scalpitano: Marc Soler e Antonio Pedrero. Il primo, vincitore della Parigi-Nizza nel 2018, ha dato segnali di ripresa durante la Grande Boucle dopo un inizio di stagione deludente. Il secondo, invece, è stato uomo fondamentale per Carapaz durante la Corsa Rosa e alla Vuelta a Burgos ha concluso al 4° posto, appena dietro all’ecuadoriano.

Team Dimension Data: Edvald Boasson Hagen, Nicholas Dlamini, Amanuel Gebreigzabhier, Benjamin King, Louis Meintjes, Ben O’Connor, Rasmus Fossum Tiller, Jaco Venter.

Dopo una stagione da incubo, la Dimension Data prova a migliorare il bilancio portando alla Vuelta tutti i suoi migliori scalatori. Gebreigzabhier, 6° alla Vuelta a Burgos, sembra, però, l’unico ad avere delle chance di fare una buona classifica. Ben King, l’anno scorso vincitore di due tappe proprio alla Vuelta, in questa stagione non si è mai visto, Ben O’Connor è un lontano parente del corridore ammirato nel 2018 (si segnala solo un 6° posto all’Osterreich Rundfahrt nel 2019) e Louis Meintjes è entrato in una spirale negativa dalla quale non riesce ad uscire. Per gli sprint, invece, c’è il veterano Boasson Hagen.

Team Ineos: Owain Doull, Kenny Elissonde, Tao Geoghegan Hart, Sebastian Henao, Vasil Kiryienka, Wout Poels, Salvatore Puccio, Ian Stannard

Ineos con due punte: da un lato l’esperto Wout Poels, 6° alla Vuelta nel 2017, dall’altra il giovane Tao Geoghegan Hart, che in questa stagione ha vinto due tappe al Tour of the Alps, ove ha anche colto il 2° posto in classifica generale, ed è stato 5° al recente Tour de Pologne. Kenny Elissonde, invece, potrebbe dare la caccia a quella maglia a pois che gli sfuggì per poco nel 2016. Ricordiamo, oltretutto, che il francese alla Vuelta vinse sull’Angliru ad appena 22 anni.

Team Jumbo-Visma: George Bennett, Robert Gesink, Lennard Hofstede, Steven Kruijswijk, Sepp Kuss, Tony Martin, Neilson Powless, Primoz Roglic

La squadra più forte al via della Vuelta. Roglic è il leader, reduce da una stagione in cui ha vinto UAE Tour, Tirreno-Adriatico, Giro di Romandia e due tappe al Giro d’Italia in cui ha concluso la gara sul podio. Kruiswijk, 3° al Tour de France, sarà il suo vice, mentre George Bennett, 10° alla Vuelta 2016, guida una batteria di ottimi scalatori a supporto dei leader, composta anche dal veterano Gesink, dal vincitore del Tour of Utah 2018 Sepp Kuss e da Neilson Powless.

Team Katusha Alpecin: Enrico Battaglin, Steff Cras, Matteo Fabbro, Ruben Guerreiro, Pavel Kochetkov, Vyacheslav Kuznetsov, Daniel Navarro, Willie Smith

Katusha che andrà a caccia di tappe con buoni scalatori come l’esperto Navarro e il giovane Cras. Battaglin, vincitore di tre frazioni al Giro d’Italia, resta un nome da non sottovalutare sui percorsi mossi. Matteo Fabbro, di recente 14esimo al Tour de Pologne, in montagna potrebbe stupire e la maglia a pois, per lui, può essere un obiettivo concreto.

Team Sunweb: Nikias Arndt, Wilco Kelderman, Casper Pedersen, Robert Power, Nicholas Roche, Michael Storer, Martijn Tusveld, Max Walscheid

Kelderman, 4° alla Vuelta 2017 e 10° alla Vuelta 2018, è l’uomo di classifica, anche se ci sono dubbi sulla sua condizione visti i problemi cronici alla schiena che lo perseguitano. Walscheid si occuperà, invece, delle volate. Power, Roche e Storer proveranno, a turno, la fuga nelle tappe di montagna, mentre per quelle più semplici c’è Casper Pedersen, nel 2017 campione europeo tra gli U23, che è un ottimo finisseur.

Trek-Segafredo: Gianluca Brambilla, John Degenkolb, Niklas Eg, Alex Kirsch, Jacopo Mosca, Kiel Reijnen, Peter Stetina, Edward Theuns

Il danese Niklas Eg, sul podio al Tour de l’Avenir 2017 e di recente 5° al Tour of Utah, proverà ad agguantare la prima top-10 in carriera in un grande giro. Il separato in casa John Degenkolb ed Edward Theuns, che se ne era andato alla Sunweb prima di tornare all’ovile proprio per via della presenza in Trek del tedesco, si giocheranno le loro chance allo sprint. L’italiano Gianluca Brambilla, invece, cercherà di bissare il successo ottenuto nel 2016 in quel di Fuente Dé.

UAE Team Emirates: Fabio Aru, Valerio Conti, Fernando Gaviria, Sergio Luis Henao, Marco Marcato, Sebastian Molano, Tadej Pogacar, Oliviero Troia

Fabio Aru, trionfatore della Vuelta nel 2015, e Fernando Gaviria, guideranno il team alla ricerca di riscatto dopo un 2019, fin qui, deludente per entrambi. Il primo ha come obiettivo un posto in top-5, mentre il secondo cercherà di conquistare quanti più arrivi in volata possibile. Lo sloveno Tadej Pogacar, dominante nelle corse a tappe tra gli U23 (nel 2018 vinse Course de la Paix, Tour de l’Avenir e Giro del Friuli), dopo aver dimostrato di essere già capace di battere professionisti di assoluto livello alla Volta ao Algarve e al Tour of California da lui vinti, è uno dei nomi più attesi di questa Vuelta. Correrà col solo obiettivo di imparare il mestiere o all’esordio nei grandi giri sarà già capace di lottare coi migliori?

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Foto: Valerio Origo

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