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Nuoto
Nuoto, la nuova avventura di Ilaria Cusinato: “Ricomincio da Shane, smetterò nel 2028 e vorrei fare la meteorologa”
Shane Tusup, sì, quello delle urla durante le gare, del rapporto burrascoso e dei trionfi di Katinka Hosszu: Ilaria Cusinato riparte da qui, dopo l’estate più difficile della sua carriera, non l’unica estate complicata e forse nemmeno l’ultima legata al nuoto visto che, fra i mille progetti nel cassetto, quello più importante resta proprio l’agonismo. “E’ vero, ho pensato anche di smettere, è stato più di un momento, era già successo e forse succederà ancora perché la fatica si ama e si odia – ammette la vice campionessa europea dei 200 e 400 misti – ma tanto io il progetto in testa ce l’ho ed è quello di arrivare a gareggiare fino al 2028. Credo nei numeri e l’8 è il mio preferito, il 2 è ricorrente nella mia vita: basta metterli assieme ed esce 2028, ci sarà l’Olimpiade, io non sarò troppo vecchia ma nemmeno troppo giovane. Fin lì vorrei arrivarci come nuotatrice, poi si vedrà”.
La storia, quella che la vede oggi a fianco dell’ex marito e tecnico di Katinka Hosszu, la racconta lei stessa, Ilaria Cusinato. “Non rinnego nulla di quello che ho fatto, della scelta di lasciare Ostia. Già a febbraio ero al limite e se avessi proseguito oltre mi sarei fatta del male, fisicamente ma soprattutto psicologicamente. Ho vissuto con particolare emozione nei giorni scorsi la storia di Elena Pietrini, la pallavolista della Nazionale che ha la mia stessa età ed ha rinunciato agli Europei per stanchezza fisica e mentale. Mi ci sono rivista ed ho compreso la sua decisione. Non è colpa di nessuno: né mia, né di Stefano Morini, né di altri. E’ andata così e non ha senso chiedersi perché, di sicuro non sarei potuta restare là ancora per un giorno. Ripeto, non è la prima volta che arrivo al limite, anche nel 2016 ho passato un brutto periodo ed avevo maturato la scelta di smettere, poi ho scelto Ostia e mi sono buttata anima e corpo nella nuova avventura. Sono quella delle scelte drastiche, lo so, mi conosco bene ma spesso queste scelte portano risultati. Non potevo certo aspettarmi un risultato immediato, a Gwangju. In Corea ero a pezzi, in certi momenti non ero nemmeno concentrata su quello che facevo, in albergo o in piscina, e devo ringraziare soprattutto una persona che mi è stata vicina in questi momenti non semplice, Margherita Panziera, che non mi ha abbandonata nemmeno in vacanza: con lei c’è un rapporto di amicizia bellissimo”.
Poi, all’improvviso, si è materializzato Shane Tusup: i suoi complimenti dopo le medaglie di Glasgow, qualche whatsapp fra una trasferta e l’altra durante l’anno e poi la proposta, secca. “A Gwangju pensavo al mio futuro e vedevo un muro davanti perché c’erano diverse opzioni ma nessuna di queste mi convinceva fino in fondo. Tanti piani B ma il piano A, quello che ti fa pensare: mi ci butto a capofitto, non c’era. Dovevo fare qualcosa e ho mandato un messaggio a Shane, gliel’ho buttata lì, sapevo che era in cerca di una nuova avventura: ‘vuoi allenarmi?’ E’ seguito un dialogo sempre più frequente e poi lui, dalla California, mi ha raggiunto in Italia e adesso siamo qua a rimettere assieme i cocci perché dopo tre settimane di inattività non è semplice rimettersi in forma. La partenza, però, è stata ottima e io sono gasata a bestia”.
#Gasatadallavita, Ilaria Cusinato: uno degli hashtag più usati per descrivere una situazione di benessere che si sposa a pennello con il “way of life” della diciannovenne di Cittadella che di vite, a sentire i suoi, racconti, ne ha già vissute almeno quattro e sforna un progetto al giorno. “Con Shane sono stata chiara: il nuoto viene prima di tutto, sono a disposizione totale per fare vita da atleta ma nessuno deve toccare le mie attività: proseguirò i corsi di flauto traverso. Lo suono ormai da dieci anni e quando metto su un brano di musica classica raggiungo quasi l’estasi, se poi riesco a suonarlo, ancora meglio. Se un giorno avrò voglia di lanciarmi con il paracadute debbo poterlo fare: è un’altra attività che adoro e che non faccio da un po’, anche se ho appena fatto un salto nel vuoto con il bungee jumping ma mi piacerebbe tornare a lanciarmi e, iniziando a conoscere Shane, non è escluso che me lo ritrovi al mio fianco. Lui è un martello, è vero, ma io ho bisogno dei miei spazi e me li prenderò. Il nuoto è tanto, tantissimo ma non tutto. I progetti per quando smetterò l’attività agonistica ci sono, devo solo scegliere. Il sogno è quello di occuparsi di meteorologia: il tempo, le stagioni, i cambiamenti climatici, leggo di tutto e sono appassionata da quando sono piccola, chissà che non possa diventare un’occupazione, anche se il lavoro su misura per me sarebbe l’interprete di cabina: parlo correntemente cinque lingue e sto continuando a studiare. Non sono una marziana: non ho voglia di stare ferma, sono moderatamente iperattiva, imparo l’arte e, per ora, la metto da parte ma tutto tornerà utile prima o poi”.
Marziana, Ilaria Cusinato, vorrebbe tornarlo in acqua e sta lavorando per quello. “Cosa è cambiato rispetto a Ostia? Solo tutto – dichiara la nuotatrice veneta – ma a me interessa il giusto perché, come mi sono affidata totalmente a Stefano Morini nei tre anni passati con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti fino a Glasgow, ora mi affiderò a Shane Tusup: lui sa e io non mi impiccio nei programmi, al massimo chiedo informazioni. Le sedute in palestra saranno sei e non tre ma ci sarà tanto lavoro in piscina, c’è già. Un passo per volta: il primo obiettivo è la qualificazione a Tokyo 2020 e poi mi piacerebbe fare bene in Giappone. Shane mi ha iniziato a parlare di tempi, mi ha già detto secondo lui dove posso arrivare da qui a un anno ma in questo momento non ci voglio nemmeno pensare. Lavorerò per questo, lo sto già facendo”.
Un progetto lungo, per ora, un anno e che presenta già diversi punti fermi. “Le mie gare di riferimento resteranno 200 e 400 misti ma, d’accordo con Shane, mi dedicherò anche ad altre distanze e specialità, più possibile tranne le distanze lunghe: mi riferisco agli 800 e ai 1500 che non fanno per me. Ripartirò anche dal 200 farfalla che quest’anno mi è venuto piuttosto bene ma proverò il 200 di tutti gli stili e, perché no, anche qualche 50 o 100. A me piace gareggiare, ricordo un evento a livello giovanile, a Ravenna, in cui partecipai praticamente a tutte le gare in programma nei due giorni. Shane, si sa, spinge per fare più gare possibili perché quello diventa il vero allenamento e allora partiamo. Festeggerò il mio compleanno a Indianapolis, gareggiando nella ISL, questa nuova avventura che mi intriga molto, sarò a Napoli, in Francia a metà ottobre e all’ultimo “cluster” della Coppa del Mondo perché c’è l’Europeo in vasca corta di Glasgow da preparare. E’ un appuntamento a cui tengo perché nell’ultima edizione a Copenhagen, ho conquistato la mia prima medaglia internazionale e perché Glasgow per me significa tanto. In mezzo tra una gara e l’altra ci alleneremo a casa mia, a Cittadella finché si potrà all’aperto e a Tezze sul Brenta al coperto, poi a gennaio, a meno di cambiamenti, ci trasferiremo a Los Angeles a casa di Shane per preparare la qualificazione olimpica”.
Verrà un giorno in cui Shane Tusup userà i metodi forti, come accadeva con Katnka Hosszu e verrà un giorno in cui Ilaria Cusinato e Katinka Hosszu saranno sui blocchi di partenza, magari una di fianco all’altra e si guarderanno negli occhi: tutti ostacoli o “passaggi naturali” che la vice campionessa europea non ha paura di affrontare. “Pensare di trascorrere sei ore al giorno per dieci mesi all’anno e non litigare mai è pura utopia – ammette Ilaria Cusinato – Shane Tusup ha il suo carattere e io il mio, è stato così anche con Stefano Morini e con tutti gli allenatori che ho avuto. Si può arrivare allo scontro, ci sta lo ‘scazzo’ momentaneo ma poi giù, a testa bassa, a lavorare. Non ho paura di litigare con Shane: io devo eseguire e lui decidere, se ci sarà qualcosa che non mi andrà bene glielo dirò nei tempi e nei modi giusti. Katinka? Era e resta il mio idolo assoluto e questa avventura con il suo ex marito e allenatore non cambia nulla. So che non ha passato un periodo facile dopo la separazione e spero vivamente per lei che l’abbia in qualche modo superato e abbia rimosso le cose brutte. Ci guarderemo in faccia da avversarie e forse ci scapperà anche un sorriso e una stretta di mano, tanto Katinka lo sa che è e resterà il mio riferimento assoluto nel mondo del nuoto”.
In chiusura non poteva mancare un pizzico di pepe, pensando a quello che sarà quando Ilaria Cusinato si presenterà alle gare italiane con l’allenatore straniero al seguito. “L’Italia già di suo non è un Paese particolarmente aperto, abbiamo una mentalità campanilistica che ci differenzia da tante altre parti del mondo dove lo straniero non è guardato male. Il mondo del nuoto italiano non può essere tanto differente e in questo senso io mi sento diversa e mi ritrovo un po’ nella mentalità di Gregorio Paltrinieri, un altro ‘international’ come me. Detto questo so che l’impatto non sarà semplicissimo, che ci saranno sguardi attenti e non sempre benevoli nei miei confronti per la scelta fatta ma me ne farò una ragione: sono certa di aver fatto un passo importante per me e per la mia carriera”.
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