Formula 1
F1, GP Belgio 2019: la potenza devastante del motore Ferrari. Spa e Monza occasioni da non fallire
Lo si era detto in sede di presentazione e, al momento, la smentita non c’è stata. Dopo i distacchi ciclistici rimediati a Budapest (Ungheria), quasi da tappone del Tour de France o della Vuelta a España attualmente in svolgimento, la Ferrari ha espresso una grande velocità nelle qualifiche a Spa-Francorchamps (Belgio). La storia di questo Mondiale 2019 di F1 aveva già messo in evidenza le grandi performance della SF70 sui circuiti veloci. La vettura di Maranello, progettata secondo un’idea chiara di minimizzazione della resistenza all’avanzamento, sa esaltarsi in tali contesti.
Non è solo frutto del motore ma è proprio insito nel DNA di questa monoposto. Le pole position ottenute in Bahrein, Canada e in Austria parlano chiaro. Certo, oggi il differenziale è stato importante. Charles Leclerc, infatti, in pole per la terza volta in questa stagione (terza sotto l’insegna del Cavallino Rampante), ha sfruttato al meglio il potenziale della propria vettura, rifilando 748 millesimi al compagno di squadra Sebastian Vettel e 763 alla Mercedes del britannico Lewis Hamilton (leader del Mondiale).
FASTEST SECTORS ????
Leclerc flying through sector one and sector three, which has seen him claim provisional pole by a wide margin
One more flying lap each to come…#F1 #BelgianGP pic.twitter.com/csz3biz9At
— Formula 1 (@F1) August 31, 2019
Il monegasco ha fatto la differenza nei primo e nel terzo settore, caratterizzati da lunghi rettilinei, in cui la Ferrari ha accumulato decimi preziosi rispetto al secondo, più guidato e adatto alla Stella a tre punte. Tuttavia, Charles, nel suo ultimo tentativo, ha trovato la quadra anche nella zona citata, guidando bene e assecondato da una Rossa meno scorbutica e più precisa. Appare evidente, comunque, che la potenza, definita dal Team Principal delle Frecce d’Argento Toto Wolff come mostruosa, sia stato il fattore preponderante. Leclerc ha stabilito il nuovo record della pista con il suo 1’42″519 (primato precedente di Hamilton di 1’42″553 del 2017), nonostante le condizioni del tracciato non fossero favorevoli, viste le alte temperature.
Un riscontro da associare anche al fatto che era dal 2007 che la Rossa non otteneva una prima fila con entrambe le macchine (Kimi Raikkonen-Felipe Massa) a Spa. 12 stagioni nelle quali tanto è cambiato in F1. Pertanto, se la Ferrari riuscirà a gestire questo vantaggio in termini prestazionali potrà finalmente interrompere il digiuno da vittorie e magari sperare anche in una magica doppietta a Monza (prossimo weekend), conoscendo le peculiarità del circuito brianzolo. Probabilmente si sta guardando troppo in là, ma la convinzione c’è. A questo punto, è un dovere sfruttare l’occasione per dare un connotato diverso ad un’annata avara di soddisfazioni e dominata dalla Mercedes, con i suoi 10 successi in 12 appuntamenti.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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