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Ciclismo
Vuelta a España 2019: i possibili scenari tattici della tappa di oggi (5 settembre). Attenzione all’ultima ascesa. Valverde il maggior indiziato
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Oggi, giovedì 5 settembre, i corridori presenti alla Vuelta a España 2019 affronteranno la dodicesima tappa da Circuito de Navarra a Bilbao. 171,4 chilometri per questa frazione di media montagna che presenta quattro GPM di terza categoria di cui tre posti nel finale di gara. Il gruppo affronterà la prima ascesa all’altezza del chilometro 37 in corrispondenza dell’Alto de Azàzeta, 4,9 chilometri al 3,9%. Gli altri tre invece, sono posizionati nel finale di tappa. L’Alto de Urruztimendi infatti, si trova al chilometro 132,2, misura solamente 2,5 chilometri ma con punte del 9,2%. È seguito al chilometro 142,5 dall’Alto El Vivero, 4,3 chilometri al 7,7%. Quest’ultimo anticipa lo sprint intermedio di Bilbao, prima dell’ultimo GPM a soli 11 chilometri dal traguardo: l’Alto de Arraiz, 2,2 chilometri con pendenze del 12,2%. Il finale è in discesa verso Bilbao, il cuore dei Paesi Baschi.
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La Jumbo-Visma dovrà essere tremendamente brava nel saper amministrare questa frazione che presenta un finale ricco di tranelli con tre GPM veloci ma insidiosi, con pendenze da non sottovalutare. In caso di corsa serrata poi, Primoz Roglic potrebbe tentare di incrementare il suo vantaggio in classifica sull’ultima ascesa, ma non sono da escludere colpi di mano da parte del giovane Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), uno dei corridori più aggressivi di questa Vuelta. Alejandro Valverde (Movistar) è l’unico che può veramente impensierire Roglic nella conquista della maglia roja. Il finale ricorda tanto una classica, insomma, pane per i denti del campione del mondo.
Sembrano un po’ svantaggiati invece Miguel Angel Lopez (Astana), che però potrebbe sfruttare i fratelli Izagirre per non lasciar andar via uomini pericolosi. Nairo Quintana invece, sembra ormai aver perso i gradi di capitano della Movistar, quindi potrebbe lavorare per Valverde. In caso di arrivo di una fuga, o possibili scatti nel finale di gara tra l’ultima salita e la discesa che conduce a Bilbao, si possono ipotizzare uomini come Philippe Gilbert (Deceuninck-Quick Step), se non Rafal Majka (Bora-Hansgrohe) per recuperare qualcosa in classifica, Thomas De Gendt (Lotto Soudal), attaccante nato, o Wout Poels, con la sua Ineos che finora si è nascosta. Un altro nome da non escludere è Sergio Higuita, l’ormai leader della EF Education First volenteroso di entrare nella top ten.
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Foto: Pier Colombo