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F1, la Mercedes non può stare tranquilla. Vantaggio ancora ampio, ma ora la Ferrari mette perlomeno ansia

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Due vittorie nelle ultime sette gare, dopo che ne aveva conquistate otto nei primi otto appuntamenti del Mondiale 2019 di Formula Uno. Tre pole position nelle ultime nove uscite, dopo che inizialmente aveva centrato un ottimo cinque su sei. Di cosa stiamo parlando? Delle statistiche della Mercedes. Sia ben chiaro, non stiamo certo delineando una sorta di crisi per la scuderia di Brackley ma, quantomeno, non si può non sottolineare che da un paio di mesi le W10 sono sempre meno dominanti rispetto alle rivali che, oggettivamente, hanno compiuto passi in avanti concreti.

Aveva iniziato la Red Bull a ridurre il gap, con le due vittorie di Max Verstappen tra Red Bull Ring e Hockenheim (senza la clamorosa rimonta di Lewis Hamilton in Ungheria sarebbe stata tripletta) quindi, dopo la sosta agostana, è toccato alla Ferrari rispondere presente, con tre successi consecutivi (due con Charles Leclerc a Spa-Francorchamps e Monza, e uno oggi con Sebastian Vettel a Singapore) conditi da altrettante pole position.

Se questi numeri venissero valutati solamente per quello che sono, appunto numeri, potrebbe significare che la seconda parte della stagione potrebbe ancora regalarci qualche sorpresa. Ma, e non è un “ma” di poco conto, analizzando le classifiche del Mondiale di Formula Uno 2019, ogni pensiero viene rispedito al mittente.

Nella graduatoria piloti, per esempio, Lewis Hamilton prosegue spedito verso il suo sesto alloro iridato con 296 punti già in cascina, ben 65 sul suo compagno di scuderia Valtteri Bottas. Dato che è ben oltre la fantascienza pensare che la Mercedes conceda al finlandese la chance di lottare davvero con il suo vicino di box, si può notare come il primo reale contendente alla leadership dell’inglese è Charles Leclerc con un distacco siderale di 96 punti, a pari merito con Max Verstappen, mentre il trionfatore di Marina Bay, Sebastian Vettel è quinto a -102 punti.

Sul fronte del campionato costruttori, poi, da Toto Wolff in giù possono dormire tutti sonni assolutamente tranquilli, anzi tra i due proverbiali guanciali. Il team anglo-tedesco, infatti, veleggia con 527 punti contro i 394 della Ferrari ed i 289 della Red Bull, quasi doppiata.

In poche parole, quindi, le Mercedes non sono più le “cannibali” di inizio anno, con cinque doppiette iniziali consecutive. Probabilmente nella casa madre non hanno più sentito la necessità di forzare a livelli straordinari a livello di sviluppo, permettendo ai rivali di tornare in corsa. Siamo giunti a sei appuntamenti dalla conclusione della stagione, per cui ormai i discorsi sono ampiamente chiusi. Certo, però, che il ruolino di marcia della Ferrari sta mettendo qualche granello di sabbia negli ingranaggi delle Frecce d’Argento che, solitamente, amano rispondere in pista con prestazioni che vanno a schiantare i rivali.

Sono in arrivo diverse piste perfette per le W10 come Sochi, Abu Dhabi e, soprattutto, Suzuka. Sulla carta la Mercedes è pronta per un finale di campionato in crescita, con la voglia di ribadire il proprio status di prima della classe. La Ferrari farà di tutto, invece, per ampliare il suo filotto scintillante di queste settimane per provare, perché no, a gettare anche solide basi per la prossima annata, nella quale dovrà nuovamente provare a contendere il titolo a Lewis Hamilton fino alla fine. Dopotutto la vittoria finale a Maranello manca dal lontano 2007, mentre la scuderia di Stoccarda miete successi su successi ormai dal 2014, e anche nel 2019 manca poco per togliere lo champagne dal ghiaccio…

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse

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