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Ciclismo, Mondiali 2019: le pagelle della cronometro. Dennis dominante, Remco fenomeno, Ganna da applausi

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Rohan Dennis serve il bis nella Cronometro Mondiale dello Yorkshire dopo il successo nel 2018 a Innsbruck. L’australiano, che non correva da oltre due mesi, ha letteralmente dominato la prova, rifilando distacchi abissali a tutti proprio come l’anno scorso. 2° posto per l’enfant prodige Remco Evenepoel, più giovane di sempre a salire sul podio della prova contro il tempo iridata. 3°, invece, l’azzurro Filippo Ganna che porta la seconda medaglia all’Italia in quest’edizione dei Mondiali. Di seguito andiamo a dare i voti ai protagonisti odierni.

ROHAN DENNIS (AUSTRALIA) VOTO 10: Arrivava da un periodo complicato, iniziato con l’abbandono del Tour che portò alla rottura con la sua attuale squadra, la Bahrain-Merida. Da quel momento in poi, inoltre, non aveva più attaccato il numero alla schiena e al via di questo Mondiale era considerato un’incognità. Questo era dovuto anche al fatto che in stagione, nelle prove contro il tempo, non aveva mai brillato come in passato, anzi. Prima di oggi, infatti, aveva fatto solo quattro crono nel 2019, vincendone una. Oltretutto, negli ultimi giorni aveva fatto parlare di sé perchè era uscita la notizia che avrebbe corso su bici BMC anziché Merida, fornitore del club per cui è tesserato. Nonostante tutto, però, Dennis ha dimostrato di avere una grandissima testa e non si è lasciato distrarre. E’ partito fortissimo, non ha mai avuto un cedimento, e ha fatto una crono da extraterrestre, totalmente su un altro livello rispetto a tutti gli altri.

REMCO EVENEPOEL (BELGIO) VOTO 9,5: Giusto un anno fa riscriveva record su record ai Mondiali juniores. Ora, dopo aver saltato a pié pari gli U23, sta facendo la stessa cosa tra i professionisti. Qualcuno diceva che la Crono Mondiale fosse un po’ troppo lunga per il campione europeo, ma un corridore sovente protagonista di lunghe fughe solitarie come lui, in realtà, è molto più abituato allo sforzo che era richiesto oggi rispetto a molti altri dato che, ormai, le prove contro il tempo di 55 km sono rarissime. La sua crono è stata da extraterrestre tanto quanto quella di Dennis, considerata l’età e i distacchi che ha dato a tutti quelli che gli sono arrivati dietro (Ganna primo inseguitore a 45″).

FILIPPO GANNA (ITALIA) VOTO 9: Il re dell’inseguimento su pista (tre titoli iridati individuali negli ultimi 4 anni) è, ormai, anche un califfo delle cronometro su strada. Parte benissimo, gestisce nella parte centrale, la meno adatta a lui, è chiude in crescendo, al contrario di molti altri che negli ultimi km sono andati in calando, primo tra tutti il suo rivale per la medaglia Nelson Oliveira (voto 8). Col passaggio al Team Ineos è cresciuto molto rapidamente e quello di oggi, per lui, che comunque ha solo 23 anni, è un punto di partenza verso una carriera che si prospetta di alto profilo, quantomeno nella specialità.

VICTOR CAMPENAERTS (BELGIO) VOTO 7: E’ un sette di stima quello che diamo al recordman dell’ora. Parte molto forte e sembra certo di andare a medaglia. Poi, però, la Dea Bendata si accanisce su di lui. Prima cade, poi fora. E, nel frattempo, Dennis va pure a riprenderlo. Tuttavia, non molla, resta in sella e va al traguardo concludendo all’11° posto. Un risultato di cui non se ne fa nulla, ma che merita applausi per come è maturato. Un altro, nella sua situazione, si sarebbe ritirato. Lui, invece, nonostante le vistose botte non si ferma e riesce pure a concludere davanti ad alcuni grandi favoriti della vigilia come Primoz Roglic e Kasper Asgreen.

TONY MARTIN (GERMANIA) VOTO 6: Un sei a un quattro volte campione del mondo di specialità in una crono in cui fa 9° sembra un po’ un paradosso. Il tedesco, però, era in gara nonostante i postumi della bruttissima caduta di cui era stato vittima alla Vuelta (la quale, oltretutto, lo aveva costretto al ritiro dal grande giro spagnolo). Solo tre giorni fa, nella cronostaffetta mista, non era nemmeno riuscito a tenere a lungo le ruote di Sutterlin e Politt. Dunque, viste le premesse, il suo è comunque un risultato degno di nota, figlio della grandissima capacità di soffrire di Panzerwagen.

EDOARDO AFFINI (ITALIA) VOTO 5,5: Non la prova che ci aspettavamo da Edoardo, il quale non riesce nemmeno a centrare la top-10. Paga l’inesperienza su un percorso di lunghezza a lui sconosciuta (mai aveva fatto una crono over 40 km prima d’oggi). Il suo 16esimo posto finale non è un risultato esaltante, ma non va giudicato nemmeno in maniera troppo severa per il motivo di cui sopra. Avrà tempo e modo per rifarsi.

PRIMOZ ROGLIC (SLOVENIA) VOTO 4,5: Era il favorito, ma parte male e continua peggio. Viene addirittura ripreso da Dennis partito tre minuti dopo. In quel momento esce l’orgoglio e Primoz fa il resto della cronometro affianco al Campione del Mondo, riuscendo a migliorare un po’ il tempo disastroso fatto registrare nella prima parte. Non è comunque abbastanza per centrare la top-10. Paga la stanchezza di una Vuelta corsa a tutta, ma, probabilmente, sotto c’è anche dell’altro, infatti aveva già saltato la cronostaffetta mista poiché accusava ancora dolore dopo la caduta di cui era stato vittima nel terzultimo giorno del grande giro spagnolo.

KASPER ASGREEN (DANIMARCA) VOTO 3: Il danese coi Mondiali non ha proprio un grande feeling. A Bergen 2017 era il favorito nella prova a cronometro U23, ma venne letteralmente demolito dal più giovane connazionale Mikkel Bjerg. Oggi, reduce dal 2° posto agli Europei di inizio agosto, era considerato uno dei papabili per un posto sul podio, ma la sua prova è stata un disastro dall’inizio alla fine.

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Foto: Shutterstock

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