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F1, Mondiale 2019: Sebastian Vettel brillante ma affossato dalla Ferrari a Sochi? La Rossa ha già scelto Leclerc

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Sebastian Vettel e l’amarezza di un ritiro. Il GP di Russia, sedicesima prova del Mondiale 2019 di F1, poteva essere territorio di conquista per la Ferrari ma il problema avuto sulla centralina della Power Unit ha estromesso il quattro volte campione del mondo, facendo saltare per aria la strategia della Rossa.

Già, strategia. E’ la parola della corsa russa. Sì, perché è stata propria lei a essere protagonista nella gara di Sochi. La scuderia di Maranello aveva puntato su uno stint più breve, per sfruttare il grande beneficio delle gomme soft, al contrario delle Mercedes che sono rimaste in pista maggiormente con le medie. A posteriori il team di Brackley è stato “lungimirante”, sfruttando alla perfezione la Virtual Safety Car (conseguenza del ritiro di Vettel), e ha messo a segno la propria doppietta.

Sotto l’insegna del Cavallino Rampante ci si rammarica di questo ma a tenere banco è anche lo stratagemma studiato prima della corsa tra i due piloti. Sulla carta il monegasco Charles Leclerc (primo) avrebbe dovuto concedere la scia a Vettel (terzo), per agevolare il sorpasso del tedesco nei confronti di Hamilton e balzare in testa. Tuttavia, la manovra era già avvenuta allo scatto e la scia sfruttata da Seb era per prendersi la vetta nei confronti del compagno di team, essendo già davanti all’ingresso della prima curva. Ecco che tra i due la polemica è venuta fuori.

Un contrasto che la scuderia ha provato gestire, con il pit-stop ritardato del teutonico e l’avvicendamento grazie alla sosta, dal momento che Charles avrebbe dovuto ricevere la posizione da Sebastian. Tuttavia, questo “Risiko” non ha tenuto in debito conto della prestazione del tedesco in pista, chiaramente più veloce di tutti e anche del suo compagno di squadra. Pertanto, secondo un’interpretazione normale, sarebbe dovuto essere lui il pilota su cui puntare, mentre la scuderia voleva Leclerc davanti. Questa situazione evidenzia che il Cavallino, anche se Vettel non si fosse ritirato, avrebbe premiato il 21enne del Principato.

La sensazione, quindi, è che il tedesco sia stato affossato dalla macchina ma anche dalla scuderia per le decisioni prese, nonostante la velocità dimostrata in gara. Sebastian può rallegrarsi per una prova in corsa di pregevole fattura, non però forse attesa da chi ai box aveva pianificato tutto in maniera diversa, aspettandosi un altro pilota a fare il ritmo.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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