Ginnastica, Mondiali 2019: Italia di bronzo con la squadra, le pagelle delle azzurre. Fate da 10 e lode, impresa memorabile

L’Italia ha conquistato una storica medaglia di bronzo con la squadra femminile ai Mondiali 2019 di ginnastica artistica, la nostra Nazionale è salita sul terzo gradino del podio a Stoccarda entrando davvero nella leggenda perché prima d’ora soltanto una volta si era saliti sul podio (ma bisogna risalire al 1950). Di seguito le pagelle delle azzurre che hanno firmato una magia antologica.

GIORGIA VILLA: 10. Oggi è stata una capitana esemplare, ha aperto la strada su tutti gli attrezzi, ha trascinato la squadra, ha messo in pedana il meglio di sé: in qualifica non era riuscita a tirare fuori tutta la sua personalità, oggi è entrata in pedana convinta di poter fare l’impresa e ha fatto la differenza con uno show degno del suo talento immenso. La bergamasca apre le danze con un eccellente 13.300 al corpo libero stoppando perfettamente le tre diagonali, poi vola altissima al volteggio con un dty da brividi (14.666, l’ampiezza in aria era da Amanar), staffilata perentoria alle parallele (14.266, 6.2 il D Score) e poi alla trave, dopo la caduta della qualifica, fa la prestazione della vita (13.600, 5.3 il D Score): in quel momento abbiamo iniziato a credere che l’impresa fosse possibile.

ASIA D’AMATO: 10. Il succo della gara di Asia è tutto nell’esercizio alla trave: sale per seconda dopo lo show di Giò, sa di non poter sbagliare se vuole mettere la pallina in buca, ha addosso una tensione infinita ma è limpidissima e con una precisione da etoile timbra 13.266. La genovese non è solo quello ma anche un bellissimo doppio avvitamento al volteggio (14.533) e un corpo libero di sostanza condito da un’acrobatica di rilievo (13.333).

ALICE D’AMATO: 10. Impeccabile. Come sempre non delude sui suoi attrezzi di riferimento: da manuale il dty alla tavola (14.533 come la gemella), poi un esercizio alle parallele di tantissima sostanza (14.133, 6.0 il D Score) e una grinta in pedana fuori dal comune per la genovese bronzo continentale alle parallele.

DESIREE CAROFIGLIO: 10. La closer al corpo libero. La migliore italiana al quadrato era chiamata a una prestazione di spessore per alimentare il sogno azzurro in prima rotazione. Detto, fatto. Una ginnasta esplosiva che oggi ha gareggiato soltanto al quadrato ma ha fatto tutta la differenza del mondo (13.333, un decimo di penalità per uscita di pedana).

ELISA IORIO: 10. Se siamo arrivati a disputare questa finale lo dobbiamo a lei che in qualifica è rimasta attaccata alla trave come un koala dopo che le tre compagne erano cadute: se non fosse rimasta su non staremmo neanche parlando di questa medaglia ma di un deludente nono posto in qualifica. Oggi la modenese ha messo piede a terra dai 10 cm, bastava fare un 11 abbondante per salire sul podio, lei ottiene 11.933 e può partire la festa.

ENRICO CASELLA: 10. Più di un allenatore. Ha cresciuto le Fate con tanto amore, credendo nell’impresa fin dall’inizio: ha preso le ragazze della classe 2003 fin da piccolissime, ha visto tutto il loro talento, le ha fatte crescere, ha creato un quartetto da brividi plasmandolo ogni giorno a Brescia. Questa è la sua più grande vittoria, forse più dell’oro iridato di Vanessa Ferrari. Questa è una vittoria di squadra e tanto passa dal bresciano che ha reso possibile l’impossibile.

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Foto: Simone Ferraro/FGI