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Formula 1

F1, GP Giappone 2019: jump-start di Sebastian Vettel. Perché non è stato penalizzato?

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Il Gran Premio del Giappone 2019 di F1 era iniziato in questa lunga domenica nel migliore dei modi per la Ferrari, che aveva conquistato con pieno merito per la terza volta in stagione tutta la prima fila durante le qualifiche rinviate al mattino. Sebastian Vettel, in splendida forma, aveva sfruttato al meglio l’extra potenza della Rossa per trovare il nuovo record della pista e la seconda pole position dell’anno, davanti al compagno Charles Leclerc in quella che sembrava destinata a diventare una lotta tutta interna per la vittoria, come in Russia.

E proprio come a Sochi è bastato un attimo per ribaltare tutto. La partenza di Seb è troppo aggressiva, la frizione viene rilasciata una frazione di secondo troppo presto, la SF90 si muove e poi si ferma. Il tedesco riparte celermente ma la prima posizione era già svanita, non a favore del compagno di squadra ma del finlandese Valtteri Bottas.

La corsa procede senza problemi e l’investigazione su quanto accaduto tarda ad arrivare; la direzione gara è intenta a guardare i filmati attentamente e decide in poco tempo per non sanzionare la manovra. Perché? Lo start in F1 è gestita da un sensore sulla griglia che rileva i movimenti delle vetture, e quando il movimento è sufficientemente importante questo dispositivo scatta e segnala la falsa partenza.

La fortuna e bravura di Sebastian è stata quella di reagire così tempestivamente al movimento della vettura da fermarla immediatamente e non sforare il delta necessario per accendere il sensore e garantirsi la penalità, un episodio per certi versi simile a quello di Valtteri Bottas a Spielberg nel 2017. Ricordiamo invece che, al contrario, Kimi Raikkonen, proprio l’ultima gara in Russia, aveva mosso la sua Alfa Romeo troppo e la penalità era arrivata immediatamente.

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FOTOCATTAGNI

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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