Precisione
Tiro a volo, World Cup Final Al Ain 2019: Italia sempre al top, ma a breve sarà tempo di scelte
Cala il sipario. Le World Cup Final 2019 di tiro a volo, svoltesi ad Al Ain, hanno chiuso la stagione internazionale del tiro a volo e come sempre in questi casi l’occasione è propizia per tracciare un bilancio di ciò che si è visto, in particolare sulle pedane dell’impianto arabico.
Portando alla kermesse un contingente fatto di 14 atleti (record assoluto) e raccogliendo 3 medaglie, di cui 2 ori e 1 bronzo, che le hanno permesso di imporsi nella classifica per nazioni, l’Italia ha confermato il suo ruolo di potenza della disciplina facendo capire che in previsione del 2020 – quando il focus sarà orientato al massimo sui Giochi Olimpici di Tokyo – gli azzurri non vorranno farsi scappare la chance di salire più volte possibili sul podio.
Nello trap femminile il terzo posto di Alessia Iezzi ha fatto capire che il comparto può godere di una certa profondità (considerando in aggiunta la giovane Maria Lucia Palmitessa), anche se Jessica Rossi e Silvana Stanco rimangono al momento su un altro livello di rendimento complessivo. Al maschile invece ci si aggrappa, per il momento, al talento e alla dedizione di Mauro de Filippis: il pugliese non ha ancora conquistato la carta per Tokyo 2020, così come nessun tiratore tricolore, ma la vittoria della Sfera di Cristallo negli Emirati Arabi e una serie di piazzamenti di grandissima continuità e prestigio (fra Europei, Mondiali e Coppa del Mondo) potrebbero aiutarlo e non poco a soddisfare il “criterio del ranking”, che è uno di quelli con il quale provare a staccare un biglietto per la rassegna nipponica dell’anno prossimo.
Discorso diverso per lo skeet. Fra le ladies Diana Bacosi e Chiara Cainero sono nell’elite assoluta ed è molto probabile che fra dieci mesi se la dovranno vedere contro le tiratrici statunitensi per il “discorso medaglie” nella capitale del Sol Levante, senza dimenticare la cinese Meng Wei che – dopo aver firmato il nuovo record del mondo di finale della specialità (59/60) – sta certificando il suo status di top della disciplina.
Capitolo maschile: due slot per le Olimpiadi l’Italia li ha messi in cascina da tempo. Ora però la “patata bollente” passa in mano ad Andrea Benelli, che ha talmente tanta qualità che potrebbe paradossalmente corre il rischio di sbagliare scelta. E’ inutile nascondersi: Gabriele Rossetti, il campione olimpico di Rio 2016, è intoccabile mentre un ritrovatissimo Luigi Lodde, che fra la tappa di CdM di Lahti e le Final di Al Ain ha trovato due vittorie e ha pure eguagliato il primato planetario, un Tammaro Cassandro in continua ascesa, un Riccardo Filippelli che ha di fatto conquistato la carta, anche se ora non attraversa il suo miglior momento di forma, e un inossidabile Giancarlo Tazza dovranno giocarsi le loro chance sino all’ultimo se vorranno fare compagnia al toscano nell’avventura in Sol Levante.
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Foto: FITAV