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Formula 1

F1, Mondiali 2019: Ferrari velocissima nelle qualifiche ma i titoli si vincono la domenica

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Sogno e realtà: è questa la sintesi della domenica vissuta dalla Ferrari a Suzuka (Giappone). Nel weekend di F1 condizionato dal tifone Hagibis che ha costretto gli organizzatori a stravolgere il programma con la disputa delle qualifiche e della gara nello stesso giorno, la Rossa aveva esaltato tutti nel time-attack: il primo e secondo tempo del tedesco Sebastian Vettel e del monegasco Charles Leclerc, in uno dei feudi della Mercedes, lasciava presagire scenari assai graditi ai tifosi del Cavallino Rampante.

Poi la partenza e tutto è sfumato in un istante: lo scatto incerto di Seb e la poca precisione di Charles hanno portato a un mutamento repentino dei valori, con la Mercedes che ha concluso con la vittoria del finlandese Valtteri Bottas e del titolo costruttori (sesto consecutivo), mentre l’onore del team di Maranello è stato salvato da Vettel giunto comunque secondo. Leclerc, invece, (penalizzato di 15″ a fine gara per il colpo rifilato a Verstappen in curva-2 e aver guidato con macchina danneggiata sul tracciato) si è classificato in settima posizione.

Si può affermare che gli errori al via dei due ferraristi siano stati importanti per delineare il quadro della situazione ma è altrettanto evidente che sul passo gara la Mercedes ne avesse di più. Certo, se le due SF90 avessero mantenuto le posizioni, sarebbe stato complicato sorpassarle in pista per via della loro grande velocità in rettilineo. Lo dimostra quanto è avvenuto tra Sebastian e Lewis Hamilton (terzo al traguardo) che, nonostante l’apporto di gomme fresche, non è riuscito a superare il quattro volte iridato. Resta il fatto che la SF90 si è dimostrata grande monoposto nell’attacco al tempo ma non altrettanto convincente in corsa, quando si fanno i punti.

Non a caso le otto pole position non sono state accompagnate dal medesimo contribuito in termini di vittorie (solo tre). La Rossa degrada gli pneumatici più velocemente dei rivali e, in stagione, ha presentato problemi di affidabilità che l’hanno fortemente penalizzata (l’ultimo dei quali in Russia). Parlare quindi di Ferrari più veloce non è del tutto vero in quanto questo avviene solo sul giro secco. In secondo luogo è anche lecito pensare che le Frecce d’Argento, con un campionato già in archivio in estate, un po’ abbiano tirato i remi in barca, concentrandosi sul progetto 2020. Il pacchetto aerodinamico nuovo. infatti, è stato portato solo a Suzuka e ha dato i suoi frutti.

Mattia Binotto e i suoi uomini, quindi, in vista del prossimo Mondiale dovranno quindi trovare una soluzione alle problematiche sulla durata altrimenti non si potrà fare altro che parlare di velocità pura per il Cavallino e di punti per gli avversari.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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