Formula 1
F1, GP Messico 2019: analisi del circuito. Caratteristiche favorevoli alla Ferrari, i rettilinei potrebbero esaltare la SF90
Archiviata la trasferta asiatica, il circus si appresta a trasferirsi in America per il Gran Premio del Messico 2019, 18° e quartultimo round stagionale del Mondiale di Formula 1. Si gareggia per il quinto anno consecutivo sul circuito “Hermanos Rodríguez” di Città del Messico, collocato in un parco alla periferia dell’enorme megalopoli centroamericana. Il tracciato è lungo 4,304 km, uno dei più corti presenti attualmente in calendario, ma è molto impegnativo specialmente per i motori a causa dell’elevata altitudine a cui si trova l’autodromo.
Con i suoi 2,2 km sopra il livello del mare, il circuito di Città del Messico è il più alto del Mondiale con la diretta conseguenza di un’aria estremamente rarefatta che modifica molti parametri tecnici importanti per gli ingegneri. Dal punto di vista del lay-out, la pista è caratterizzata da un rettilineo principale molto lungo di 1200 metri in cui la potenza della power unit e la resistenza aerodinamica può davvero fare la differenza per il tempo sul giro. Sul primo allungo del circuito è posizionata anche la prima zona di attivazione del DRS, mentre la seconda occasione per aprire l’ala mobile si presenta 3 curve più tardi in un altro dritto abbastanza lungo in cui è possibile tentare il sorpasso in gara prima dell’inizio del tratto più tecnico e guidato.
Dopo un primo settore di motore e di staccate molto violente (curva 1 e 4) in cui la Ferrari detterà legge, il tracciato si fa molto più tortuoso e selettivo con curve molto lente e strette che si alternano ad una sequenza di tre curve da media velocità in cui l’aerodinamica sarà fondamentale per generare carico utile per portare velocità nei repentini cambi di direzione (settore favorevole sulla carta a Mercedes e Red Bull). Il T3 si sviluppa all’interno dello stadio Foro Sol per una delle sezioni più lente dell’intero calendario di Formula 1 che si conclude con la storica curva Peraltada, percorsa oggi a velocità più basse dopo il rinnovamento della pista avvenuto per tornare ad ospitare un Gran Premio di Formula 1 a partire dal 2015.
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