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Sci alpino, Coppa del Mondo 2019-2020: più ombre che luci per l’Italia nei giganti di Soelden

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Non si può negare che dal weekend di apertura della Coppa del Mondo di sci alpino di Soelden ci aspettavamo di più, in particolare nel gigante femminile.

Prima o poi la serie di quattro gare consecutive sul ghiacciaio del Rettenbach con almeno un’azzurra sul podio doveva interrompersi. E’ successo quest’anno: Federica Brignone, come sempre, ci ha provato, e dopo la prima manche l’obiettivo era centrato in pieno con la 29enne valdostana (malgrado una grossa incertezza alla seconda porta che l’ha fatta spigolare) terza dietro a Mikaela Shiffrin ed a colei che poi si è laureata regina della gara, Alice Robinson. Ma nella seconda non è riuscita a dare il massimo, anche per la visibilità non eccezionale, comunque non ha cercato scuse per il podio mancato anche perché altre, come per esempio Tessa Worley, nelle stesse condizioni hanno fatto meglio, e anche perché il quinto posto è comunque un buon risultato. Tuttavia siamo sicuri, conoscendola, che Fede già da ora non stia nella pelle per rifarsi a Killington tra poco più di un mese.

Le stesse incertezze nell’attaccare a tutta le hanno avute anche Marta Bassino, alla quale, pur avendo messo su qualche chilo di muscoli, continua a mancare la potenza fisica per puntare con costanza al podio per tutta la stagione, e Sofia Goggia, la quale peraltro partiva con l’altissimo numero 64 e che ha candidamente ammesso di aver sentito molto il debutto stagionale, cosa decisamente inconsueta per lei. Per quanto riguarda le altre, un elogio va fatto a Roberta Melesi, ventiquattresima e ai suoi primi punti nel Circo Rosa, l’indomita capitana Irene Curtoni, che con tutti i suoi acciacchi continua a lottare, mentre Francesca Marsaglia, bravissima nona nella prima manche, è crollata inopinatamente nella seconda, mancando una buona occasione. Hanno fatto fatica Roberta Midali e Karoline Pichler, entrambe già in pista lo scorso inverno ma di fatto al vero rientro dopo vari infortuni che hanno colpito soprattutto l’altoatesina.

Tra gli uomini solita gara a due facce di Luca De Aliprandini, che difficilmente riesce a mettere insieme due belle manche una dietro l’altra pur avendone le capacità. L’ottavo posto, il suo migliore a Soelden, è tuttavia un piazzamento dal quale partire per guardare con fiducia alle prossime gare. Come Irene Curtoni tra le donne, anche Manfred Moelgg continua a combattere e zitto zitto è arrivato alla trecentesima presenza, di una grande carriera, in Coppa del Mondo. Dominik Paris ci ha provato, arrivando a 3 decimi dalla qualificazione per la seconda manche, mentre gli altri, da Riccardo TonettiGiovanni Borsotti, ad Hannes Zingerle, sono momentaneamente rimandati, in particolar modo Simon Maurberger, che da troppo tempo in Coppa del Mondo non riesce proprio a cambiare marcia.

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massimiliano.valle@oasport.it

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Foto: Fisi / Pentaphoto

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