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Basket femminile, Qualificazioni Europei 2021: l’Italia riparte da Capobianco. Occorre capitalizzare un vivaio florido verso Parigi 2024
Il ciclo è nuovo, la guida tecnica è conosciuta. Il basket femminile d’Italia, a livello di Nazionale, riparte mettendosi per la seconda volta nelle mani di Andrea Capobianco, l’uomo che, tra il 2015 e il 2017, riuscì prima a far tornare Chicca Macchi in azzurro e poi a portare le sue giocatrici a un tiro di Raffaella Masciadri (e anche a qualcos’altro) dai Mondiali 2018.
Il prossimo obiettivo è quello delle qualificazioni agli Europei del 2021. L’Italia è inserita nel girone con Romania, Repubblica Ceca e Danimarca. L’impressione è che proprio la prima partita, quella con le ceche, possa dare una direzione abbastanza chiara al percorso delle azzurre, dal momento che le rumene si affidano più che altro ad Ashley Walker (da naturalizzata) e le danesi fanno parte della quarta fascia del basket femminile europeo. La Repubblica Ceca, invece, può mixare l’esperienza di Kia Vaughn con molte giocatrici di esperienza sia in Eurolega che in EuroCup (e qualcuna vista anche in Italia).
Sarà, inevitabilmente, il biennio in cui Giorgia Sottana, Cecilia Zandalasini ed Elisa Penna formeranno il trio sul quale si fonderanno molte fortune dell’Italia: se la prima è oramai il motore esperto della Nazionale, le altre due si trovano invece nel pieno delle loro parabole agonistiche, raccogliendo quel testimone che prima Macchi e poi Masciadri hanno lasciato loro in dote. Attorno restano anche le certezze chiamate Francesca Dotto, Martina Crippa, Gaia Gorini e Sabrina Cinili, almeno per questi due anni, mentre c’è da fare particolare attenzione a Martina Bestagno, che a 29 anni si sta inventando una grande stagione a Venezia sotto la guida di un altro che alla Nazionale, in anni complicatissimi, molto ha dato: Giampiero Ticchi. Resta poi il capitolo delle azzurre col passaporto, che non si restringe solo a Nicole Romeo, perché si è aggiunta anche Samantha Ostarello, ala classe ’91 di San Martino di Lupari finora autrice di una stagione di costanza con la squadra seconda in classifica in A1.
La situazione veramente interessante, però, è tra le giovani e le novità: Jasmine Keys, classe ’97, tornata in azzurro dopo aver dato la precedenza all’università rispetto agli Europei (la vicentina si è laureata proprio quest’estate) e Olbis Andrè (’98) sono già ben note, ma il bello arriva con le generazioni che, quest’estate, hanno dominato gli Europei giovanili, con le vittorie Under 20 e Under 18 e il quinto posto Under 16 con vista sui Mondiali Under 17. Nel gruppo di questa settimana una delle giocatrici in questione c’è già: è Sara Madera, MVP con l’Under 20 e decisiva nella finale contro la Russia dello scorso agosto, ma già protagonista nel 2016 con l’Under 17 argento iridato (fu nel miglior quintetto del torneo). Accanto a lei ci sono parecchi nomi interessanti: Martina Fassina, già protagonista anche in Eurolega con Schio, Costanza Verona e Valeria Trucco, tutte del ’99 e con un bel futuro davanti. Sullo sfondo restano Lorela Cubaj e Francesca Pan, entrambe impegnate negli Stati Uniti, in NCAA, ma sempre pronte a rispondere alle chiamate estive.
Ancora più interessante è il gruppo capace di vincere in due anni consecutivi gli Europei Under 16 e quelli Under 18, e quest’ultimo successo è ancora più importante perché giunto con otto giocatrici del 2002 su dodici, tra cui Ilaria Panzera, talento del Geas Sesto San Giovanni già nel giro della Nazionale maggiore e che sta viaggiando oltre i 10 punti di media in questo inizio di stagione. Sono a Lucca, oltre a Madera, sia Alessandra Orsili che Silvia Pastrello (entrambe del 2001), con una particolarità relativa alla prima: è riuscita a vincere entrambi gli ori continentali, facendo benissimo anche nella categoria superiore e dimostrando di saper interpretare in modo personale e vincente il ruolo di play. Tra i talenti ci sono anche Giulia Natali, Silvia Nativi e Caterina Gilli, tutte ancora con notevoli margini di miglioramento. Diverse tra queste giocatrici, probabilmente, le vedremo poco in questo biennio, ma su di loro l’orizzonte è un po’ più in là, e si sposta verso il 2024, quando prenderà forma completa un ricambio generazionale che più d’uno spera di poter vedere anche sotto i cinque cerchi olimpici al sapore di Francia.
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federico.rossini@oasport.it
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Credit: Ciamillo