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Nuoto, Sun Yang testimonia al suo processo: “Ispettori senza documentazione per prelevare provette”

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Scattato il processo a Sun Yang, a Montreux, in Svizzera: la difesa del nuotatore è stata subito chiara vertendo sulla mancanza dei documenti necessari in mano agli ispettori dell’antidoping per procedere con i prelievi di sangue che poi sono stati distrutti a martellate da una guardia del corpo dell’atleta.

La WADA ha richiesto una squalifica tra i due e gli otto anni, il nuotatore si è difeso così: “Se non hanno le autorizzazioni richieste, non possono portare via alcun campione di sangue e urina. Inoltre, mentre stavamo iniziando le procedure per il test ematico, ho visto uno degli assistenti dell’antidoping girare un video nella stanza. Ne avevo chiesto la restituzione, mi hanno risposto: “Dipende da te. Se riesci ad aprirle, puoi tenertele“.

Il ricorso al TAS della WADA è slittato fino ad oggi, e Sun Yang ha proseguito: “Non sono stati in grado di mostrarmi i documenti d’identità, come permettere loro di prendere il mio campione, se fossero stati professionali e mi avessero mostrato i documenti validi, non saremmo qui oggi. Se un poliziotto venisse a casa tua nel cuore della notte e dicesse: ‘Sono un poliziotto, ma non ho alcun documento’, come ti comporteresti?“. (Fonte dichiarazioni: La Gazzetta dello Sport)

 

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roberto.santangelo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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